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Visualizzazione dei post da luglio, 2019

Rifiuti provenienti da insediamenti israeliani illegali defluiscono verso Salfit

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      Rifiuti provenienti da insediamenti israeliani illegali defluiscono verso Salfit Di Patty Diphusa - 25 luglio 2019 Basta camminare vicino alle sorgenti d'acqua nella periferia della città palestinese di Salfit per rendersi conto di quanto siano gravi i  problemi relativi a inquinamento idrico e gestione dei rifiuti. Acque marroni stagnanti e fanghi si diffondono  attraverso quello che un tempo era un fiume limpido e gli odori che emanano dal fiume sono quasi insopportabili. Comunque , questi rifiuti, non provengono tutti da Salfit stessa. La città palestinese si trova due chilometri a sud di Ariel, il secondo insediamento israeliano illegale in Cisgiordania ed è costantemente esposta alle conseguenze ambientali dello scarso trattamento che lì fanno delle acque reflue. Inoltre, Salfit è anche infettata  dai rifiuti chimici che confluiscono nelle acque sotterr

Umberto De Giovannangeli In Cisgiordania ruspe e 6mila nuove case per i coloni: così Israele "spiana" l'Autorità palestinese

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In Cisgiordania ruspe e 6mila nuove case per i coloni: così Israele "spiana" l'Autorità palestinese Padroni della Cisgiordania. Al punto da “spianare” quel poco che restava degli accordi di Oslo-Washington . È la politica della ruspa e del cemento portava avanti da Israele e che ha avuto un passaggio politicamente decisivo con l’approvazione da parte del governo delle destre guidato da Benjamin Netanyahu della costruzione di 6.000 nuove case per i coloni israeliani e 715 nuove case per i palestinesi in un’area della Cisgiordania occupata dove Israele ha il pieno controllo. La decisione del gove

Rifugiati siriani detenuti e rimpatriati a forza da Libano e Turchia

Rifugiati siriani detenuti e rimpatriati a forza da Libano e Turchia I   centri per l’immigrazione in Turchia e Libano hanno avviato le pratiche per l’espulsione di centinaia di rifugiati siriani, riportandoli in aree dove sono in atto ancora oggi focolai di conflitto. Il timore è che i due governi, colpiti da crisi economiche e problemi interni nella gestione dei profughi, possano avviare politiche di deportazione di massa che finiranno per mettere in pericolo la vita dei rifugiati.  Nello scorso fine settimana le autorità turche hanno identificato e notificato il foglio di espulsione entro 30 giorni a oltre mille rifugiati siriani ospitati nei centri che circondano Istanbul. Alcuni rifugiati confermano che l’iter per l’espulsione è già stato avviato, con il trasferimento in pochi giorni in tre diversi centri. I funzionari della sicurezza hanno confiscato i telefoni cellulari e separato i rifugiati dalle famiglie e dagli attivisti e avvocati pro diritti umani. In

Cisgiordania, Israele approva nuove case: 700 per i palestinesi, 6mila per coloni ebraici

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ASIANEWS.IT ISRAELE - PALESTINA Cisgiordania, Israele approva nuove case: 700 per i palestinesi, 6mila per coloni ebraici Il provvedimento preso alla vigilia della visita del consigliere speciale Usa Jared Kushner. Non è chiaro se le abitazioni saranno nuove o parte di una sanatoria che riguarda unità preesistenti. Interessata l’area C, che comprende circa il 60% dell’intero territorio della Cisgiordania.   Il provvedimento preso alla vigilia della visita del consigliere speciale Usa Jared Kushner. Non è chiaro se le abitazioni saranno nuove o parte di una sanatoria che riguarda unità preesistenti. Interessata l’area C, che comprende circa il 60% dell’intero territorio della Cisgiordania. Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Israele ha approvato la costruzione di almeno 6mila nuove case per coloni ebraici nei Territori occupati della Cisgiordania, sotto il suo controllo. Al contempo, le autorità hanno dato il via libera alla realizzazione di 700 nuovi appartam

