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Visualizzazione dei post da aprile, 2009

Amira Hass:La divisione della Palestina: un successo israeliano

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La totale separazione tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza è una delle maggiori conquiste della politica israeliana, il cui principale obiettivo è prevenire una soluzione basata su decisioni e visioni internazionali, imponendo, al contrario, un compromesso basato sulla superiorità militare di Israele. Dinnanzi alla violenta rivalità tra i due movimenti in competizione per avere la meglio nel governo “farsa” palestinese, è semplice dimenticare lo sforzo che Israele ha profuso per separare famiglie, economie, culture e società tra le due parti dello stato palestinese in via di costruzione. Ai palestinesi, “aiutati” dalla geografia, non è rimasto altro che coronare questa divisione con il loro doppio regime.continua qui La Divisione Della Palestina: Un Successo Israeliano tag Stato Palestinese o realtà virtuale? Amira Hass Zeev Sternell: Quando Israele finanziò Hamas

Shulamit Aloni / Purtroppo, Israele non è più una democrazia

Il maggiore generale Amos Yadlin e il filosofo Asa Kasher, due uomini rispettati da queste parti, hanno pubblicato un articolo intitolato “Una guerra giusta di uno Stato democratico” (Haaretz, 24/4/2009, edizione in ebraico). Un’osservazione sulla prima parte del titolo: esistono guerre neces-sarie per l’autodifesa o per combattere l’ingiustizia e il male, ma il termine “giusta” è problematico quando si parla della guerra in sé, che implica uccisione e distruzione, e lascia senza casa – e a volte anche senza vita – donne, bambini e vecchi. I nostri saggi dissero: «Non essere eccessivamente giusto». E non c’è alcun dubbio che lanciare bombe a grappolo in un’area popolata da civili, come noi abbiamo fatto nella seconda guerra in Libano, non testimonia di una grande giustizia. Idem dicasi per l’uso di bombe al fosforo contro una popolazione civile. A quanto pare, secondo la definizione di giustizia di Yadlin e Kasher, per eliminare i terroristi è giusto distruggere, uccidere, espellere

Gideon Levy : Netanyahu e il riconoscimento ebraico di Israele da parte dei palestinesi

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Sintesi personale Signore, abbi pietà: il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha rinunciato per il momento alla  sua richiesta che i palestinesi riconoscano  Israele come "Stato ebraico", Ascoltate, mondo: forse  Netanyahu pronuncerà  la frase proibita "due Stati per due popoli".Ancora una volta la scena diplomatica è diventato un parco giochi di parole. : dopo 16 anni siamo ancora a questo punto  Nel settembre del 1993, Yasser Arafat, ha promesso al  primo ministro Yitzhak Rabin che l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina avrebbe riconosciuto  Israele Nel  mese di aprile 1996, Il Consiglio nazionale palestinese  ha ratificato  tale scelta . Due anni più tardi, nel dicembre 1998, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton   si è recato  a Gaza e, in una riunione formale del Consiglio nazionale palestinese,  12 terribili clausole e 16  postille  sono state  eliminate dalla Carta palestinese  Il presidente  di allora era Netanyahu lo stesso che ora sta

DURBAN II – UN BILANCIO DELLA CONFERENZA SUL RAZZISMO

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A Ginevra il mondo si divide Ciò che Ahmadinejad tocca, si trasforma in polvere Intervista ad Ahmadinejad – Durban II e il dialogo con gli USA Ahmadinejad seppellisce il processo di Durban Durban II: brilla l’astro di Ahmadinejad, non si ode la voce araba La giustizia calpestata alla Conferenza di Durban II Gli USA e la conferenza sul razzismo Allo specchio del razzismo Iran, Durban II e il dialogo con gli Usa. Intervista ad Ahmadinejad Allegati Misna: il documento finale di "DURBAN II" Guido Ortona : la conferenza di Durban Paola Canarutto Razzismo israeliano L'Iran, Israele e la pericolosa ragnatela mediatica della propaganda (riflessioni personali) tag Mondo arabo

Combattenti per la Pace:

