Amos Oz, il mio libro a Barghouti la pace si fa col nemico
L'autore di "Una storia d'amore e di tenebra" spiega il gesto che scandalizza Israele ELENA LOEWENTHAL Quando, qualche giorno fa, ha spedito una copia dedicata del suo romanzo Una storia di amore e di tenebra a Marwan Barghouti, detenuto in un carcere israeliano per svariate condanne all’ergastolo, non pensava certo di suscitare quel gran polverone che ne è venuto. Da allora, Amos Oz si è trincerato dietro il silenzio. Ora per la prima volta prende la parola. Ed è una parola dosata, più parca che mai: se l’ebraico non ammette sbrodolamenti, lo scrittore quest’oggi soppesa le frasi con una prudenza che avvolge lo sconcerto Amos Oz, poteva prevedere che il suo gesto avesse un’eco del genere? «No. Ne è venuto fuori uno scandalo. Ci sono state reazioni indignate. Io volevo che Marwan Barghouti leggesse Una storia di amore e di tenebra perché so che questo libro ha aiutato molti arabi a capire Israele. E perché sono sicuro che un giorno o l’altro noi parleremo con lui. P