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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Israele : coloni ebrei attendono distruzione del villaggio beduino nel Negev

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 I coloni si sono accampati in un insediamento illegale nella foresta Negev per due anni e mezzo, in attesa che Umm al-Hieran sia  rasa al suolo in modo che possano accedervi (Adalah) Sintesi personale   Nel profondo della foresta Yatir nel Negev (Naqab), al "di qua" della linea verde  30 famiglie di coloni aspettano  il momento promesso :  il villaggio beduino di Umm al-Hieran   sarà distrutto , i suoi circa 500 abitanti sfollati. Qui sorgerà  la loro città esclusivamente ebraica di Hiran . Nel corso degli ultimi due anni e mezzo che ho vissuto in Israele ho passato un bel po 'di tempo ad imparare le strade di villaggi che, secondo ufficiali mappe israeliane, non esistono. Io so i nomi dei villaggi storici che Israele chiama "illegali", ho parlato con numerosi cittadini israeliani che lo Stato ha l'etichettato "trasgressori criminali" per vivere sulle loro terre ancestrali. Io non ho  familiarità con l'universo alternat

Palestina. L'ascesa e il declino delle forze di sinistra

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  “Il sistema politico nazionale è ingabbiato nel bipolarismo tra Hamas e Fatah”: è l'opinione dello scrittore Jamil Hilal, che nel suo libro 'Palestinian Left: Where To?'  analizza l'incapacità di creare una 'terza via', e il declino delle forze di sinistra in Palestina. Chiedendosi quale sia il loro futuro.   di Hazem Balousha* – traduzione a cura di Cecilia Dalla Negra  Nell'ambito degli scontri tra Hamas e Fatah, la sinistra palestinese e le forze indipendenti non sono riuscite a cogliere la preziosa opportunità di costituirsi come punto di riferimento stabile nelle strade della Palestina. Al contrario, il sistema politico ha finito per essere sempre più ingabbiato all’interno del bipolarismo partitico. In Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, i laici di Fatah e gli islamisti di Hamas sono riusciti a monopolizzare il potere politico, economico e il controllo del territorio. Questo dipende anche dall’incapacità di altri grup

Li pregavo di smettere di Nick Turse

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Li pregavo di smettere Redazione 28 febbraio 2013 1 Li pregavo di smettere   Gli  Americani  che fanno la tortura dell’acqua e  la ridefinizione di tortura di Nick Turse 25 febbraio 2013 Cercate di restare calmi -anche se cominciate a sentire stringersi il torace e il cuore battere  all’impazzata.  Cercate di non farvi prendere dal panico quando l’acqua comincia a scorrervi nel naso e in bocca, mentre cercate di  comprimere  la gola e a rallentare il respiro, e di  trattenete un po’ di aria nei polmoni e lottate contro la crescente sensazione di soffocamento. Cercate di non pensare alla morte, perché non potete farci nulla,  siete legati mani e piedi, perché qualcuno vi versa acqua sulla faccia, introducendola a forza, affogandovi lentamente e deliberatamente. Siete indifesi. State agonizzando. In breve, siete una vittima della “tortura dell’acqua”, o “cura dell’acqua”, o “lo straccio con l’acqua”   o  “trattamento con l’ac

Israele: deportazione segreta per 1000 migranti sudanesi

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   Sintesi personale   . http://htz.li/13iUgVF http://htz.li/15PqLtK Haaretz ha appreso che il Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto ad Israele di fornire una spiegazione per la deportazione segreta di oltre 1.000 migranti sudanesi mediante  un paese terzo. il leader laburista Shelly Yacimovich descrive le deportazioni come "immorale" e MK Dov Khenin di Hadash  chiede sia l'immediata sospensione di questa espulsione   sia una commissione di inchiesta per sapere chi ha deliberato ciò .  Il Sudan definisce Israele come un paese nemico e ha avvertito che punirà   i  cittadini che hanno messo piede qui. Di conseguenza  la deportazione costituisce una violazione dei più elementari obblighi di Israele secondo il diritto internazionale. "La facilità con cui lo Stato di Israele è disposto a costringere le persone a tornare in luoghi  dove le loro vite sono in pericolo   è preoccupante e  dimostra che siamo diventati una società che sa

Israele: trascinati nella terza Intifada. Responsabili: Bibi , Barak, Lieberman e non solo loro di Yigal Sarna

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    Dragged into 3rd intifada Ci stanno trascinando  in una terza intifada come se fosse il nostro destino. Ma non lo è. Se il fuoco esploderà , la colpa alla fine cadrà su Bibi , Barak, Lieberman e i ministri che non hanno offerto ai  nostri vicini alcun  barlume di speranza e hanno   cercato il modo di umiliarli. La colpa ricadrà su Capo di Stato Maggiore Gantz, su GOC Comando Centrale Alon, sul  direttore dello Shin Bet e sugli  altri che sono responsabili, insieme al governo,  del mantenimento della calma nei territori . J'lem: Arab woman attacked by Jewish women La commissione d'inchiesta istituita  dopo  la morte di  centinaia di persone , punterà il dito contro la totale mancanza di dialogo di Israele con Abbas durante l'era di Netanyahu. Si denuncerà  l'espansione delle colonie  allo scopo di placare   Feiglin  e i suoi alleati  a spese delle altre aree  politiche.  Si denuncerà  l'indebolimento deliberato  di Abbas  

