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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Gennaio : un mese in foto in Israele e in Palestina

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Foto: Oren Ziv, Keren Manor, Yotam Ronen, Ahmad al-Bazz, Faiz Abu-Rmeleh, Tess Schaflan / Activestills.org Edit: Anka Mirkin, Shiraz Grinbaum / Activestills.org Donne palestinesi usano il telefono cellulare per scattare un Selfie fuori di Al Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme, 9 gennaio 2015. (foto: Activestills.org) I parenti e membri della comunità ebraica etiope protestano durante una marcia tenutasi in memoria di Yosef Salamsa 4 gennaio 2015. Salamsa si è uccisa dopo presunte molestie della polizia. Questo è stato il primo giorno di una marcia di due giorni dalla città di Binyamina, a nord di Israele, a Gerusalemme. Un operaio palestinese con il permesso  di lavoro israeliano, attorno a un fuoco, dopo aver attraversato il checkpoint Eyal, tra la città cisgiordana di Qalqilya e Israele, il 4 gennaio 2015. Activestills.org Giovani palestinesi  intorno a un pneumatico bruciato durante la p

Amnon Dankner: io mi vergogno

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Amnon Dankner: io mi vergogno 19/3/11 • IOA   Editor:  il signor Dankner ,ex direttore di Maariv, è arrivato, anche  se tardi e in modo limitato , a  cogliere il declino di Israele . IL  fatto che abbia fatto parte per decenni  della macchina propagandistica israeliana   e sia arrivato a esprimere   rammarico e delusione  per la deriva di Israele , è in qualche modo rassicurante, nonostante  si sia sopraffatti da sentimenti di rifiuto ,  quando si leggono alcune parti del suo articolo.     RECENTEMENTE MI SONO VERGOGNATO  di  essere un israeliano,  una persona decente deve sentire profondamente questa vergogna  e domandarsi : cosa fare?    Davanti ai nostri occhi, con velocità crescente, la società e la cultura politica  israeliana stanno cambiando sferzate da un  terribile vento dalle sfumature nere.  E’ consentito essere razzista ed essere orgogliosi di ciò ,è lecito prendere a calci la nostra democrazia,calpestare i diritti degli Ara

Patriarchi dell'Oriente: Per la pace occorre fermare il terrorismo, aiutare i profughi, risolvere il problema israelo-palestinese

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  di Paul Dakiki Un incontro ecumenico a Bkerke per affrontare le difficoltà in cui versano le comunità cristiane. Presenti i rappresentanti di diverse confessioni cattoliche, ortodosse, armene, protestanti. Appello alla comunità araba e a quella internazionale perché non finanzino e armino i terroristi. Incrementare gli aiuti ai profughi e affrettare il ritorno alle loro case. Urgente l'elezione di un presidente per il Libano. Beirut (AsiaNews) - Un incontro dei patriarchi e dei leader cristiani dell'Oriente si è tenuto ieri a Bkerke, sede del patriarcato libanese per affrontare la situazione dei cristiani in Medio oriente e domandare alla comunità araba e internazionale di non appoggiare il terrorismo, aiutando nell'emergenza dei profughi e lavorando per il loro ritorno in patria. E' necessario anche un impegno per trovare una soluzione alla crisi israelo-palestinese. Il patriarca Beshara Rai ha detto che l'obbiettivo del raduno era di conoscere più fa

Rivelazione: il "complotto diffamatorio" degli studenti filo-israeliani per "attaccare il BDS"

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   Hilary Aked Dal momento che alcuni studenti attivisti del movimento di solidarietà con la Palestina in Gran Bretagna hanno iniziato a preparare la "Settimana dell'Apartheid Israeliano" che si svolgerà a febbraio nelle università, io ho da poco dato un'occhiata al bizzarro mondo dell'attivismo studentesco filo-israeliano. Qui sotto si trova la descrizione di un gruppo segreto su Facebook gestito da Jonathan Hunter, il direttore della sezione studentesca di StandWithUs, un'organizzazione della destra sionista legata al governo israeliano, in Gran Bretagna. LINEE GUIDA ED OBIETTIVI: 1. Ovunque in G. B. nelle università si tengono regolarmente iniziative anti-israeliane. E' impossibile tenere il conto di tutte. Questo gruppo intende mettere insieme rapidamente squadre di attivisti filo-israeliani per affrontare alcuni dei peggiori oratori che possano presentarsi ad una Palsoc [Palestine Society, associazioni universitarie filo-palestines

Il caso Nisman in Argentina complotto degli ex dittatori o voltafaccia della Kirchner?