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1[Photo]I Combattenti per la Pace sono un' organizzazione israeliana e palestinese che si oppone fermamente alla guerra e crede che il modo migliore per commemorare le vittime sia di lavorare per la pace. Essa opera in Israele, Cisgiordania, e in tutto il mondo per favorire la riconciliazione e creare "una memoria comune per il futuro . Hanno scelto così di ricordare insieme la nascita dello Stato di Israele e la Nakba 2 COMBATTENTI PER LA PACE : intervista 1) Una intervista, in italiano, raccolta da AGI mondo ONG: La battaglia della non violenza di Combatans for Peace. La parola a Roni Segoly, ex poliziotto israeliano, e Raed Al Adar, ex combattente palestinese, oggi dalla stessa parte della ‘barricata’. Qui di seguito il testo.“Ho lavorato per l’esercito, la polizia e i servizi segreti israeliani combattendo contro i palestinesi”, racconta Roni Segoly, “quando sono entrato a far parte di Combatants for Peace da molti anni avevo cambiato le mie idee e avevo ab

Akiva Eldar : Se fossi un palestinese

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Sintesi personale Sintesi personaleSe fossi un palestinese dichiarerei guerra a tutti i gruppi terroristici e riconoscerei la Dichiarazione di Indipendenza di Israele del 14 maggio 1948,a condizione che tutti i principi dello Stato venissero estesi ai territori controllati dallo Stato ebraico. La soluzione di due Stati per due popoli ha poco valore finché esso non è accompagnato da un accordo, anche in linea di principio, sul confine che li separa Purtroppo, il primo ministro ebreo ora chiede i palestinesi di riconoscere lo Stato di Israele come stato del popolo ebraico cancellando il confine in un sol colpo. Secondo il principio di reciprocità, che è sempre stato caro a Netanyahu, tutti i palestinesi, come tutti gli ebrei, sono invitati a costruire le loro case a partire da adesso in qualsiasi punto tra il mare e il fiume Giordano. (...)Se fossi un palestinese, firmerei l'articolo nella Dichiarazione d'Indipendenza dove lo stato degli ebrei promette di collab

VENEZUELANI E PALESTINESI STABILISCONO RELAZIONI DIPLOMATICHE

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Il governo di Caracas e l’Autorità nazionale palestinese (Anp) hanno stabilito relazioni diplomatiche in via ufficiale. Nicolas Maduro, ministro degli Esteri venezuelano e il suo omologo palestinese Riyad al Maliki hanno firmato nella capitale sudamericana il documento che sancisce “l’eterna e permanente solidarietà del popolo venezuelano alla giusta causa dei Palestinesi” ha detto Maduro. Durante la cerimonia, Al Maliki ha ringraziato il presidente Hugo Chávez per il suo supporto ai civili della Striscia di Gaza durante l’offensiva militare israeliana ‘Piombo fuso’ che ha causato la morte di oltre 1400 persone, in seguito alla quale Caracas ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele. Il ministro ha detto inoltre che “grazie al suo sostegno alla causa palestinese”, e al suo approccio “scevro di pregiudizi” Chávez è il “capo di stato più popolare nell’intero mondo arabo”. La rappresentanza palestinese inaugurata per l’occasione a Caracas è una delle 10 missioni diplomatiche che l’An

Obama: finanziare l'ANP anche se forma un governo di unità nazionale con Hamas

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Obama ha chiesto al congresso di modificare la legge statunitense per consentire all'ANP di ricevere aiuti federali, anche se forma un governo di unità nazionale con Hamas Alle inevitabili critiche della destra Clinton ha risposto che gli Americani finanziano governi dove sono presenti organizzazioni definite terroristiche,( governo libanese) Il segretario di Stato ha esortato il governo a lavorare per cambiare l'atteggiamento di Hamas, piuttosto che escludere ogni trattativa Report: Obama wants aid to go to PA even if Hamas joins government Commento : era ora. Questo è il vero timore della destra israeliana ed ebraica,infatti , questa politica non solo comporta il crollo di tutte le teorie sullo scontro di civiltà , gli scudi umani ,la demonizzazione ecc.ecc..,ma soprattutto l'affermarsi del modello libanese Personalmente , come più volte detto ,spero che le ceneri di Gaza ricadano sulla destra nazionalista e religiosa. Ora gli strateghi della tensione, s

Conferenza Durban 2

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Nessun elemento polemico nei confronti di alcun paese nelle 16 pagine - divise in cinque sezioni e 143 punti - nel documento della ‘Conferenza contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e le intolleranze connesse’ svoltasi a Ginevra da Lunedi 21 a Venerdì 24 Aprile; vi si coglie piuttosto una minuziosa sequenza di iniziative adottate, da adottare e da mettere a punto per combattere il razzismo in tutte le sue forme. Nonostante il boicottaggio deciso da alcuni paesi a causa di presunti “contenuti antisemiti presenti nella Dichiarazione finale” non è stato possibile trovare traccia di alcun passaggio che potesse risultare offensivo nei confronti di alcun governo particolare o di alcun gruppo etnico o religioso. Nella seconda versione della bozza messa a punto ancor prima che alcuni paesi occidentali confermassero la loro volontà di non essere presenti all’appuntamento, gli unici riferimenti precisi sono relativi “ai migranti e ai richiedenti asilo, ai Rom e Sinti, ai G

Amira hass: la scuola bombardata dall'IDf è stato un legittimo obiettivo?

