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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Il massacro nel centro commerciale Westgate: riflessioni di Di Richard Falk

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Di Richard Falk                   28 settembre 2013 L’attacco pianificato con cura da al-Shabab  (un gruppo insurrezionale somalo, n.d.t.) contro i civili nel centro commerciale Westgate di Nairobi, ha portato la patologia della rabbia e la logica del fanatismo a estremi indicibili. Immaginate di decidere della vita o della morte di qualsiasi persona, ma specialmente di un bambino, in base al fatto che essi sappiano dire il nome della madre di Maometto o recitare un verso del Corano. Il fanatismo islamico dovrebbe essere condannato con il fervore morale adatto a una tale violazione delle più fondamentali norme del rispetto per l’innocenza e la dignità umana. Fare fuori con un’arma a casaccio chiunque si trovasse a fare spese al centro commerciale Westgate il fatidico giorno 21 settembre vuol dire portare la violenza politica oltre un punto di non ritorno. Naturalmente anche i fanatici hanno una certa logica di giustificazione che rende i loro atti coerenti con una m

Pappe: La soluzione dei due stati è morta più di un decennio fa

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Gulf News 14.09.2013 http://gulfnews.com/news/region/palestinian-territories/the-two-state-solution-died-over-a-decade-ago-1.1230848 Pappe: La soluzione dei due stati è morta più di un decennio fa Israele continua a cercare altri Oslo per acquisire una legittimità internazionale .   di Ilan Pappe Il recente tentativo di rilanciare i negoziati di pace tra Israele e palestinesi non è in grado di produrre risultati più significativi di quelli dei tentativi precedenti. Arriva 20 anni dopo la firma degli accordi di Oslo tra Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina . Gli Accordi di Oslo furono un duplice evento. Ci fu la Dichiarazione dei Principi (DOP ) firmata solennemente sul prato della Casa Bianca il 13 settembre 1993; e ci fu l'accordo, relativamente meno celebre, 'Oslo II' firmato nel settembre 1995 a Taba , in Egitto, che delineò l'attuazione della dichiarazione del 1993, secondo l’interpretazione israeliana.   L'interp

Smascherare Rohani: la missione impossibile di Netanyahu all’Onu di di Umberto De Giovannangeli

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[Carta di Laura Canali] “Mission impossible a New York”: non è il titolo di un nuovo triller, ma ciò che attende Benjamin Netanyahu in trasferta al Palazzo di Vetro. “Bibi l’americano” prova a riconquistare la scena, quella della 68ma Assemblea generale delle Nazioni Unite: una scena politica e mediatica che ha visto come indiscusso protagonista Hassan Rohani. Le aperture - non solo dialettiche - del presidente iraniano hanno spiazzato Israele. Spiazzato e indispettito. Come, e per certi versi ancor più, ha irritato il primo ministro dello Stato ebraico il credito che Barack Obama ha offerto a Rohani. Di certo, Israele non può più vivere di rendita. La rendita fornita dalle “sparate” del predecessore di Rohani, Mahmud Ahmadi-Nejad . Per Netanyahu, Rohani non è un interlocutore credibile, è un avversario più insidioso. Dalla tribuna del Palazzo di Vetro, il premier espliciterà il suo avvertimento al presidente Usa: a Israele non basta che il programma n

Il regista di "Paradise Now" affronta l'argomento tabù del collaborazionismo di di Jonathan Cook

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  http://electronicintifada.net/content/paradise-now-director-tackles-taboo-collanoration-new-film/12806 Il regista di “Paradise Now” affronta l’argomento tabù del collaborazionismo Per un certo lasso di tempo, Omar, il protagonista eponimo del nuovo film di Hany Abu Assad, condivide la cella di una prigione israeliana con degli insetti che riescono a mala pena muoversi nel buio ma che con determinazione portano avanti delle attività il cui scopo è difficilmente afferrabile, forse anche da loro stessi. Sono anch’essi dei prigionieri? E la loro operosità è forse un tentativo di distrarsi dalla prigionia o un modo per trascendere la loro situazione?   di Jonathan Cook Difficilmente si potrebbe trovare una metafora più intensa per rappresentare le vite di Omar e dei suoi amici sotto l’occupazione. Il film, vincitore di “Un Certain Regard” al Festival di Cannes a maggio, è un autorevole ritorno al grande cinema di Abu Assad dopo alcuni anni alla deriva a Hollywood,

