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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Nord Africa. Venti di una 'primavera berbera'

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Il 2011 passerà probabilmente alla storia come l'anno delle "rivoluzioni arabe". Ma, nel caso dei paesi del Nord Africa, la definizione appare incompleta (oltre che discutibile sul piano dei reali cambiamenti ottenuti), poiché disconosce l'apporto alle contestazioni della componente amazigh (berbera), a lungo negata e repressa nel processo di edificazione degli Stati post-coloniali.   di Jacopo Granci da Casablanca  Ciò nonostante, in questo inizio 2012, gli attivisti berberi - dal Marocco alla Libia - sembrano decisi a portare avanti la battaglia per il pieno riconoscimento identitario, il rispetto dei diritti e la democrazia, approfittando della caduta o della flessione dei vecchi regimi legati all'ideologia panarabista. La commemorazione del  printemps berbère  algerino (20 aprile 1980) è stata l'occasione per rilanciare le mobilitazioni in tutta la  tamazgha  ("terra amazigh", corrispondente all'Africa del Nord e al territorio saha

GRAN BRETAGNA: CO-OP BOICOTTA ESPORTAZIONI COLONIE ISRAELIANE

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1Il quinto più grande rivenditore del Regno Unito, ha deciso di boicottare le merci prodotte nelle colonie israeliane della Cisgiordania. Nena News ha intervistato la coordinatrice della campagna locale del BDS. MARTA FORTUNATO Al-Jiftlik (Valle del Giordano), 30 aprile 2012, Nena News (insegna in una delle colonia israeliane nella Valle del Giordano, foto Marta Fortunato)- “E’ un passo molto importante, una grande conquista per il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) in Gran Bretagna. Ora non resta che continuare la lotta”. Natalie Philips, co-coordinatrice della campagna per porre fine al commercio agricolo con le colonie di Israele in Cisgiordania si dichiara positiva e soddisfatta per i risultati ottenuti – ero appena atterrata all’aeroporto Ben Gurion, mi stavano interrogando, quando ho ricevuto la bella notizia”. La quinta più grande catena inglese di supermercati, il Co-operative Group (Co-op), ha deciso di chiudere ogni rapporto commerciale con le compagnie

Anna Foa, storica : La Nigeria e il massacro dei cristiani

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   Domenica di morte in Nigeria e Kenya. Ad essere colpiti sono di nuovo i cristiani, assassinati mentre si riunivano in preghiera. Ancora, di nuovo, morti cristiani ad opera dei fondamentalisti islamici. In un’acuta intervista al Corriere di oggi, il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi commenta questo nuovo atto di barbarie. I cristiani, spiega, sono perseguitati perché rappresentano una garanzia di pluralismo che il totalitarismo islamico vuole annientare. Oggi tocca a loro, domani toccherà ai musulmani laici, alle donne, alle altre minoranze etniche. E’ in atto, afferma, una vera e propria pulizia etnica per costringere i cristiani ad abbandonare le terre dove hanno convissuto con i musulmani per oltre mille anni. Perché “il totalitarismo è un mostro che, alla fine, divora i popoli”. Da noi, che già siamo stati in passato divorati dal totalitarismo, deve venire non soltanto una naturale solidarietà con le vittime, ma un impegno a denunciare quanto più poss

Palestina : Il villaggio di Al Walaje: resistere con il teatro

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di Ben Rivers (The Electronic Intifada) Come numerosi villaggi della Cisgiordania, i residenti di Al Walaje protestano ogni settimana contro il Muro di Separazione israeliano.                           Il 13 aprile, tuttavia, il villaggio si è riunito per qualcosa di diverso. Il Freedom Theatre di Jenin e il suo Freedom Bus sono stati invitati ad ascoltare e a mettere in scena i racconti di vita dei residenti che hanno parlato di violenze dell’esercito, demolizioni delle case, confisca delle terre e, forse la cosa più importante, della loro determinazione a combattere la loro battaglia per la giustizia. Oltre 200 persone si sono ritrovate per mostrare solidarietà alla popolazione di Al Walaje e per ascoltare le loro storie. Intrappolati dietro lastre di cemento                     Al Walaje è uno dei villaggi che deve affrontare una prossima prigionia e una probabile estinzione. Ogni giorno, camion della Volvo e della Caterpillar scavano una montagna e preparano

L'estrema destra sta facendo di Israele uno stato paria di Haim Baram, Trasformazione dell'esercito

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Sintesi personale I l veterano giornalista Israel Harel ha ammesso in queste pagine  di aver difeso   il violento tenente colonnello Shalom Eisner, perché pressato da qualcuno del  suo ambiente. ( Israel's army sacrificed IDF officer on the altar of PR  ), e, conseguentemente,   ha inquinato   irrimediabilmente  l' immagine di  rappresentante moderato dei coloni.  La violenza nei territori è il risultato di una lunga occupazione, i palestinesi subiscono un trattamento molto più violenta di quello mostrato nella foto contro l'attivista danese.   Israele sta diventando uno stato paria, perché l'estrema destra controlla quasi tutto . L'esercito ha subito una inversione di tendenza estrema e non è in grado di distinguere tra l'antisemitismo e l'orrore del mondo democratico per il suo agire. Gli Israeliani, che ancora non comprendono  appieno il discorso del centro nazionalista e della destra (e quindi ancora non riescono a capire la realtà del m

Celebrare Israele nella sua interezza di Uri Zaki

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30/04/2012 Original Version:  Celebrate Israel In Its Entirety Il giorno dell’indipendenza di Israele, che quest’anno è caduto il 26 aprile, serve a ricordare che Israele si fonda su due pilastri: la creazione di una patria nazionale ebraica, e la fondazione di un regime democratico; quando celebriamo Israele non dobbiamo trascurare la democrazia e coloro che rafforzano il fondamento su cui essa poggia – scrive l’attivista Uri Zaki *** Per me, come per la maggior parte degli israeliani, le due settimane tra la fine della Pasqua e Yom Haatzma’ut, il giorno dell’Indipendenza di Israele, sono un periodo dell’anno in cui grandi concetti si materializzano nella vita quotidiana – la nostra nascita come popolo nell’Esodo, il ricordo degli orrori dell’Olocausto in Yom HaShoah, il ricordo, in Yom Hazikaron (il giorno della Memoria), dei caduti, fino alla celebrazione della fondazione dello Stato di Israele. La Dichiarazione d’Indipendenza di Israele comprende due pilastri su cui