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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Checkpoint in Cigiordania : E’ mai permesso?

  E’ mai permesso? Quante volte siamo stati in coda al checkpoint insieme ai palestinesi che fanno la fila dell’umiliazione collettiva. Di giorno sotto il sole cocente o di notte, con i fuochi accesi ad aspettare l’alba per andare a lavorare. E loro a dirci che non era giusto, che la loro vita era soffocata dall’illegalità israeliana… e poi a sorriderci sempre, dicendo: è così. Non dovrebbe essere, ma è così. E quante volte abbiamo scrutato i volti dei giovani soldati o delle soldatesse israeliani messi lì a fare il lavoro sporco. Quello di chi è stupidamente arbitro del destino altrui, fosse anche solo quello che si vive nell’andare a trovare un parente. E magari abbiamo anche detto, desiderando conferire un sussulto di umanità a quelle giovani vite in divisa occupante: ‘magari gli dispiace… forse fa così perchè pensa di difendere il suo popolo… magari non sa… e poi sono così giovani. E non sono tutti così.’ Bene. È vero che sono così giovani i soldati israelia

Cisgiordania: video clip del violento arresto di un adolescente a Budrus

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Immagine del video  girato durante l'arresto di Abed Al-Rahem Awad a Budrus, maggio 2013 (video: Portavoce IDF) Sintesi personale  All'inizio di questa settimana ho riportato l'arresto  violento di Abed al-Rahem Awad  del  villaggio palestinese di Budrus . I soldati hanno rotto  le porte di casa della famiglia Awad prima dell'alba di Domenica e trascinato Abed al-Rahem giù per le scale. I membri della sua famiglia hanno cercato di liberarlo. Diversi membri della famiglia sono stati  picchiati , tra cui due donne ricoverate in ospedale; granate sono state lanciate in casa ed è stato fatto un grave danno alla  proprietà. Diversi mesi fa i soldati hanno ucciso il  fratello minore  sparandogli a distanza ravvicinata, mentre stava cercando di attraversare la barriera di separazione vicino al suo villaggio - un episodio che è formalmente  sotto indagine da parte dell'esercito. Un amico di famiglia Awad mi ha detto  che "l'intera

La politica israeliana soffoca la Gerusalemme palestinese

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  di Jillian Kestler-D'Amours - IPS Gerusalemme, 31 maggio 2013, Nena News - Spesse serrature chiudono le porte di ingresso dei negozi, ora coperti di graffici e polvere per la chiusura prolungata. Solo una manciata di clienti passa lungo la strada poco illuminata, a volte fermandosi a controllare la qualità di frutta e verdura o a ordinare carne nelle macellerie quasi vuote. "Tutti i negozi sono chiusi, io sono l'unico a tenere aperto. Questo era il posto migliore - dice il 64enne Mustafa Sunocret, mentre vende verdure fuori dal suo piccolo negozio nel mercato vicino alla casa di famiglia, nel quartiere musulman della Città Vecchia di Gerusalemme. Tra le sciarpe colorate, i vestiti e i tappeti, le ceramiche e i souvenir religiosi che riempiono i negozi, i commerciani palestinesi lottano per mantenere vivi i loro affari. Di fronte al peggioramento del suo stato di salute, Sunocret dice che non può lavorare fuori dalla Città Vecchia, anche se i costi di

Nakba, ritrovate a Jaffa sei fosse comuni

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  dalla redazione Betlemme, 31 maggio 2013, Nena News - Sei fosse comuni sono state ritrovate due giorni fa intorno al cimitero di Jaffa. Secondo la Al-Aqsa Foundation for Endowment and Heritage , si tratta dei cadaveri - ormai scheletro - di palestinesi civili e combattenti uccisi durante la rivolta del 1936 e durante la Nakba del 1948, la guerra che portò alla creazione dello Stato di Israele. Centinaia e centinaia di corpi. "Durante i lavori di manutenzione nel cimitero di Kazkhana, abbiamo scavato sotto terra e abbiamo trovato le fosse comuni, centinaia di scheletri e resti umani di ribelli, martiri e civili morti durante la Nakba", ha detto il capo del Movimento Islamico di Jaffa, Sheikh Mohammed Najem, secondo il quale negli anni Israele ha cercato di cancellare le prove dei massacri compiuti dalle milizie sioniste in Palestina. Il ricercatore palestinese, residente a Jaffa, Mahmoud Obeid ha raccontato alla stampa il ritrovamento: sei fosse comuni,

