Di Gideon Levy | settembre 29, 2013
Sintesi personale
Così il primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto al
discorso del presidente iraniano Hassan Rohani presso l'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite . " Il discorso era pieno di ipocrisia.
Teheran sta prendendo tempo."
Netanyahu è uno statista che sa fare discorsi ipocriti che giocano sul tempo come a Bar-Ilan sul processo di pace . Forse Rohani ha preso tale abilità da Netanyahu.
Quindi cosa farà Netanyahu questa settimana alle
Nazioni Unite? Riuscirà a sventolare la mappa di Auschwitz come ha
fatto nel 2009? Riuscirà a disegnare la linea rossa per il programma
nucleare iraniano, come ha fatto l'anno scorso? Magari porta con sè un
sopravvissuto all'Olocausto sul podio . Sicuramente parlerà dello
spirito di Monaco merce stantia che nessuno vuole più comprare.
Come Netanyahu sa che Rohani sta mentendo? Forse lo sta facendo o forse
no. Netanyahu non lo sa, non può saperlo. Invece di uscire fuori i
delegati di Israele avrebbero dovuto ascoltare Rohani e gli avrebbero
dovuto dare una possibilità,lasciare che il presidente iraniano e la
sua gente vedano che questo nuovo approccio è positivo per loro.
Invece di sguazzare in minacce di attentati che stanno diventando
assurde e irrilevanti, Israele avrebbe dovuto unirsi alla comunità delle
nazioni, almeno una volta. Quella comunità è stanca di guerre e
bombardamenti e sta cercando di portare avanti una soluzione
diplomatica.
Non sarebbe così terribile se Israele per una
volta facesse parte della famiglia delle nazioni . Questa lussuria da bombardamento solleva pensieri
terribili circa il cammino di Israele. Sembra che sia l'unica lingua in
cui Israele crede quando si tratta di Teheran, Gaza, una flottiglia
turca o di un villaggio palestinese di pastori. Una segreta lussuria da
bombardamento è stata vista anche qui verso Damasco . Anche i successi
in campo siriano non hanno cambiato nulla. Bombardare è la nostra
strada.
Israele è ora costretto ad ammettere che le sanzioni
economiche contro l'Iran hanno funzionato. Senza di esse, anche i
funzionari israeliani lo ammettono, il vento nuovo reale o illusorio
non sarebbe soffiato da Teheran. Israele avrebbe dovuto far parte della
comunità che dà una possibilità.
Forse le sanzioni realmente sono veramente una soluzione ? Come facciamo a saperlo se
non diamo una possibilità? Che cosa potrebbe essere più incoraggiante di
questo? Cosa serve di più agli interessi di Israele ? Ma no Rohani sta mentendo. Bombardiamo.
Come il destino
(e la fortuna) ha voluto, la Washington di Barack Obama e di John Kerry stanno
mostrando segni di indipendenza e non si allarmano per ogni
capriccio di Israele. Il destino ha voluto che anche Mosca stia mostrando
segni di cooperazione per prevenire le guerre non necessarie. Questa
dovrebbe essere una buona notizia per Israele.
Forse la
spiegazione per lo strano comportamento di Israele è altrove. Il mondo
ha visto che la pressione diplomatica ed economica di uno stato che si
fa beffa delle decisioni della comunità internazionale può dare
risultati. Forse scatterà un'analogia con un altro Stato che palesamente ha violato le risoluzioni dell'ONU per decenni.
Il mondo non bombarda Israele, ma perché non dovrebbe imporre sanzioni
economiche ? Obama ha già accennato al programma
nucleare iraniano e alla questione palestinese come problemi simili. Se
le sanzioni hanno lavorato in un caso, perché non dovrebbero funzionare
in un altro?
Gli argomenti contro l'Iran da parte della
comunità internazionale sono giustificati, più o meno.
Non meno giustificati sono gli argomenti contro Israele. Israele può
seriamente sostenere che ascolta l'opinione del mondo? Che attua le
sue decisioni? Certo che no.
