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Angela Davis alla Marcia delle donne americane :

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di Angela Davis* In un momento difficile della nostra storia, dobbiamo ricordare a noi stessi che noi le centinaia di migliaia, i milioni di donne, transessuali, uomini e giovani che siamo qui alla Marcia delle donne, noi rappresentiamo le potenti forze del cambiamento che sono determinate a evitare che le culture morenti del razzismo, dell’etero-patriarcato risorgano di nuovo. Noi riconosciamo che siamo agenti collettivi della storia e che la storia non può essere cancellata come le pagine web . Sappiamo che ci riuniamo oggi pomeriggio sulla terra indigena e noi seguiamo l’esempio dei primi popoli che nonostante la massiccia violenza genocida non hanno mai rinunciato alla lotta per la terra, l’acqua, la cultura, la loro gente. Noi in particolare s alutiamo oggi i Sioux di Standing Rock (leggi Hanno vinto i Sioux ). Le lotte per la libertà dei neri che hanno plasmato la natura stessa della storia di questo paese non possono essere cancellate con il movimento di una

Yesh Din : Una vita stroncata - 'per caso' Di Yossi Gurvitz

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 Sintesi personale 22 gennaio 2017 Samah Abd Al-Muman Ahmed Abdullah era sulla via del ritorno dallo shopping quando un proiettile l' ha colpita alla testa  senza alcun  motivo,e di fronte alla sua famiglia. Samah Abd Al-Muman Ahmed Abdullah, dal villaggio cisgiordano di Amoudia, si era svegliata lunedi 23 novembre 2015, come faceva sempre . Era una 18enne neo-laureata   e  aveva appena iniziato un corso di cosmetici a Nablus . Con la sorella più giovane  hanno preso i mezzi pubblici per recarsi  a scuola. Verso le 11:00, Samah ha parlato con la madre e ha detto che voleva portare H. da un parrucchiere. Diverse ore dopo un soldato israeliano ha sparato un proiettile che ha colpito Samah in testa, ferendola mortalmente . Dopo tre settimane di terapia intensiva, Samah è morta in un ospedale israeliano. Tutto questo ha avuto luogo durante i giorni intrisi di sangue  della cosiddetta intifada dei coltelli, quando i soldati israeliani uccidono  i palestinesi - alc

Gideon Levy : Uccidili, sono un facile bersaglio

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          Uccidili, sono un facile bersaglio – Zeitun Uccidili, sono un facile bersaglio TOPICS:apartheidcheckpointesecuzioni extragiudizialiHaaretzLevy Posted By: carlo gennaio 22, 2017 Per la maggioranza degli ebrei israeliani gli arabi non sono esseri umani come noi. Questa disumanizzazione fa sì che i soldati e i poliziotti abbiano il grilletto fac... zeitun.info Per la maggioranza degli ebrei israeliani gli arabi non sono esseri umani come noi. Questa disumanizzazione fa sì che i soldati e i poliziotti abbiano il grilletto facile. Gideon Levy , 20 gennaio 2017 Haaretz I palestinesi e gli arabi israeliani sono un bersaglio facile. Lo sono nei territori occupati ed in Israele. Lo sono perché il loro sangue vale poco . Vale poco a Umm al-Hiran e vale poco al checkpoint di Tulkarem. Vale poco nei cantieri edili [molti palestinesi lavorano come muratori in Israele, ndtr] e vale poco ai posti di blocco. Quando le persone u

In attesa di Trump, Netanyahu dà via libera a centinaia di nuovi insediamenti

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          ISRAELE - PALESTINA In attesa di Trump, Netanyahu dà via libera a centinaia di nuovi insediamenti L'incontro fra il premier e il presidente Usa sarà in febbraio. La municipalità di Gerusalemme ha approvato 556 nuove case negli insediamenti di Pisgat Zeev,… Di AsiaNews.it L'incontro fra il premier e il presidente Usa sarà in febbraio. La municipalità di Gerusalemme ha approvato 556 nuove case negli insediamenti di Pisgat Zeev, Ramat Shlomo e Ramot. Con il giuramento di Trump, per Israele si apre una “nuova era” nelle relazioni fra i due Paesi. Pressioni dall’estrema destra per l’ampliamento del controverso insediamento di Maaleh Adumim, Decisione congelata fino al vertice di Washington. Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - All’indomani del giuramento del neo presidente Usa Donald Trump, Israele ha approvato la costruzione di centinaia

