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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Steven Erlander :Se l'ultradestra israeliana attacca gli scrittori talpe",

REPUBBLICA DI OGGI, pp 1-15 Se l'ultradestra israeliana attacca gli scrittori talpe", l'artcolo di Steven Erlander, corrispondente da Gerusalemme del New York Times. Battaglie per libri, musica, commedie, finanziamenti e onorificenze accademiche: quando avvengono in Israele, queste lotte diventano di natura esplosiva perché generano accanite e feroci discussioni su democrazia, fascismo e fanatismo, identità, destino degli ebrei. Qui, quasi ogni settimana si apre un nuovo fronte nei conflitti culturali e la società intera ne è profondamente scossa. L'ultima battaglia èdi mercoledì scorso, con un attacco sferrato da un gruppo di estrema destra alle amate icone letterarie della sinistra. Tra questi Amos Oz, Abraham Yehoshua e David Grossman, scrittori considerati da anni la voce e la coscienza dello Stato israeliano. Il gruppo "Im Tirtzu" ha dato il via a una campagna a colpi di cartelloni nei quali definisce gli scrittori .talpe nella cultura»

l'arresto di Nasser Nawaja e Il volto discriminatorio del secondo ordinamento giuridico israeliano

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            Il volto discriminatorio del secondo ordinamento giuridico israeliano 30 gen 2016 Pubblicato da InvictaPalestina La condotta della polizia nel caso di Nasser Nawaja dimostra che gli arabi israeliani sono sottoposti a un differente… bocchescucite.org   La condotta della polizia nel caso di Nasser Nawaja dimostra che gli arabi israeliani sono sottoposti a un differente quadro normativo. http://www.haaretz.com/opinion/1.699283 Haaretz Editorial 25 gennaio 2016 L’arresto di Nasser Nawajah, ricercatore del B’Tselem, dimostra le storture dell’ordinamento israeliano vigente e il suo volto inaccettabile e discriminatorio. Il Tribunale distrettuale aveva ordinato il rilascio di Nawajah, visto che il presunto reato non era stato commesso in Israele e non era considerato una minaccia alla sicurezza, le due prerogative che autorizzano le corti a procedere. La polizia, anziché rilasciarlo, l’ha trasferito nella pr

Una Carta per i diritti delle minoranze nei Paesi musulmani. Firmata da leader islamici

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        ISLAM Una Carta per i diritti delle minoranze nei Paesi musulmani. Firmata da leader islamici In una Dichiarazione comune centinaia di personalità del mondo musulmano chiedono pari diritti a tutti. Alla base della convivenza comune vi è il concetto di… Di AsiaNews.it In una Dichiarazione comune centinaia di personalità del mondo musulmano chiedono pari diritti a tutti. Alla base della convivenza comune vi è il concetto di cittadinanza. Condanna per quanti usano la religione per “aggredire le minoranze” e la lotta armata “come mezzo per dirimere i conflitti e imporre il proprio punto di vista”. E dagli istituti educativi una revisione coraggiosa dei curriculum. Il testo integrale del documento. Marrakesh (AsiaNews) - Sviluppare una giurisprudenza "fondata sul concetto di ‘cittadinanza’, che sia inclusivo dei diversi gruppi [… che sia] radicata nella tradizione islami

Israele, Netanyahu lancia la campagna di Palestina

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di Barbara Ciolli | 28 Gennaio 2016 (© Getty Images) Gli appartamenti di un nuovo insediamento israeliano, in costruzione in un sobborgo di Gerusalemme Est. L'accelerata sugli insediamenti era attesa. Il quarto governo israeliano di Benjamin 'Bibi' Netanyahu esiste grazie dall'alleanza del Likud con l'ultradestra sionista di Casa ebraica dell'amico Naftali Bennett. Al battesimo nel 2015, il governo dei coloni diede subito il disco verde a 900 nuovi alloggi nell'hinterland di Gerusalemme Est, e nonostante il sangue della cosidetta Infifada dei coltelli (159 morti palestinesi e 25 israeliani da ottobre) ad anno nuovo sono state sdoganate 150 nuove abitazioni in Cisgiordania, in un lotto vicino a Hebron. CONDONI GLI ABUSIVI. Guai a sgomberare le costruzioni illegali anche per le normative edilizie isra

