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Quando Abramo e Platone si incontrarono a Barcellona. Nel Medioevo un saggio ebreo e un saggio cristiano diffusero la sapienza del mondo islamico

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  scintille di luce:ebrei-musulmani-cristiani insieme 303 BLOG.NLI.ORG.IL When Abraham and Plato Met in Barcelona Sintesi La Barcellona medievale era un punto d'incontro unico della cultura orientale e occidentale.  Un luogo dove ebrei, musulmani e cristiani potevano mescolarsi.  Fu a Barcellona che il "primo scienziato ebreo" e uno dei grandi traduttori cristiani dell'epoca concepì un piano ambizioso per portare la saggezza del mondo islamico e antico a un'Europa che si risveglia Shay Eshel 12.07.2023 https://blog.nli.org.il/en/abraham-and-platone-barcelona/           Il sistema solare secondo Abraham Bar Hiyya, "Tzurat Ha'Aretz VeTavnit Kadurei HaRekia" (La forma della terra e il modello delle sfere celesti), 1494, Biblioteca nazionale di Israele Nel 1065, all'incirca all'epoca della nascita di Abraham Bar Ḥiyya, la maggior parte della penisola iberica (odierne Spagna e Portogallo) era parte integrante del mondo islamico, e lo era stata per

Fulvio Scaglione : Re Carlo III e il Corano

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Fulvio Scaglione BABYLON Re Carlo III e il Corano Ora che il Regno Unito ha un nuovo re, c'è chi mette in luce il passato interesse di Carlo III per il testo sacro dei musulmani di cui apprezza soprattutto le pagine dedicate alla natura e al rapporto dell’uomo con essa. Middle East Eye è un organo digitale di informazioni specializzato nelle questioni mediorientali. Ha sede a Londra ed è diretto da un giornalista inglese, per cui è logico che sia stato il primo, e forse l’unico, a ricordare un aspetto della personalità del nuovo re Carlo III (succeduto alla madre Elisabetta II, morta pochi giorni fa, l’8 settembre 2022 – ndr) di cui pochi sono al corrente. Quando era «solo» il principe del Galles, ovvero l’erede al trono, Carlo si diede allo studio dell’arabo classico allo scopo dichiarato di comprendere meglio il Corano, di cui era appassionato lettore. Un fatto che, non a caso, nei giorni scorsi è stato ricordato da Shaykh Abdal Hakim Murad, l’imam della moschea centrale di Camb

Pino Lorizio SENZA ISLAM NON AVREMMO AVUTO NÉ SAN TOMMASO NÉ DANTE

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  FAMIGLIACRISTIANA.IT Senza Islam non avremmo avuto né san Tommaso né Dante Le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri hanno occupato le pagine culturali, e non, di giornali e riviste e gli spazi televisivi e radiofonici,  distanziandoci almeno per una giornata dalle paure, dalle preoccupazioni e dalle angosce della pandemia. Non è mancata qualche polemica soprattutto dall’estero.  La prima riguardava la notizia che dalla traduzione in fiammingo della Commedia si sarebbe espulso il nome di Maometto, nei versi dell’Inferno che lo situano fra gli eretici. La seconda, che un ministro ha liquidato con i versi dello stesso poeta: «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa» (Inferno, III, 51, riferito agli ignavi).  Aveva di mira l’editoriale di un giornale tedesco, che riteneva il sommo poeta italiano non così geniale, come è e sembra, ma un assemblatore di idee altrui, indicando nel  Libro della Scala  (una serie di testi mistici islamici del XIII secolo attribuiti

Papa in Iraq: incontro interreligioso : alcune testimonianze

 Tag   scintille di luce:ebrei-musulmani-cristiani insieme 300 1    testimonianza di una donna di religione Sabean   Mandaean “ Sono un’irachena Sabea-Mandea, che ha visto i propri figli, fratelli e parenti fuggire con numerose destinazioni e motivazioni”. A presentarsi così al Papa, durante l’incontro interreligioso a Ur, è stata Rafah Husein Baher: “Abbiamo amici in tutto l’Iraq, che ci aiutano come se fossimo una famiglia. A Bassora, c’era un uomo Sabeo-Mandeo, il cui nome era Najy. Ha perso la vita per salvare la famiglia del suo vicino musulmano”. “Tutti gli iracheni convivono pacificamente, tra di noi ci sono familiarità e storie comuni, insieme sopravviviamo attraverso le rovine della guerra sullo stesso suolo”, ha assicurato la donna: “Il nostro sangue si è mischiato, insieme abbiamo provato l’amarezza dell’embargo, abbiamo la stessa identità. L’ingiustizia ha colpito tutti gli iracheni. Posso testimoniare che non ha escluso nessuno: sangue innocente è stato versato da tutti gl

Alberto Negri- Francesco in Iraq, l’unica diplomazia contro la guerra

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scintille di luce:ebrei-musulmani-cristiani insieme 299   Bergoglio non solo è il primo papa in Iraq ma anche il primo capo di stato dell’Occidente a casa dell'ayatollah Sistani. Ecco perché la sua visita è pastorale ma anche politica. ll papa in visita oggi da Sistani fa politica e diplomazia, quella che nessuno riesce a fare. Chi è Alì Sistani, il religioso sciita di Najaf? È un uomo, con un’influenza spirituale estesa ben oltre i confini iracheni, che rappresenta la sintesi complessa, avvincente, e talora inestricabile, di un secolo di vicende dell’Iraq e del Medio Oriente. Ma è anche una parte della nostra storia, assai poco onorevole, fatta di spartizioni coloniali e guerre, come quella del 2003 che l’Occidente ha portato nella terra di Abramo e che un altro papa, Wojtyla, ricevendo il vicepresidente di Saddam Hussein, il cristiano Tarek Aziz, cercò di fermare mentre in Italia esponevamo quelle bandiere arcobaleno adesso ormai stinte ed estinte. Questa volta il papa fa un po’