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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

Gad Lerner : buffoni, buffoni, buffoni

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     Ecco in che mani siamo, e perchè corriamo il pericolo che la Banca Centrale Europea si stufi di comprare i nostri Titoli di Stato per evitare la bancarotta italiana. Escogitano provvedimenti demenziali al solo fine di evitare le tasse sui ricchi. Poi si rendono conto della loro stessa bestialità e li ritirano meno di due giorni dopo. L’annullamento della norma che scippava il riscatto della naja e degli studi universitari ai fini pensionistici, è solo l’ultima dimostrazione d’incompetenza di gente disperata, aggrappata disperatamente ai suoi privilegi. Cercheranno di sopravvivere fino al 2013? E’ il loro unico scopo. Ma non gli sarà facile. Nel frattempo, per colpa loro rischiamo grosso tutti quanti. Buffoni, buffoni, buffoni!

Israele : in previsione della discussione all'Onu per l'indipendenza palestinese, L'IDF arma i coloni

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 In previsione della discussione all'Onu per l'indipendenza palestinese, Tel Aviv arma i coloni Se vuoi la pace, prepara la guerra, raccomandava Vegezio. Il quale deve essere un riferimento bibliografico dell'esercito israeliano, visto che in previsione della discussione alle Nazioni Unite - il 20 settembre prossimo - della risoluzione sulla nasciata dello Stato palestinese si cautela. Da cosa? Dai moti palestinesi. Come? Armando fino ai denti la parte più aggressiva della sua società: i coloni .  Il piano si chiama Operation Summer Seeds , Semi d'Estate, e comporta l'addestramento a tecniche di controinsurrezione per i coloni. Lo ha rivelato il quotidiano israeliano Ha'aretz , rendendo pubblico un documento riservato del ministero della Difesa. Nel testo si ipotizza il voto favorevole dell'Assemblea generale dell'Onu al riconoscimento dello Stato di Palestina. Secondo gli analisti israeliani questo potrebbe causare ''disordini di massa&#

Gerusalemme Est:Israele sfratta poliziotti arabi residenti in abitazioni "illegali"

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Gli ufficiali di polizia arabi e beduini, residenti in abitazioni senza permesso di costruzione in Israele, devono essere cacciati dalle loro case. Questo l’ordine impartito dal dipartimento legale della polizia israeliana, in risposta alla richiesta di un’organizzazione no profit israeliana. Regavim, organizzazione non governativa che nel proprio statuto ha posto come suo primo obiettivo “la preservazione del demanio pubblico”, aveva inviato una lettera al capo della polizia chiedendo che sette poliziotti arabi e beduini venissero cacciati dalle loro abitazioni a Gerusalemme Est e nel Sud di Israele perché costruite senza il necessario permesso.  La protesta dell’organizzazione israeliana è stata la risposta ad un precedente caso: ad un ufficiale di polizia israeliano residente nell’avamposto illegale di Migron è stato ordinato di abbandonare la propria casa insieme alla famiglia, pena il licenziamento dalla polizia. “Non è possibile – si legge nella lettera di Regavim alla polizia is

Gli insulti su un forum politico sono perseguibili come diffamazione: la sentenza della Cassazione

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  La notizia non porterà alcun cambiamento nelle abitudini e nello stile dei lettori e dei commentatori di PolisBog, che non sono avvezzi ad utilizzare insulti ed improperi contro autori, politici e organizzazioni internazionali. Rimane comunque interessante, solo per cultura personale, leggere quanto stabilito dalla  Cassazione  in merito alla diffamazione compiuta attraverso i commenti e le opinioni espresse via web. Sarebbe stato dunque chiarito che chi si connette a Internet tramite il PC di casa e partecipa ad un forum politico su web inveendo e diffamando un soggetto e la sua famiglia commette diffamazione e il codice numerico IP cui è associato attraverso il gestore della  linea   telefonica ne è prova schiacciante, cui si aggiunge il nickname utilizzato. La Cassazione (sentenza 8824/11) ha stabilito la responsabilità penale per diffamazione a carico di un soggetto operante su un forum web identificato mediante il numero IP del suo computer.  Non esisterebbero dunque at

Hebron, "Stato di Palestina? Sì, ma in Texas"

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BAHAI: BASTA DISCRIMINAZIONI VERSO I NOSTRI STUDENTI IN IRAN

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Roma, 31 agosto 2011, Nena News – In una lettera aperta al Ministro dell’istruzione iraniano, la Baha’i International Community chiede di mettere fine alle «pratiche ingiuste e oppressive» che escludono dall’università i giovani baha’i e altri giovani iraniani. «Questa lettera afferma che ogni persona ha il dovere di istruirsi per poter offrire i propri talenti e competenze al miglioramento della società», ha detto Bani Dugal, il principale rappresentante della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite. «Privare un giovane dell’istruzione è un atto riprovevole e contrario atutte le norme legali, religiose, morali e umanitarie. Nessun governo può negare ai propri cittadini questo diritto fondamentale e sacrosanto». La lettera di cinque pagine, indirizzata a Kamran Daneshjoo, il Ministro iraniano della scienza, della ricerca e della tecnologia, racconta la storia della trentennale, sistematica campagna iraniana per negare gli studi superiori ai giovani baha’i e il tentativo

Moni Ovadia :Canto del popolo ebraico massacrato..