Il muro israeliano della follia

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R Il Muro che taglia il territorio palestinese Il muro israeliano della follia di Andre Vltchek e Lynda Burnstein Brayer Se qualcuno dicesse: “Israele, Palestina e Alture del Golan! E hai solo due secondi per descrivere la prima cosa che ti viene in mente”, allora io metterei immediatamente in parole due immagini che irromperebbero nella mia mente: “Manicomio e un’enorme borsa piena di cavi professionali ingarbugliati”. Manicomio, perché come altro descrivere quei lunghi decenni di bugie, mezze verità e sotterfugi? Come descrivere altrimenti lo stato delle cose quando il linguaggio perde il suo significato, le parole di trasformano in squiitii spezzettati e gli urli e le persone non sembrano arrivare gli uni alle altre? I cavi mi verrebbero in mente perché non sono solo uno scrittore ma anche un regista e un fotografo. Non per scelta, ma semplicemente perché a volte, in realtà molto spesso, sento anche che le parole n

Israele, gli Usa e l’attacco all’Iran (mappa)

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di Niccolò Locatelli carte di Laura Canali Le divergenze tra Obama e Netanyahu; il fronte interno di Teheran; la possibilità di una guerra; le sanzioni e gli effetti sul prezzo del petrolio. Le carte e gli articoli di Limesonline sull'argomento. Limes 1/12 "Protocollo Iran" | Tutte le fotogallerie | Israele più solo, più forte limes Il 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza più la Germania) ha chiesto giovedì all’Iran di garantire agli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica l’accesso all’impianto militare di Parchin. ARTICOLO

Israele, Palestina e l'Intifada scomoda

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Ormai da giorni le strade dei Territori palestinesi sono teatro di manifestazioni e scontri: esplode la rabbia per la morte di un detenuto nelle carceri israeliane, gli analisti parlano di ‘terza Intifada’. Una rivolta che Israele non vuole, e neanche l’ANP. Ma che potrebbe comunque scoppiare, senza coordinamento ne’ bandiere. di Cecilia Dalla Negra Israele, Palestina e l'Intifada scomoda Gli analisti israeliani avvertono: o il governo si decide a considerare prioritaria per l’agenda politica la ‘questione palestinese’, o non c’è da stupirsi se si assisterà allo scoppio della rivolta. L’editoriale di Haaretz del 25 febbraio lo scrive a chiare lettere: “ Ultima chiamata prima della Terza Intifada ”, titola, spiegando che, viste le condizioni attuali, assistere all’esplosione della rabbia palestinese per le strade dei Territori occupati “era solo questione di tempo”. Questione di tempo, pe

La tensione si allarga, stamani razzo su Ashkelon

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E' gravissimo un 13enne palestinese ferito dagli israeliani durante le proteste per la morte di Arafat Jaradat. Stamani un Grad sparato da Gaza e' caduto su Ashkelon di Michele Giorgio Gerusalemme, 26 febbraio 2013, Nena News - E' un ragazzino di 13 anni, Mohammed al Kirdi , del campo profughi di Aida (Betlemme), il ferito più grave degli scontri di ieri tra pajavascript:void(0)lestinesi e forze di occupazione. Mohammed e' in condizioni critiche. L'esercito israeliano nega di aver fatto uso di munizioni vere e comunica di aver sparato solo proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Ma all'ospedale i medici dicono di aver estratto una pallottola dal torace di Mohammad. La notizia ha ulteriormente aggravato la tensione in una giornata che ha avuto i riflettori puntati su Sair (Hebron) dove migliaia di palestinesi hanno partecipato alle esequie solenni di Arafat Jaradat , il giovane morto sabato in una cella nella prigione israeliana di Megiddo. Per

Gideon Levy: la faccia tosta dei Palestinesi

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di Gideon Levy    Fratelli palestinesi (per vostra informazione, ognuno, in questi giorni, è un "fratello" da queste parti), non vi vergognate? Come vi permettete di protestare e lanciare pietre? Come osate disturbare la quiete; costruire avamposti "illegali" sul vostro terreno privato, proseguire lo sciopero della fame, dimostrare solidarietà con i prigionieri, protestare contro la chiusura di Shuhada Street a Hebron e il nuovo arresto dei prigionieri liberati; entrare   furtivamente in Israele per trovare lavoro; opporvi allo sgombero delle persone dalle loro case, protestare perché non vi è permesso raggiungere i vostri terreni agricoli, protestare contro il muro che è stato costruito nella vostra zona, minacciare una terza Intifada? Siete fuori di testa? Da dove prendete una tale faccia tosta?           Ora protestate? Dopo tutto, l'ho già detto che non importa più ciò che vi accade. Destra e sinistra, tutti lo hanno detto forte