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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Ben Cospit Netanyahu sta portando il proprio processo fuori dal tribunale

25 maggio 2020  Al Monitor Netanyahu sta portando il proprio processo fuori dal tribunale Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intende puntare sul tempo e rimandare il processo che lo riguarda per molti mesi e forse anche anni. Il 24 maggio una scena una volta ritenuta impossibile è rimasta impressa come in un film. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presieduto una riunione di governo al mattino ed è apparso in tribunale davanti a tre giudici nel pomeriggio. Il leader onnipotente di Israele ha già battuto il record del primo Primo Ministro israeliano David Ben-Gurion governando per 11 anni consecutivi – e 14 anni in totale. Ora, tuttavia, è sotto processo con l’accusa di corruzione, frode e violazione della pubblica fiducia. Da adesso in poi, Israele si trova di fronte a una situazione senza precedenti: lo stesso Stato muove accuse contro l’uomo che lo guida. Non c’è dubbio che l’unica persona in grado di produrre uno scenario del genere senza batter ciglio s

Raniero La Valle ALLARME PALESTINA

Raniero La Valle  ALLARME PALESTINA (da FB) ALLARME PALESTINA Come sappiamo sulla via della costruzione di un’unica comunità umana capace di dotarsi di una Costituzione mondiale molti sono gli ostacoli che l’attuale crisi pandemica ha reso ancora più pressanti e tali da condizionare ogni futuro sviluppo. Uno di questi, il nodo palestinese, che il circuito informativo ha abbandonato a se stesso e che ignora come se non esistesse più, torna oggi drammaticamente in primo piano per il programma del governo Netanyau, risalito al potere in Israele, di annettersi i territori palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme, con l’avallo di Trump che spaccia come un “piano di pace” la proposta di comprare la resa palestinese per un paio di dollari. I palestinesi, la Giordania, le Chiese cristiane e i vescovi di Terrasanta protestano e insistono per una soluzione politica che salvaguardi il popolo palestinese e la pace nel mondo, ma tutti gli altri, a cominciare dall’Italia e dall’Europa, strega

Gideon Levy Essere nero in America non dovrebbe essere una condanna a morte. Che dire dell’essere palestinese?

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Fonte – English version Di Gideon Levy – 30 Maggio 2020 Avete visto gli agenti di polizia americani come hanno strangolato George Floyd a Minneapolis? Avete visto l’agente Derek Chauvin puntare il ginocchio sul collo di Floyd, inchiodandolo a terra, mentre implora per la sua vita fino alla fine, quando muore cinque minuti dopo? Quali forze di polizia razziste hanno in America, quanta brutalità. Ora Minneapolis sta bruciando dopo che un afroamericano è stato ucciso a causa del colore della sua pelle. Il sindaco si è scusato, i quattro agenti coinvolti sono stati licenziati, Chauvin è stato incriminato. L’America è un posto crudele per gli Afro e la sua polizia è razzista. Pochi giorni dopo Minneapolis, sabato mattina, nella Città Vecchia di Gerusalemme, Eyad Hallaq, un uomo autistico di 32 anni, si stava recando al centro per disabili Elwyn. Gli agenti della polizia di frontiera hanno affermato di credere che avesse in mano una pistola, ma non c’è l’aveva, e quando gli chiesero di ferma

Gideon Levy 'Being Black in America shouldn't be a death sentence.' What about being Palestinian?

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Did you see the American police officers? Did you see how they choked George Floyd to death in Minneapolis? Did you see Officer Derek Chauvin kneeling on his neck, pinning him down, with Floyd begging for his life until he died five minutes later? What racist police forces they have in America, how brutal. Now Minneapolis is burning after a black citizen was executed because of his skin color. The mayor apologized, the four officers involved were fired, Chauvin was indicted. America is a cruel place for black people and its police are racist. A few days after Minneapolis, on Saturday morning, in Jerusalem’s Old City,  Eyad Hallaq , a 32-year-old autistic man, was on his way to the Elwyn Center for disabled people. Border Police officers claimed they believed he was holding a gun – there was none – and when they called out for him to stop, he started running. The penalty was death. The Border Police, the most brutal of all units, knows no other way to overpower a fleeing autistic Palest