Israele, 168 accademici italiani boicottano istituto tecnologico Technion di Haifa: “Contribuisce a colonizzare la Palestina”

adesione alla Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele (Pacbi), declinazione del Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni (Bds), il movimento non violento nato dalla società civile palestinese nel 2005 di Ranieri Salvadorini | 29 gennaio 2016 Boicottare l’ accademia israeliana , a cominciare dall’istituto tecnologico Technion di Haifa, per il ruolo strategico che svolge nella ricerca militare e nello sviluppo delle armi israeliane. Così “fornendo – scrivono i promotori della Campagna Stop Technion nel loro appello – un indiscutibile sostegno all’occupazione militare e alla colonizzazione della Palestina”. All’iniziativa hanno aderito 168 accademici italiani , in solidarietà con la Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele (Pacbi), declinazione del Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni (Bds), il movimento non violento nato dalla società civile palestinese nel 2005. Gli accade

Israele: “Anarchist”, spie nei cieli di Gaza

Israele: “Anarchist”, spie nei cieli di Gaza Quando, nel gennaio 2008, i suoi aerei lanciavano missili su Gaza, Israele non sapeva dell’esistenza di Anarchist , un programma segreto dell’intelligence americana e britannica che teneva sotto controllo le sue operazioni militari . Lo ha riferito venerdì  The Intercept . Secondo il rapporto investigativo, le intelligence hanno filmato i droni e gli aerei israeliani per monitorare la striscia di Gaza, prevedere un eventuale attacco contro l’Iran e controllare la tecnologia israeliana. Una fonte israeliana ha riferito a Haaretz che queste rivelazioni non sarebbero poi così “drammatiche”. “Le nostre operazioni di difesa non hanno subito danni”, ha detto la fonte. “Va da sé che gli elementi dell’intelligence straniera in Medio Oriente rilevano le nostre operazioni, proprio come noi rileviamo le operazioni degli altri Stati nella regione.” Anarchist è un programma lanciato dal GCHQ –  Government Communications Headquart

Ravensbrück: la guerra nascosta di Hitler alle donne

Ravensbrück: la guerra nascosta di Hitler alle donn La storia dimenticata del campo di concentramento femminile, progettato da Hitler con l’obiettivo specifico di eliminare le donne “non conformi”. Dal maggio del 1939 al 30 aprile del ’45, sono passate da qui 130 mila donne, provenienti… vita.it Un campo di concentramento femminile . L’unico progettato da Hitler , con l’obiettivo specifico di eliminare le donne “non conformi” : prigioniere politiche , lesbiche , rom , prostitute , disabili e donne semplicemente giudicate “inutili” dal regime. La terribile vicenda di Ravensbrück , è tra quelle che ricorrono meno tra le storie dei sopravvissuti , eppure da questo campo di concentramento , 90 chilometri a nord di Berlino , dal maggio del 1939 al 30 aprile del ’45, sono passate 130 mila donne , provenienti da 20 nazioni diverse, 50 mila delle quali qui sono morte. Di queste solo il 10% era ebreo. Una storia nascosta, a cui oggi dà forte

Uri Avnery : Israele, Stato troppo ebraico e troppo poco democratico

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          ISRAELE Israele, Stato troppo ebraico e troppo poco democratico Nel Paese il governo è in mano all’estrema destra, con alcuni elementi che in qualunque altra parte del mondo sarebbero definiti “fascisti”. Il centro e la sinistra… Di AsiaNews.it Nel Paese il governo è in mano all’estrema destra, con alcuni elementi che in qualunque altra parte del mondo sarebbero definiti “fascisti”. Il centro e la sinistra sono impotenti. L’unico vero conflitto politico in corso è fra la destra radicale e la destra estremista, ancora più radicale. E per quanto riguarda la democrazia… Meglio non parlarne. Un editoriale di Uri Avnery, ex parlamentare israeliano, scrittore e attivista per la pace. (Da Gush Shalom. Traduzione italiana a cura di AsiaNews). Gerusalemme (AsiaNews) – Come è ben noto, Israele è “uno Stato ebraico e democratico”. Questo dice la sua designazione ufficiale. Bene…

Leader palestinese: Ban Ki-moon non genera terrorismo, l'occupazione sì

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  Leader palestinese: Ban Ki-moon non genera terrorismo, l'occupazione sì Ad AsiaNews Bernard Sabella commenta il durissimo scontro fra il capo della diplomazia Onu e il premier israeliano. L’intellettuale cattolico condanna ogni forma di violenza, ma l’assenza di un piano politico e una visione di pace acuiscono il conflitto. L’establishment israeliano usa le crisi regionali per promuovere la propria agenda espansionista. Gerusalemme (AsiaNews) - Le parole di Ban Ki-moon "non incoraggiano il terrorismo. Non è mio interesse difenderlo, ma egli ha espresso solo un monito contro la violenza. Aggiungo anche che sono l’espansione annunciata degli insediamenti e gli espropri in atto a sud di Gerico che creano tensione e impediscono, una volta di più, la ripresa dei piano di pace e l’accordo sui due Stati, generando frustrazione fra i palestinesi”. È quanto afferma ad AsiaNews