C/S: L'esercito israeliano detiene due bambini palestinesi nei pressi del villaggio palestinese di At-Tuwani

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1  C/S: L'esercito israeliano detiene due bambini palestinesi nei pressi del villaggio palestinese... Giovedì 30 Maggio 2013 23:54 Comunicato Stampa L'esercito israeliano detiene due bambini palestinesi nei pressi del villaggio palestinese di At-Tuwani, Colline a Sud di Hebron At-Tuwani – Il 29 maggio intorno alle 11:00 due bambini palestinesi di 13 e 15 anni provenienti dal villaggio palestinese di Tuba sono stati trattenuti da tre soldati, due agenti della Border Police e due poliziotti, tutti israeliani, per circa un'ora sulla strada tra l'insediamento israeliano di Ma'on e il villaggio palestinese di At-Tuwani. L'accusa era di aver rubato ciliegie da un frutteto vicino alla strada. I soldati ed i poliziotti sono stati chiamati da alcuni coloni che stavano lavorando in un altro campo di ciliegie di fronte al primo. I coloni hanno sostenuto di aver visto due ragazzini rubare dai su

Cisgiordania: Combattenti per la pace ristrutturano scuola elementare palestinese a rischio di demolizione

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 When demolition orders are countered by renovation work - The elementary school of Hirbet Tuayel (a Palestinian village in the Nablus area) is under demolition orders by the Israeli authorities. Combatants for Peace has decided to counter these demolition orders with extensive renovation work aimed at sending a clear message to the authorities. The renovation will make the school safer and better for the benefit of the children and community of the village. The renovation is possible thanks to grants raised by Combatants for Peace and additional money provided by the Akraba municipality and thanks to the ongoing joint work with the villagers and school representatives. WE WILL SOON ORGANIZE AN ACTIVITY OPEN TO THE PUBLIC IN WHICH WE WILL DECORATE THE SCHOOL TOGETHER WITH THE CHILDREN OF THE SCHOOL. MORE DETAILS SOON. Quando gli ordini di demolizione sono controbilanciati da lavori di ristrutturazione -  La  scuola elementare di Hirbet Tuayel (un villaggio palesti

Moni Ovadia :Il Papa, le banche e la difesa dei poveri

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Il Papa, le banche e la difesa dei poveri 25 maggio 2013 Il Papa, le banche e la difesa dei poveri Papa Francesco, in una delle ultime esternazioni rivolte ai fedeli che gremiscono piazza San Pietro per ascoltarlo e festeggiarlo, ha scelto di contrapporre le banche, ovvero la grande finanza, ai poveri, il «popolo eletto» della Chiesa Universale. Il Corriere della Sera ha riportato le sue parole con questo titolo: «La politica si occupa di finanza e banche, non di chi muore di fame». Il Fatto Quotidiano ha titolato così: «Oggi la tragedia è crisi delle banche, non gente che muore di fame». La novità significativa in questo pensiero del Vescovo di Roma, è la scelta di non parlare dei poveri in modo generico e, se vogliamo, neutro, ma di indicarli come priorità in «contrapposizione» alle banche. Papa Francesco punta il dito sullo scandalo del modello di sviluppo dominante. Chissà se qualche tedoforo delle vocazi