Gaza, la Silicon Valley del Medio Oriente tra bombe e blackout

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Gaza, la Silicon Valley del Medio Oriente tra bombe e blackout L'acceleratore Gaza Sky Geeks forma nuovi talenti puntando sul basso costo dell'area e la grande energia dei suoi abitanti corriere.it | Di Alessio Lana Anche nei giardini più aridi possono nascere splendidi fiori. Accade a Gaza, terra di conflitti infiniti che ha trovato nuova speranza nella tecnologia. Nonostante la corrente che va e viene, qui è nata Gaza Sky Geeks, spazio di co-working dedicato alla tecnologia. Figlio della Ong Mercy Corps, nasce nel 2011 per far leva sulle enormi risorse di un territorio in cui due terzi dei giovani hanno meno di 24 anni, sono perfettamente alfabetizzati e conoscono l'informatica meglio che in tanti altri Paesi «liberi». L'obiettivo non è solo sviluppare nuove idee imprenditoriali ma anche liberare questa terra dal conflitto e trasformarla in una nuova Silicon Valley. (Foto: Gaza Sky Geeks) due anni dalla na

Marco Politi : Papa Francesco ha posto un paletto.

Marco Politi, Il Fatto Quotidiano www.ilfattoquotidiano.it › BLOG (il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2017) Papa Francesco ha posto un paletto. Pochi giorni prima dell'insediamento del nuovo presidente statunitense Donald Trump, il pontefice ha ricevuto il leader palestinese Abu Mazen in occasione dell'apertura dell'ambasciata di Palestina presso la Santa Sede il 14 gennaio. Un segnale chiaro di politica internazionale in vista dell'improvvida decisione annunciata da Trump di volere trasferire l'ambasciata degli Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. E' una decisione che non rappresenta un semplice trasloco, ma costituisce il placet della prima potenza dell'Occidente alla politica del governo Netanyahu di annessione di Gerusalemme Est e un'acquiescenza all'inglobamento di territori palestinesi attraverso le cosiddette "colonie". Il tutto in contrasto con la posizione di gran maggioranza della comunità internazionale, r

Kuala Lumpur, nazioni musulmane contro il Myanmar: basta violenze contro i Rohingya

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          MALAYSIA - MYANMAR Kuala Lumpur, nazioni musulmane contro il Myanmar: basta violenze contro i Rohingya Di AsiaNews.it La “sessione straordinaria” dell’Oic centrata sulle persecuzioni verso la minoranza musulmana in Myanmar. Najib Razak chiede che i colpevoli siano “consegnati alla giustizia”. Ministro del Bangladesh: risolvere la questione riguardante la cittadinanza. Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Governi regionali, organizzazione islamiche internazionali e attivisti pro diritti umani lanciano un nuovo appello al governo del Myanmar, perché metta fine alla tragedia dei musulmani Rohingya. Il Primo ministro della Malaysia Najib Razak si è rivolto ai vertici di Naypyidaw, invocando la fine di tutte le discriminazioni e gli attacchi; ai Paesi a maggioranza musulmana, aggiunge poi il premier, il compito di agire per arginare questa “tragedia umanitaria” di