Richard Silverstein _ Israele apre un altro fronte in Iraq contro l'Iran

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RICHARDSILVERSTEIN.COM | DI  RICHARD SILVERSTEIN Expanding Fight Against Iran, Israel Opens New Military Front in Iraq - Tikun Olam תיקון עולם Haaretz reports that Israeli has just opened a new military front in its fight against Iran. It’s well known that Israel has attacked Iranian positions inside Syria hundreds of times, along with assassinating Iranian commanders there as well. But until now, there has been no other country in the r... Sintesi personale  Haaretz  riferisce  che Israele ha appena aperto un nuovo fronte militare nella sua lotta contro l'Iran.  È noto che Israele ha attaccato centinaia di volte posizioni iraniane all'interno della Siria, oltre a assassinare lì anche comandanti iraniani,ma   fino ad ora non c'è stato nessun altro paese nella regione dove Israele abbia affrontato direttamente le forze iraniane. N ei giorni scorsi l'  aeronautica israeliana ha lanciato attacchi    contro quelle che sostiene siano

Nello Del Gatto Uno studio internazionale: Israele poco laico

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29 luglio 2019 Uno studio internazionale: Israele poco laico Un rapporto del Pew Reaserch Center di Washington (Usa) mette Israele tra i 20 Paesi più restrittivi al mondo in tema di religione e tra quelli più percorsi da violenze e tensioni a sfondo religioso. Israele è uno dei 20 paesi più restrittivi al mondo in tema di religione e tra i primi in classifica per le tensioni e le violenze interreligiose. L o afferma un rapporto pubblicato solo pochi giorni fa dal  Pew Reaserch Center , un centro studi statunitense con sede a Washington che analizza questioni sociali, opinione pubblica e andamenti demografici in tutto il mondo. Il rapporto ha avuto una vasta eco sulla stampa internazionale e in molti hanno commentato i risultati notando come Israele abbia, alla fine, le stesse restrizioni religiose dell’Iran. La maggior parte del rapporto si concentra sulla discriminazione e la persecuzione di particolari gruppi religiosi in diversi Paesi, e in proposito gli ebrei s

Christophe Lafontaine Israele espelle lavoratrici irregolari con i figli

Sono soprattutto lavoratrici filippine dal permesso di soggiorno ormai scaduto al centro di una campagna di espulsioni messa in atto nelle ultime settimane dalle autorità israeliane. Proteste e distinguo. «Ho vissuto tutta la mia vita in Israele». «Bibi (soprannome comunemente dato al primo ministro israeliano – ndr) non abbiamo altro posto dove andare, per favore lasciaci restare!». Slogan come questi sono stati letti durante le manifestazioni della scorsa settimana di fronte agli uffici del ministero dell’Interno a Tel Aviv, all’aeroporto Ben Gurion o a Gerusalemme, di fronte alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu, contro l’arresto – in vista dell’espulsione dal territorio israeliano – di diverse lavoratrici filippine e dei loro figli nati e cresciuti nel Paese. I visti di lavoro un tempo ottenuti sono ormai non più validi, sia per il superamento della scadenza, sia perché le donne sono rimaste incinte e hanno partorito. Secondo le norme israeliane vigenti in casi s

“È l’inferno”: l’incubo burocratico dei palestinesi di Gerusalemme est

“È l’inferno”: l’incubo burocratico dei palestinesi di Gerusalemme est da Zeitun, LUGLIO 27, 2019 Dall’inviato di MEE – Wadi Al-Joz Mercoledì 24 luglio 2019 –  Middle East Eye Secondo gli abitanti e i loro avvocati, i funzionari dell’ufficio del ministero degli Interni israeliano ritardano deliberatamente le pratiche per rendere la vita dei palestinesi insopportabile al punto tale da spingerli a lasciare Gerusalemme Il quartiere di Wadi al-Joz (“valle delle Noci”) a Gerusalemme est occupata ospita un ufficio dell’autorità del ministero degli Interni israeliano che si occupa della popolazione e dell’immigrazione. Registrare una nascita o un decesso? Chiedere un passaporto o una carta d’identità? È il solo luogo che offre questi servizi a circa 300.000 abitanti palestinesi di Gerusalemme est. Nella maggior parte dei Paesi questi servizi di base sarebbero forniti senza problemi – o almeno non troppi. Ma per i palestinesi di Gerusalemme est ottenere dei servizi essenzia