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Commento:  e c'è chi afferma che Moni è un negazionista ecc..  un conto è la critica, un conto la diffamazione. Considero tutto ciò indegno vedere   qui

Moni Ovadia : il dovere di ricordare la Shoah

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Usa, la lobby degli islamofobi .Opinionisti, accademici, bloggers: la rete anti-islamica d'America riceve 42 milioni di dollari per diffondere stereotipi, odio, discriminazione

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Opinionisti, accademici, bloggers: la rete anti-islamica d'America  riceve 42 milioni di dollari per diffondere stereotipi, odio, discriminazione Paura Spa: le radici del network islamofobico in America . Dopo sei mesi di indagini nelle pieghe di blog, think tank, fondazioni, organizzazioni disseminate su tutto il territorio statunitense, il 'Center for American Progress' ha pubblicato un saggio di 130 pagine nel quale vengono analizzate le centrali dell'odio anti-islamico, rintracciati finanaziatori e fondi e individuati i legami e le influenze tra queste e la politica estera e interna americana. I ricercatori - Wajahat Ali, Eli Clifton, Matt Duss, Lee Fang, Scott Keyes e Faiz Shakir - delineano la geografia della propaganda anti-islamica che dal 2001 al 2009 è stata finanziata dalle 'sette sorelle' : Donors Capital Fund, Richard Mellon Scaife Foundation, Newton D. & Rocehelle F. becker foundations and charitable trust, Russel Berrie Foundation

Cinzia Nachira :Antonio Cassese e la tragedia del popolo palestinese

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Sulla  Repubblica  dell’8 agosto è stato pubblicato un lungo articolo di Antonio Cassese, il giudice che oggi presiede il tribunale speciale in Libano per l’assassinio nel 2005 dell’allora primo ministro Rafik Hariri. L’articolo analizza le possibilità e le conseguenze della richiesta di riconoscimento della Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite avanzata di recente dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). La tesi sostenuta da Cassese si fonda su quattro assunzioni: 1. La richiesta dell’Autorità palestinese di riconoscere lo «Stato della Palestina» come membro effettivo delle Nazioni Unite deve riguardare soltanto la Cisgiordania, che ha le condizioni per passare dallo  status  di «entità» a quello di «Stato»; 2. Tale richiesta dovrebbe essere l’ennesimo tentativo di indurre Israele ad aprire un tavolo negoziale attendibile; 3. Anche se la richiesta dovesse cadere nel nulla -- gli Stati Uniti potrebbero usare il loro diritto di veto per contrastare una decisione non grad

Video choc: il violento interrogatorio ad un 14enne palestinese

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  Emma Mancini (Alternative Information Center) I.T., quattordici anni, è seduto di fronte a soldati israeliani. È stanco, la testa penzola. “Tira su la testa!”, urla un militare, lo prende a schiaffi. È il contenuto di un video, visionato dal quotidiano inglese The Independent: l’interrogatorio in una caserma di un ragazzino palestinese. Il video di sei ore mostra il ragazzo, sveglio da dodici ore, che non riesce a tenere gli occhi aperti: “Lasciatemi andare – dice ai soldati – Voglio solo dormire”. È stato arrestato alle due di notte, i soldati sono entrati nella sua casa con le pistole in mano e lo hanno strappato ai genitori. L’interrogatorio che segue è terribile: le urla dei soldati, gli schiaffi. il 14enne, esausto e spaventato, confuso, inizia ad accusare di crimini a caso gli uomini del suo villaggio, inventa storie inverosimili sperando di soddisfare i suoi aguzzini. Un esempio di quello che accade spesso ai bambini palestinesi nelle caserme israeliane: accusati di aver l

Michael Warschawski :protesta sociale in Israele: è il tempo delle scelte

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Meno di un anno fa l’intera regione araba, dalla Tunisia allo Yemen, è stata l’arena di una gigantesca e straordinaria sollevazione popolare per la libertà e la democrazia. Le ultra-decennali dittature di Hosni Mubarak e Zine el Abidine Ben Ali sono state spazzate via in poche settimane e la strada per nuove democrazie sembrava completamente spalancata. Non tutti i regimi della regione sono stati a rischio, ma non ci sono stati Paesi in cui non si siano sentiti gli effetti dei movimenti popolari all’interno o all’esterno dei loro confini. Eccetto uno: lo Stato di Israele.I sraele sembra un’isola di stabilità in un mare di agitazioni e rivoluzioni e i suoi leader non esitano a vendere questa stabilità ai governi occidentali: “Per difendere i vostri interessi nell’area non potete fidarmi nemmeno dei più brutali dittatori che sostenete con denaro e armamenti; presto o tardi i movimenti popolari possono prendere piede e mettere a repentaglio tutto quello che avete investito in tali all