Gideon Levy: i Palestinesi odiano l'occupazione, non gli ebrei

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Gideon Levy : Hating the Occupation, Not the Jews Sintesi personale Il cupo e freddo  luogo ribolliva di rabbia repressa e le facce cupe di decine di uomini seduti lì chiaramente esprimevano ciò . Questa settimana c'era lutto nel villaggio palestinese  di Al-Karmil sulle colline a sud di Hebron, dopo l'uccisione di Abu Eid Rukaiya, una ragazza non ancora  di 14 anni. E 'stata uccisa da una guardia  che  aveva cercato di accoltellare all'ingresso dell' insediamento di Anatot.I media israeliani l'hanno definita  "una terrorista di 13 anni"+ Il padre in lutto ha  rifiutato di parlare con noi in un primo momento. "Perchè devo parlare con gli israeliani che hanno ucciso mia figlia?" E 'nevicato sulla strada e la nebbia avvolge la casa in lutto . Dentro  c'è rabbia e freddo. Dopo un po 'l'atmosfera è diventata un po' rilassato e il padre, Eid, ha  accettato di parlare. Ha a

Gideon Levy : Hating the Occupation, Not the Jews

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            Hating the occupation, not the Jews - Opinion Palestinian attackers choose violence as a means of resisting a more pernicious violence, that of the occupation. haaretz.com The gloomy, cold hall seethed with repressed anger, and the somber faces of the dozens of men sitting there clearly expressed it. This week there was mourning in the remote Palestinian village of Al-Karmil in the hills south of Hebron, after the killing of Rukaiya Abu Eid, a girl not yet 14 years old. She was killed by a guard she tried to stab at the entrance to the settlement of Anatot. On Israeli media she was termed “a 13 year-old terrorist” without the batting of an eyelid. The grieving father refused to talk to us at first. “What do I have to talk about with the Israelis who killed my daughter?” It snowed on the way there and there was a mist around the mourning hall. Inside there was fury and cold. After a while the atmosphere became somewhat relaxed and the f

Vignetta israeliana : Spezzeremo le reni alla sinistra.

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Michele Gerusalemme Est, soldi a scuole che rinunciano al programma palestinese

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Nessuno può accusare di scarso impegno il ministro israeliano dell’istruzione Naftali Bennett. Un impegno che però sembra indirizzarsi più verso obiettivi politici che a favore dell’apprendimento degli studenti. Alla fine del 2015 Bennett aveva vietato gli interventi nelle scuole ai rappresentanti di “Breaking the Silence”, l’Ong dei soldati israeliani che rompono il silenzio su crimini commessi nei Territori occupati. A inizio del nuovo anno ha proibito l’uso nelle scuole superiori del romanzo di Dorit Rabinyan “Borderlife” che racconta la storia d’amore tra una ebrea e un palestinese. Ora, riferiva ieri in prima pagina il quotidiano Haaretz, il ministero dell’istruzione prepara un piano che prevede fondi extra solo per le scuole arabe di Gerusalemme Est che adotteranno il programma israeliano al posto di quello palestinese. Quando nel 1995 furono firmati gli Accordi di Oslo II, ai palestinesi di Gerusalemme Est, che non sono (tranne una e

È morto Hashim, il ragazzo con la telecamera, eroe sconosciuto

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Luigi Grimaldi Pubblicità Yemen, governatorato di Sadaa. È il 22 gennaio 2016. Un giorno che forse sarà ricordato come una data tragica e storica. È il giorno della morte di un piccolo e sconosciuto eroe, Hashim al-Homran, 17 anni. Hasim sta documentando con la sua videocamera gli effetti di un bombardamento , l'ennesimo in un anno di guerra, dell'aviazione dell'Arabia Saudita sulla popolazione civile dello Yemen. Siamo a Dhayan, 20 km dalla città di Sadaa. Arrivano i soccorsi, la gente corre ad aiutare i feriti.  Si scava per liberare i corpi dalle macerie. Ma i sauditi non ci stanno e mettono in atto un “Dual Tap”. Una pratica orrenda che consiste nel bombardare, attendere che arrivino i soccorsi, e ribombardare la stessa area per colpire i soccorritori. Un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità , che nessuna missione militare può giustificare. Hashim lo sa. Un ann