Demolizioni a Gerusalemme, la nona in due settimane

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I bulldozer del Comune di Gerusalemme hanno demolito una casa nel quartiere di Beit Hanina a Gerusalemme Est ieri mattina, cacciando con la forza una famiglia palestinese di tredici persone. Due minorenni sono stati arrestati durante la demolizione. La famiglia Al-Salameh dopo la demolizione Senza alcuna precedente notifica, le forze israeliane hanno circondato la casa alle 8 di mattina chiudendo l’intera area. I proprietari della casa, Badwan al-Salameh, sua moglie e i bambini, non sono stati autorizzati a prendere nessun oggetto dalla casa prima di essere cacciati con la forza dalla polizia e dalla polizia di frontiera. Nel 2000 la famiglia al-Salameh era stata costretta a costruire una casa a due piani senza permesso perchè, nonostante le richieste, questo gli è stato sempre negato (come accade a circa il 90% dei palestinesi residenti a Gerusalemme Est). La famiglia ha pagato un multa di circa 200mila shekel (40mila euro) al Comune per costruzione illegale

La città perduta di Gaza (parte 1)

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Sintesi personale da Jehad Abusalim il 30 maggio 2013 1 Gaza, Palestina 1862-1863 (Foto: Francis Frith / Fonte: Digital Library di New York Public Library sotto la StrucId 111264)   Progetto Palestina Le vecchie  città sono i gioielli di ogni società o civiltà. Con i loro vicoli stretti, case, castelli, luoghi di culto,  mercati, le  vecchie città raccontano  molte storie non solo del passato, ma anche del  presente e del futuro. Mentre coloro che hanno costruito ogni singola pietra di queste città riposano  in pace sotto la terra, le rovine che hanno lasciato dietro di loro raccontano  le storie di coloro che vissero storie d'amore, di odio, di pace, di  guerra, di comprensione   e per questo devono essere preservate e protette . Questi luoghi, inutile dirlo, sono estremamente importanti non solo per il loro valore storico, ma anche per i loro significati umani, infatti , qui è racchiusa  la preziosa eredità di' interazione umana 

Inchiesta penale olandese diffida ditte che sono complici di crimini di Israele

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The Electronic Intifada 16.05.2013 http://electronicintifada.net/content/dutch-probe-sends-warning-firms-abetting-israels-crimes/12462   di Salma Karmi-Ayyout Questa settimana si è conclusa un'inchiesta penale lunga tre anni contro la compagnia olandese Riwal, accusata di complicità in crimini di guerra e crimini contro l'umanità nella Cisgiordania occupata. Il caso non ha precedenti: è la prima volta che una compagnia viene indagata a livello penale per il suo coinvolgimento nell'occupazione israeliana.            Inchiesta penale olandese diffida ditte che sono complici di crimini di Israele Sebbene il caso sia stato archiviato senza il rinvio a giudizio, si tratta comunque di un passo importante per chi cerca giustizia per gli abusi commessi contro il popolo palestinese. Il caso invia un messaggio chiaro al settore: la complicità nell'occupazione israeliana porta con sé

Setirot – Partigia e il partito preso di Stefano Jesurum,

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  Leggendo sul Sole 24 Ore di domenica scorsa la recensione di Sergio Luzzatto al nuovo libro di Ariel Toaff (“Storie fiorentine. Alba e tramonto dell’ebreo del ghetto”, edizioni Il Mulino), mi sono chiesto con un vago senso di assillo perché, ormai, talune firme considerate, diciamo così, eretiche – Luzzatto e Toaff appunto – dovessero per forza andare insieme. Poche ore dopo arrivava Pagine ebraiche online in cui David Bidussa si interrogava sulle motivazioni per cui di un libro come “Partigia” di Luzzatto non si potesse o riuscisse a discutere pacatamente. Bidussa indica, a mio avviso, la metà più importante di una verità per noi tutti triste e preoccupante. E cioè che non si esaminano più i contenuti (di un saggio storico, di una tesi politica, di un pensiero), cogliendo gli aspetti negativi e quelli positivi, concordando o discordando, ma ci si mette semplicemente e disciplinatamente in fila per chiedere la tessera di questo o quell’altro partito preso. Stefano