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Sintesi personale Was the Gaza school bombed by IAF a 'legitimate target'?  Allegato: Amira Hass: ritorno a Gaza Guerra di Gaza : testimonianze cristiane, laiche,palestinesi, ebraiche,israeliane "La scuola è stata utilizzata  sia come rampa per lanciare razzi sia come deposito di munizioni,conseguentemente l'IDf lo ha considerato  un legittimo obiettivo" così afferma l'esercito israeliano    Ribhi  Salem ,direttore amministrativo della scuola, ha negato decisamente questa versione , i razzi sono stati lanciati , a volte, all'esterno : dalle serre o dai campi ,ma non dalla proprietà dell'edificio    Salem di Hamas aveva promesso che nessuno dei suoi combattenti armati sarebbe entrato  nell'istituto " e come sarebbe potuta servire per deposito di munizioni visto che non ci sono state nè esplosioni secondarie, nè incendi. Inoltre   la  notte prima l'attacco, Salem Abu Qleiq, una delle guardie  della scuola, ha chiesto se ,con la  moglie ei tr

Ahmadinejad: «Favorevole a uno Stato israeliano in caso di pace in Palestina»

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Ahmadinejad: «Favorevole a uno Stato israeliano in caso di pace in ... In una intervista al canale Tv americano Abc, riportata anche dal sito , il presidente iraniano Ahmadinejad ha detto che l’Iran supporterebbe l’ipotesi di una soluzione con due stati –uno palestinese, l’altro israeliano- in Palestina, qualora i palestinesi approvassero per votazione un accordo di pace con Israele. In specifico, alla domanda del giornalista dell’Abc se l’Iran, in caso di firma di un accordo di pace fra palestinesi ed iraniani, avrebbe supportato tale accordo, Ahmadinejad ha risposto: «Qualsiasi decisione venisse presa tra le due parti vedrebbe il nostro consenso. Non vogliamo determinare nulla». L’affermazione del presidente iraniano rappresenta una novità rispetto alla posizione espressa dallo stesso Ahmadinejad in precedenza, secondo il quale lo stato di Israele «avrebbe dovuto essere cancellato dalle cartine geografiche».

di Mohamed AltawilIn Palestina non c'è modo di essere bambini

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Sono un palestinese la cui famiglia è vissuta per generazioni nel villaggio di Al-Maghar. Sessant’anni fa, durante la Nakbah   (catastrofe), i miei nonni furono espulsi con tutta la loro famiglia da Al-Maghar, sradicati e mandati tra le capanne e le stradine di un campo profughi distante 100 miglia. A tutt’oggi assaporano l’amarezza di quella perdita e restano a guardare inermi mentre le fiamme di quella tragedia bruciano ancora. Quando ero molto piccolo ero abituato a vivere in una delle capanne del campo, ma non appena crebbi e compresi l’infelicità della mia famiglia iniziai a tempestare mio padre di domande:continua qui In Palestina non c'è modo di essere bambini, di Mohamed Altawil [26 - 04 - 2009]

Suheir Farraj: la condizione delle donne in Palestina

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Durante il lavoro ci siamo resi conto che tutte le attività che portavamo avanti individualmente seppure molto importanti finivano con l’essere sempre rivolte a un gruppo ristretto di persone.  Ci siamo resi conto che per dare il via a un cambiamento significativo della condizione femminile occorreva sfruttare la portata dei media. Non si può pensare di cambiare la condizione delle donne senza tenere in considerazione tutto il contesto in cui essa si inserisce . Non si può lavorare solo con le donne per promuovere i diritti. Significherebbe aiutarle nell’educazione e nella formazione, aiutarle a capire e ad essere capite, ma poi tornate a casa, affronterebbero sempre la stessa situazione. Invece lavorando su diversi fronti, coinvolgendo ogni aspetto della vita, si possono raggiungere cambiamenti più significativi.continua qui Suheir Farraj: women media  Per le donne palestinesi in Israele il prezzo dell'onore è ancora troppo alto