Comincia l'era di Trump: il rapporto Cina-Usa e il rischio di una guerra

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Wei Jingsheng Nell’attesa della cerimonia di inaugurazione della presidenza Trump, l’Ufficio di propaganda del Partito comunista cinese ha vietato a tutti i giornalisti “critiche non autorizzate” alle parole o ai gesti di Trump. Secondo il grande dissidente Wei Jingsheng vi sono possibilità che Trump costringa la Cina a accordi commerciali equi, influenzando anche una riforma interna della politica e della giustizia. L’opzione di una guerra commerciale. Washington (AsiaNews) - L’Ufficio di propaganda del Partito comunista cinese ha ordinato ai media della Cina di “maneggiare con cura” ogni articolo legato all’inaugurazione della presidenza di Donald Trump, che avverrà oggi. “Ogni articolo su Trump – si legge nella direttiva - deve essere maneggiato con cura e non è permessa alcuna critica non autorizzata delle sue parole o azioni”. La cautela espressa in questi ordini fa a pugni con l’ironi

Violenza: Il linguaggio dello stato ebraico

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20 GENNAIO 2017 INVICTAPALESTINA Copertina: documenti legali rilasciati dallo Stato di Israele  oggi disattesi [Foto Invictapalestina] 18 January 2017       Il parlamentare Ayman Odeh colpito alla testa durante gli sgomberi. Ecco un’altra immagine  che illustra la situazione dei palestinesi – nella fattispecie, cittadini palestinesi di Israele – in modo più completo di qualsiasi parola. L’uomo a terra è Ayman Odeh, un parlamentare israeliano, il capo del Joint List, il terzo più grande partito in parlamento e il più importante politico palestinese d’Israele. La polizia israeliana gli ha appena sparato con proiettili di gomma, non una, ma due volte, anche in volto. Odeh è uno dei politici all’interno della grande minoranza palestinese in Israele, un quinto della popolazione, che meno cerca lo scontro. Il suo messaggio è costantemente un messaggio di pace e di amicizia tra tutti i cittadini israeliani, sia ebrei  che palestinesi. Questo, però,  non semb

Politica e intrighi: il piano israeliano per “far fuori” politici britannici si rivela un boomerang

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Politica e intrighi: il piano israeliano per “far fuori” politici britannici si rivela un boomerang REDAZIONE 20 GENNAIO 2017   Shai Masot, funzionario politico dell’ambasciata israeliana a Londra, parla con una giornalista di Al Jazeera in incognito – Al… bocchescucite.org di Daniel Read – 20 gennaio 2017 Israele è nei pasticci. Non per il voto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Anche se irritante per Netanyahu l’astensione shock degli Stati Uniti riguardo alla continua costruzione di insediamenti sembra aver accresciuto la temerarietà israeliana più di ogni altra cosa. Quelle che stanno creando problemi, tuttavia, sono le recenti rivelazioni riguardo all’interferenza israeliana nella politica britannica, qualcosa che ha visto molteplici parlamentari presi di mira per una potenziale campagna di calunnie e diffamazioni per conto di Tel Aviv. La scoperta è stata fatta da Al Jazeera. Come parte di un a

Arik Ascherman : Israele riuscirà a sfrattare un centenario israeliano perché non è ebreo?

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Arik Ascherman (*), 16 Gennaio 2017, 11:30 6 I cittadini israeliani Musa Hussein (100 anni),  Amna (98) e Ahmed (74) ricordano tutti quel giorno del 1956, quando Haim Tzuri funzionario della minoranza israeliana, consegnò alla tribù Abu Al Qian la loro nuova casa. Erano stati espulsi dalle loro terre nel deserto del Negev, e si erano spostati più volte. Tzuri promise loro, in nome dello Stato di Israele, sia oralmente che per iscritto, che qui avrebbero potuto ricostruire le loro vite. Ricevettero allora contratti di locazione a lungo termine. Musa Hussein, 100 anni. Quando ero giovane i miei genitori mi hanno insegnato che le promesse vanno mantenute. Leggiamo nei salmi: “Signore chi abiterà nella tua tenda? E chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che dà la sua parola e non la ritira”. (15: 4) Tuttavia, lo Stato di Israele ha ritrattato. Ordini di sfratto/demolizione per  Musa di 100 anni e altri 30 membri della famiglia entreranno in vigore Lunedì (ndt. L