Il libro: Hisham Khatib e la storia preconcetta della Palestina

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di Jessica Holland - The National Il libro: Hisham Khatib e la storia preconcetta della Palestina Gerusalemme, 29 maggio 2013, Nena News - Per secoli Gerusalemme è stata un luogo con diversi significati per persone di diversa provenienza. Per questo è importante guardarlo attraverso gli occhi degli artisti, gli scienziati e i cartografi che hanno creato la loro personale e immaginaria versione, esportata poi in tutto il mondo. Questo è il punto di vista espresso da Hisham Khatib con il lancio del suo nuovo libro "Jerusalem, Palestine & Jordan", che riproduce la bellissima arte proveniente dalla sua collezione privata di opere relative alla regione. Da mappe perfettamente incise a paesaggi romantici e i poster degli anni Trenta, il libro - che si focalizza sul periodo ottomano - mostra come le immagini di una città non possono aiutare ma possono riflettere i preconcetti dell'artista. Solo con la nascita della fo

Hasbara della destra: quell'infame foto che Haaretz non ha mai pubblicato

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The infamous Haaretz photo that was never actually printed in Haaretz A photograph cropped in two ways, captioned with two newspapers, Haaretz and Makor Rishon, purported to show left-wing vs. right-wing photojournalism. The only problem: Neither newspaper actually published the photo in question. By Ehud Ein-Gil | May.28, 2013 | 8:43 PM The photos 'cropped' by Haaretz (caption reading 'a soldier beating a Palestinian') and Makor Rishon (caption reading 'A Palestinian beating a soldier) Photo as shown on the Facebook page of 'Gan Emuna', run by the Bratslav Hasidim. For som

Premiato a Cannes film palestinese "Omar"

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  di Cristina Piccino* Cannes, 28 maggio 2013, Nena News - Vivere in certe realtà esige un ferreo allenamento fisico e psichico, si deve correre veloci, saper saltare, essere agili nei sensi e nei muscoli, cogliere ogni rumore e intuire gli agguati. E soprattutto non cedere alla paranoia che trasfigura qualsiasi persona, anche la più amata, rendendola un possibile nemico. Ne sa qualcosa Omar (Adam Bakri) cresciuto nei territori occupati, dove Israele ha affinato il controllo più che attraverso check point e continue incursioni nella messa in opera i una sapiente rete di tensione. Omar fa il panettiere, per visitare gli amici salta il muro, conosce i segreti invisibili dei tetti. Lì tutti ma proprio tutti possono essere nemici, possono essersi venduti per ragioni di qualsiasi tipo agli israeliani, anche i leader, anche coloro che rivendicano la purezza (e Hamas su questo fonda la sua persuasione). Con gli amici di infanzia Tarek e Adjam, Omar cerca di partecipare alla

Bradley Burston : Perché la gente odia Israele?

SINTESI PERSONALE Ogni anno, il World Service della BBC pubblica un  sondaggio d'opinione per  indicare quale delle nazioni del mondo sono tra le più popolari  o le più disprezzate. Nel 2013, come negli anni passati, a più di 26.000 intervistati è stato chiesto di valutare  quale   nazioni in tutto il mondo sono state "principalmente positive" o "prevalentemente negative." Israele è all'ultimo   quarto posto sulla scala negativa. Prima ci sono :  la Corea del Nord,   il Pakistan, e  l'  Iran. Propongo una sorta di auto-test, palesemente non scientifico :   Domanda 1: La gente odia Israele in quanto: A: Israele è uno stato illegittimo, concepito nel peccato originale della nakba  ,famelico  nelle sue politiche colonialiste, razziste per definizione. Non ha il diritto legittimo di esistere.   B: L'attuale governo di Israele sta erodendo i principi democratici su cui si fonda il paese. Evita  una soluzione a due stati e un compromesso