Famiglia Cristiana: Sulla pelle degli italiani. Come sempre

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Fulvio Scaglione fulvioscaglione fulvioscaglione Sulla pelle degli italiani. Come sempre L'ultima carta: fare il martire E il Pdl se ne infischia dell'economia Il Cav ignora anche il monito dei vescovi Le Acli: "Un gesto irresponsabile" Berlusconi: perso ogni filo di dignità Il mondo cattolico: crisi di Governo ugual

Famiglia Cristiana : Berlusconi: perso ogni filo di dignità

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      Beppe del Colle Sulla pelle degli italiani. Come sempre FC Racconta L'ultima carta: fare il martire E il Pdl se ne infischia dell'economia Il Cav ignora anche il monito dei vescovi Le Acli: "Un gesto irresponsabile" Berlusconi: perso ogni filo di dignità Il mondo cattolico: crisi di Governo uguale più

Gideon Levy : Quando si tratta di ipocrisia, Rohani non è una sfida per Netanyahu

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    Di Gideon Levy | settembre 29, 2013 Sintesi pers onale Cos ì  il primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto al discorso del presidente iraniano Hassan Rohani presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite . "  Il discorso era pieno di ipocrisia. Teheran sta prendendo  tempo." Netanyahu è uno statista che   sa fare  discorsi ipocriti che giocano sul  tempo   come a  Bar-Ilan sul processo di pac e . Forse Rohani ha preso  tale abilità da Netanyahu. Quindi cosa farà Netanyahu questa settimana  alle Nazioni Unite? Riuscirà a sventolare la mappa di Auschwitz   come ha fatto nel 2009? Riuscirà a disegnare la linea rossa per il programma nucleare iraniano, come ha fatto l'anno scorso? Magari  porta con sè  un sopravvissuto all'Olocausto sul podio . Sicuramente parlerà dello spirito di Monaco   merce stantia che nessuno vuole più comprare. Come Netanyahu sa che Rohani sta mentendo? Forse lo sta facendo o forse no. Netanya

Zvi Schuldiner :Obama, il teatrino della pace

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il manifesto 26.09.2013 http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20130926/manip2pg/01/manip2pz/346305/ USA/MEDIO ORIENTE   Obama, il teatrino della pace Israele, la guerra permanente   di Zvi Schuldiner Se qualcuno guardasse dal di fuori l'arena mondiale, penserebbe che si tratta solo di un gioco, di quelli virtuali così di moda su computer e telefonini «intelligenti». Però i cinici leader che vi partecipano giocano con intere popolazioni, con la vita e la morte di milioni di persone, con la povertà e l'orrore della fame. In occasione dei 40 anni trascorsi dalla guerra del 1973, articoli, libri e documentari critici hanno inondato Israele. In occasione dei 40 anni trascorsi dalla guerra del 1973, articoli, libri e documentari critici hanno inondato Israele.   All'improvviso appare chiaro che la prepotenza dei nostri governanti, la loro ebbrezza trionfale seguita

Il settore delle costruzioni di Gaza ancora schiacciato dall'assedio

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The Electronic Intifada 26.09.2013 http://electronicintifada.net/content/gazas-construction-sector-still-crushed-siege/12801   Il settore delle costruzioni di Gaza ancora schiacciato dall’assedio. Pochissimi camion carichi di merci possono entrare o uscire da Gaza, strangolando la sua economia.   di Rami Almeghari “Dal 1975 al 2007, la nostra azienda è stata abbastanza sostenibile e redditizia. Dal 2007, è stata duramente colpita dal blocco israeliano,” ha dichiarato Ahmad al-Breim, un commerciante in forniture edili di Gaza, mentre lunedì aspettava la sua spedizione di materie prime provenienti da Israele, la prima da più di sei anni a questa parte. La settimana scorsa, le autorità di occupazione israeliane hanno deciso di consentire il passaggio di ulteriori cinquanta camion carichi di materiali da costruzione a Gaza, e in primo luogo cemento, acciaio e calcestruzzo, ma in quantità di gran lunga inferiori alle esigenze del territorio. In precedenza, per il settore