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  Argentina, 1992. Attentato all'Ambasciata israeliana di Buenos Aires. 29 morti e 242 feriti, sede completamente distrutta. Due anni dopo un attacco ancora più grave, al Centro ebraico AMIA di Buenos Aires. Stavolta muoiono 85 persone . In Argentina vive la più grande comunità ebraica dell'America Latina. Chi può essere interessato a colpire gli ebrei? Ancora oggi i responsabili dei due attentati, che si presume essere iraniani e libanesi di Hezbollah, non sono stati consegnati alla giustizia. È anche per questo, scrive la BBC, che gli argentini non hanno fiducia nella politica . "Attraverso una dialettica amico-nemico, si è creata una situazione in cui una parte crede ciecamente a ciò che dice il governo, mentre una parte non crede a nulla per partito preso". I retaggi di anni di brutale regime militare , la corruzione nel sistema economico e politici bipartisanamente screditati hanno fatto il resto. È per questo che oggi in molti dubitano dell'aut

Gaza: "ci stanno spogliando della nostra dignità".Lavoratori non pagati da 7 mesi

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  Sintesi personale Abdallah al-Hourani  ha preso   una decisione  che  tutti  i genitori temono. E' da 7 mesi senza stipendio e  ha smesso di pagare tasse di iscrizione per due dei suoi figli che frequentano l'università. Ha quasi $ 2.000 di debito  per generi alimentari di base , una somma considerevole dato che il suo stipendio mensile è pari a 1.000 dollari. Al- Hourani lavora  nel reparto ortopedia di Nasser Hospital in Khan Younis zona di Gaza . I suoi problemi sono condivisi di circa 42.000 dei dipendenti pubblici di Gaza. A tutti loro vengono negati i salari a causa di circostanze al di fuori del loro controllo. Nel mese di aprile dello scorso anno  Fatah e Hamas   hanno firmato un accordo di "unità nazionale". Anche se avrebbe dovuto porre fine alle divisioni tra i rappresentanti dei palestinesi, molti aspetti dell' accordo  erano vaghi , compresa la questione degli stipendi dei lavoratori del settore pubblico. Che al-Hourani

Gideon Levy : David Landau was in a class of his own

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      David Landau was in a class of his own - Opinion He was an Orthodox editor of a secular newspaper; British to his soul, editor of a Hebrew newspaper; he was a radical Zionist and a no less radical leftist, some of whose family lived in settlements, settlements that he regarded as a disaster. haaretz.com He was, apparently, the last of the editors in Israeli print media who kept a bottle of whisky in his cabinet and wore a tweed jacket; the last of the editors from the good old previous generation. I never met a person as full of contradictions as David Landau, who passed away Tuesday. I never met an editor so stormy and who instigated such storms. Only a great soul and a complex personality such as his could have contained all those contradictions and complexities and sustained an original and independent world – unexpected, unorthodox, conforming to no definition, to no cliché, defying any mold. In other words: courageous. Landau coul

E 'difficile credere che Netanyahu non si assumerà la responsabilità per il sangue versato in Libano

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Sintesi personale L'attacco nella zona di Har Dov costituiva il tentativo degli Hezbollah di vendicare l'attacco attribuito a Israele che ha ucciso Mughniyah juniores, il generale iraniano e il loro entourage. . Chi può essre  così stupido da far precipitare un intero paese in una nuova guerra in Libano per un paio di seggi alla Knesset? A quanto pare la risposta è affermativa e in più in un momento di gelo con l'Amministrazione democratica americana Come ex elettore negli Stati Uniti   il premier israeliano dovrebbe  sapere che  il presidente americano ha un notevole potere nei suoi ultimi due anni.  Non sto dicendo che c'è una frattura tra noi e l'America, ma i nostri nemici nel mondo islamico radicale possono pensare  che Israele stia perdendo terreno non solo in Europa, ma  anche negli Stati Uniti. Ai democratici non è piaciuta la sua arroganza verso il presidente che ha deciso di non sostenere le sanzioni proposte contro l'

It's hard to believe Netanyahu won't take responsibility for Lebanon bloodshed

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    It's hard to believe Netanyahu won't take responsibility for Lebanon bloodshed Nobody is better than Bibi at shifting the blame onto the other side. It's a wonder he didn't hold Abu Mazen responsible for the bloodshed at Har Dov, too. ebx.sh Two IDF vehicles hit by Hezbollah missiles on northern border near Ghajar, January 28, 2015. Photo by AFP The attack in the Har Dov area on Wednesday was Hezbol