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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Alberto Negri - Stanno regalando la Russia alla Cina

I https://ilmanifesto.it/stanno-regalando-la-russia-alla-cina/ L'Italia delle due sponde Nelle tensioni tra Est e Ovest i cinesi sanno muoversi con accortezza. E possono indicare anche soluzioni. Nella transizione orientale l'Europa si disunisce e perde centralità Le cronache di Le Monde ci dicono che Kiev non è una città in stato di assedio: scaffali dei negozi ben forniti, caffè aperti, benzinai con carburante e misure di sicurezza invisibili. Lontano dal fronte si combatte soprattutto una guerra dei nervi e strategica, in cui gli ucraini sono più pedine che protagonisti Invitato a partecipare come speaker al Forum sulla Russia del Centro studi americani di Roma e dell’Aspen, mi è parso di cogliere negli interventi, sia degli occidentali che dei russi, un messaggio più o meno esplicito: «Non regaliamo la Russia alla Cina». In questa crisi i cinesi hanno mostrato un aplomb straordinario: che non significa distacco da quanto avviene ai confini dell’Ucraina ma consapevolezza che

Amos Harel :Ufficiali israeliani scossi dalla morte di un anziano palestinese: "I soldati non hanno visto un essere umano"

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    Israele-Palestina : nulla è come prima Traduzione sintesi 30 gennaio 2022 La morte di Omar As'ad, un palestinese di 80 anni , ferito durante il suo arresto da parte di soldati israeliani a nord di Ramallah circa tre settimane fa, sta emergendo come uno degli incidenti più gravi in Cisgiordania degli ultimi anni. I risultati dell'inchiesta condotta dal comando militare saranno presentati lunedì al capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il tenente generale Aviv Kochavi. La polizia militare nel frattempo sta conducendo le proprie indagini. Gli alti ufficiali che hanno familiarità con i dettagli dell'inchiesta si sono detti scioccati dalla condotta degli ufficiali e dei soldati che hanno arrestato As'ad, sulla base di ciò che è emerso dall'inchiesta e dalla testimonianza. Le truppe coinvolte nell'incidente erano membri del battaglione Netzah Yehuda, un battaglione della Brigata Kfir composto da soldati da combattimento ultra-ortodossi. Omar Ab

LE ANPI DEL VENETO E LA LETTERA DELL’ASSESSORA DONAZZAN ALLE SCUOLE

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  ANPI 7 Martiri Venezia  (tratto da Facebook) Ne lla sua lettera alle scuole l’assessora Elena Donazzan compie tre operazioni culturali profondamente sbagliate e che suscitano una totale indignazione: 1 - Tace totalmente in modo assolutamente incomprensibile sulle responsabilità fasciste nella Shoah. L’ “orrore assoluto” della Shoah è infatti ascrivibile senza ombra di dubbio al nazionalsocialismo tedesco. Ma anche al fascismo italiano. In genere, quando si affronta il problema del rapporto tra l’Italia e la Shoah, si effettua una duplice operazione: a) la prima - riduzionistica - tende a limitare il coinvolgimento italiano alle c.d. “leggi razziali” del ‘38 b) la seconda - di fatto negazionistica - è indirizzata a separare la responsabilità italiana da quella nazista nell’attuazione della Shoah sulla base del mito del “bravo italiano” e del “cattivo tedesco”. La storiografia più recente e accreditata da conto invece di un attivo e imponente coinvolgimento del fascismo italiano nell’O

Ester Zandberg, Dove le strade non hanno un nome arabo, un gruppo di donne ci ricorda la storia palestinese

Dove le strade non hanno un nome arabo, un gruppo di donne ci ricorda la storia palestinese Israele: beduini-drusi -arabi-immigrati-minoranze religiose 668   Dietro il progetto Shawari’a Yafa (“Strade di Jaffa”), c’è un mix di residenti arabi ed ebrei, che cercano di ricordare i nomi delle strade arabe che sono stati ebraizzati, affiggendo segnali stradali aggiuntivi. Un’impresa della massima importanza Un nuovo cartello pianificato con lo storico nome arabo di una strada a Jaffa, accanto all’attuale insegna stradale con il nome di un generale dell’esercito israeliano.  Credito: Nawal Arafat “A una montagna non importa quale sia il suo nome”, affermò uno dei principali relatori in un seminario tenuto all’Università di Tel Aviv dieci anni fa, sul tema dei significati palesi e nascosti nella denominazione dei luoghi pubblici. Mentre le lezioni si concentravano su cose come “la cancellazione dei nomi dei luoghi arabi in Israele come mezzo di controllo e copertura del passato”, era abbasta

Samah Salaime, Con l’intensificarsi delle proteste, le donne beduine stanno prendendo il timone nel Negev

  donne palestinesi e arabe +972 Magazine , 19 gennaio 2022. Con l’intensificarsi delle proteste, le donne beduine stanno prendendo il timone nel Negev Donne e ragazze sono sempre più in prima linea nella resistenza dei beduini all’espropriazione della loro terra da parte di Israele, e sono solo all’inizio. I cittadini beduini nel  Naqab/Negev  stanno intensificando la loro lotta contro le politiche di ebraizzazione di Israele, l’esproprio delle loro terre e contro il progetto di rimboschimento del Fondo Nazionale Ebraico (JNF) a spese dei villaggi non riconosciuti dallo stato. Ma quelle che sono davvero venute alla ribalta in questa ondata di proteste sono le donne e le ragazze dei villaggi minacciati di esproprio, che sono uscite fuori e si sono schierate insieme agli uomini per affrontare i bulldozer del JNF. Chiunque abbia seguito la lotta di generazioni per il riconoscimento e la regolarizzazione dei palestinesi nel Negev non poteva non notare questo fenomeno: in ogni protesta ci