Israele Paragona l' OLOCAUSTO A DRAMMA PALESTINESE… LICENZIATO

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da misna Itamar Shapira, docente dell’istituto di studi sulla Shoah annesso al museo-memoriale Yad Vashem di Gerusalemme, è stato licenziato per aver paragonato il dramma vissuto dagli ebrei durante il periodo nazista a quello di migliaia di palestinesi costretti ad abbandonare le loro terre dopo il 1948. La notizia, ripresa da tutti media israeliani, è stata confermata sia dalla dirigenza del museo – dove Shapira svolgeva anche il ruolo di guida – sia dal diretto interessato. Dal resoconto fatto dal quotidiano ‘Haaretz’ sembra che ad aver suscitato l’ira dei datori di lavoro di Shapira sia stato il parallelo fatto tra la shoah e le violenze commesse dagli israeliani nel villaggio palestinese di Deir Yassin, le cui rovine sono ancora visibili proprio all’esterno del memoriale. A Deir Yassin, nel 1948, furono alcune centinaia – secondo diverse fonti – le vittime palestinesi di un attacco di formazioni paramilitari ebraiche; da quel momento, partirono concretamente la formazione dell’att

25 aprile : strage di VALLUCCIOLE di Carlo Levi

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1994 -12 aprile tratto da “LA PASQUA DI VALLUCCIOLE” DI CARLO LEVI ...La mattina dopo era ancora buio quando fummo svegliati da dei colpi alla porta e degli spari. Non avemmo neanche il tempo di scendere da letto che già la porta era sfondata e la casa piena di soldati tedeschi. lo ero mezzo addormentato, saranno state le cinque del mattino. Un tedesco che sembrava un cane arrabbiato, mi prese per un braccio e mi buttò giù dal letto gridando: « Fuori! » Volevo vestirmi; non mi lasciò il tempo. Mi potei infilare soltanto i pantaloni, ma le scarpe non me le lasciò prendere. A spinte e a calci mi buttarono fuori dall'uscio; lo stesso fecero al Vanni che me lo ritrovai vicino, di fuori, contro il muro della casa di faccia. Li c'era già qualcun altro, delle case vicine: tutti uomini. La casa del Vanni è una delle prime, in basso venendo da StiaPer terra c'erano delle cassette piene di bombe e di munizioni pesantissime. Ce le fecero caricare sulle spalle e ci misero in r

Moni Ovadia: l'impronta di Stalin

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«L'antisemitismo è la più pericolosa eredità del cannibalismo». Se facessi scommesse chiedendo alla stragrande maggioranza degli italiani, giornalisti e intellettuali compresi, d'indovinare a chi attribuire questa frase, guadagnerei delle fortune. La frase è stata scritta da Yossip Vissarionovich Dzugazvili, ai più noto come Stalin. Per non essere tedioso non sottopporrò a quiz queste altre dichiarazioni: «L'Urss era l'unica potenza a sostenere la nostra causa» e «non sappiamo se avremmo potuto resistere senza le loro armi».La prima frase è di Abba Eban, uno dei padri del Sionismo, che fu premier e ministro degli esteri dello Stato d'Israele, la seconda di Golda Meir. Mi sono servito di queste citazioni per proporre alcune riflessioni su un libro di recente uscita publicato dall'editore Teti con lo sconcertante titolo: Perché Stalin creò Israele. L'autore del saggio è Leonid Mlecin, uno dei più prestigiosi giornalisti televisivi russi, conduttore di un impor

L'Iran, Israele e la pericolosa ragnatela mediatica della propaganda

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1  L’Iran sta  utilizzando  gli spazi che le nostre guerre democratiche gli hanno concesso:liberandolo dai suoi nemici storici. Di che cosa ci lamentiamo ? vorrei precisare a) che tutti fanno affari con l’Iran, compresa Israele che importa petrolio tramite terzi ,b) che le sanzioni occidentali possono colpire l’Iran ma fino a un certo punto, visto che sono i paesi emergenti a intrecciare rapporti commerciali  con l’Iran : India, Cina, Turchia ,e America latina ecc. c) che senza l’Iran la stabilizzazione dell’Iraq, dell’Afghanistan e del MO in generale difficilmente potrebbe avvenire. tra l’altro l’Iran ha collaborato in Afghanistan con gli Usa contro i Talebani ,d) che oggi sono i paesi sunniti ad essere preoccupati dell’espansione sciita e Israele farebbe bene a capire questo invece di cercare di mantenere i piedi in due staffe e continuare con un’occupazione ormai invisa a tutti Sempre più è un paese Arabo "inserito" nell'area sunnita 2   L’ Iran utilizza i pa