Ora il mondo sta imparando che le
sanzioni funzionano. Il passo successivo potrebbe essere di prendere le
stesse misure contro l'altro stato leader recalcitrante . Questo
spaventa Israele. Dopo tutto i discorsi sospettati di essere ipocriti e
progettati solo per prendere tempo non escono solo da Teheran.
http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.549348
Maybe the sanctions really worked and Iran is reconsidering? But no, it’s automatic: Rohani is lying. Let’s bomb.
This is how Prime Minister Benjamin Netanyahu responded to Iranian
President Hassan Rohani's speech at the UN General Assembly: The speech
was full of hypocrisy. Tehran is playing for time.
Netanyahu
is a statesman who knows a thing or two about hypocritical speeches
that play for time. His Bar-Ilan address on the peace process was a
model for such speeches. Maybe Rohani got the knack from Netanyahu.
So
what will Netanyahu do this week in his appearance at the United
Nations? Will he wave the map of Auschwitz, as he did in 2009? Will he
draw the red line for Iran’s nuclear program, as he did
last year? Maybe he’ll bring a Holocaust survivor to the podium with
him. He’ll surely talk about the Munich spirit, that stale merchandise
nobody wants to buy anymore.
How
does Netanyahu know Rohani is lying? Maybe he is, maybe he isn't.
Netanyahu doesn't know; he can’t know. Instead of walking out, Israel’s
delegates should have listened to Rohani and given him a chance. Let the
Iranian president and his people see that this new approach is good for
them.
Instead
of wallowing in bomb threats, which are becoming absurd and irrelevant,
Israel should have joined the community of nations, at least once. That
community has tired of wars and bombings and is trying to push forward a
diplomatic solution.
It
wouldn't be so terrible if Israel for once were part of the family of
nations. But the impression is that for Netanyahu's Israel, anything
less than a sortie to Iran isn’t a solution. This bombing lust raises
dire thoughts about Israel's path. It seems it’s the only language
Israel believes in when it comes to Tehran, Gaza, a Turkish flotilla or a
Palestinian shepherd's village. A secret bombing lust was seen here
toward Damascus as well. Even the successes in the Syrian arena have
changed nothing. Bombing is our way.
Israel
is now forced to admit that the economic sanctions on Iran have worked.
Without them, even Israeli officials concede, the new wind, real or
deceptive, would not be blowing from Tehran. Israel should have joined
the community that gives it a chance.
Maybe
the sanctions really worked and Iran is reconsidering? How will we know
if we don't give it a chance? What could be more encouraging than this?
What serves Israel's interests more? But no, it’s automatic: Rohani is
lying. Let's bomb.
As
fate (and luck) would have it, the Washington of Barack Obama and John
Kerry is showing signs of independence, of not being alarmed by Israel's
every whim. As fate would have it, Moscow too is showing signs of
cooperation to prevent unnecessary wars. This should be good news to Israel as well.
Perhaps
the explanation for Israel's strange behavior lies elsewhere. The world
has seen that diplomatic and economic pressure on a state that flouts
the international community's decisions can yield results. Perhaps we’ll
be hearing an analogy to another state that has also been blatantly
flouting UN resolutions for decades.
The
world won’t bomb Israel, but why shouldn't it impose economic sanctions
if they solve problems? Obama has already mentioned the Iranian nuclear
program and Palestinian problem as similar issues. If the sanctions
worked in one case, why shouldn't they work in the other?
The
arguments against Iran by the international community, including
Israel, are justified, more or less. No less justified are the arguments
against Israel. Can Israel seriously claim that it listens to the
world's opinion? That it implements its decisions? Of course not.
Now
the world is learning that sanctions work. The next step could be
taking the same steps against the other leading recalcitrant state. This
is frightening Israel. After all, speeches suspected of being
hypocritical and designed only to play for time don’t only come out of
Tehran.
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