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Gaza: clown per aiutare i bambini a superare il trauma

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–Ugo Tramballi : Nella partita siriana la vittoria è di Mosca

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    Nella partita siriana la vittoria è di Mosca «Rossija s Vami!”, la Russia con voi, è scritto in cirillico e arabo sui sacchi pieni di cibo distribuiti ai profughi siriani che escono da Aleppo ilsole24ore.com     «Rossija s Vami!”, la Russia con voi, è scritto in cirillico e arabo sui sacchi pieni di cibo distribuiti ai profughi siriani che escono da Aleppo Est, dopo un estenuante assedio. L’immagine è diffusa sul web mentre Serghej Lavrov si siede sul palco dei Dialoghi mediterranei di Roma, come un vincitore pronto a cogliere il piacere del trionfo: la bandiera della democrazia raccolta dalle primavere arabe è stata fallimentare e i cambi di regime che ha causato sono stati per gli occidentali una dura “lezione di geopolitica”. La seconda giornata

Fulvio Scaglione :Battaglia di Aleppo Le stragi e il realismo

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            Battaglia di Aleppo Le stragi e il realismo Mentre della liberazione (senza virgolette) di Mosul non si sa più nulla, della «liberazione» (con virgolette) di Aleppo si raccontano, a quanto pare, le fasi decisive. Lo dimostrano le decisioni strategiche prese sull’uno e sull’altro fronte della città… tinyurl.com/gqoz739           Mentre della liberazione (senza virgolette) di Mosul non si sa più nulla, della «liberazione» (con virgolette) di Aleppo si raccontano, a quanto pare, le fasi decisive. Lo dimostrano le decisioni strategiche prese sull’uno e sull’altro fronte della città siriana. I generali di Bashar al-Assad e i consiglieri militari russi hanno proposto, ai ribelli e ai jihadisti ancora asserragliati nei quartieri Est, la resa e un salvacondotto per raggiungere la provincia di Idlib. I miliziani superstiti, al contrario, si sono radunati sotto un’unica denomin

Amira Hass : Il sionismo nella sua espressione migliore

Il sionismo nella sua espressione migliore Amira Hass , 30 novembre 2016 , Haaretz La terra che Israele ha destinato ai giubilanti coloni si chiama Atir/Umm al Hiran e per 60 anni ha ospitato i membri della tribù beduina di Al-Qi’an. I video prodotti dal gruppo di coloni di Hiran mostra molti ebrei festanti, che amano cantare e suonare, raccontare barzellette e divertirsi. Saranno presto ancor più contenti, quando si sposteranno nel luogo della loro comunità defintiva nel nordest del Negev. La terra che lo stato ha destinato a loro si chiama Atir/Umm al-Hiran e per 60 anni ha ospitato i membri della tribù beduina di Al-Qi’an. In altri termini, le case ed i parchi giochi per i bambini ebrei che verranno costruiti là, ed i parchi che vi verranno piantati, saranno tutti edificati sulle rovine delle case e delle vite di circa 1000 altre persone, che sono anch’esse cittadini israeliani (alcuni dei quali hanno servito nell’esercito, se a qualcuno imp

Osservatore Romano : "Su Gaza il mondo chiude gli occhi" un articolo a cura della redazione.

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http://ilsismografo.blogspot.it/…/palestina-la-denuncia-del…         Il Sismografo Palestina La denuncia delle Nazioni Unite per le condizioni di vita nella striscia. Su Gaza il mondo chiude gli occhi L'Osservatore Roma... ilsismografo.blogspot.com NEW YORK-. «Il mondo ha chiuso gli occhi e le orecchie rispetto alla terribile situazione umanitaria a Gaza». Con queste parole Pierre Krahenbuhl, il commissario generale dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi), ha sottolineato ieri il silenzio della comunità internazionale sul peggioramento della crisi umanitaria nella striscia di Gaza, invocando nuovi aiuti per una popolazione allo stremo. Nel corso di un briefing con i giornalisti, Krahenbuhl ha detto: «Non è accettabile lasciare che centinaia di migliaia di persone soffrano per le guerre che si sono registrate nella striscia di Gaza e per la dura condizione quotidiana in cui vivono

Cairo: La nuova legge sulle Ong un colpo alla società civile e alle generazioni future

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Loula Lahham La norma approvata nei giorni scorsi dal Parlamento attende ora il via libera definitivo del presidente Al Sissi. Essa prevede pene fino a cinque anni di carcere e multe per un massimo di 600mila euro. Secondo i critici, pone enormi vincoli all’attivismo e avrà impatti “devastanti”. Il Cairo (AsiaNews) - In seno alla società civile egiziana cresce da giorni l’inquietudine e la preoccupazione, dopo che il Parlamento ha approvato un disegno di legge che impone pesanti restrizioni al lavoro delle organizzazioni non governative (Ong) presenti nel Paese. Una norma che complica ancor più una realtà che, da qualche anno ormai, versa già in condizioni di grave difficoltà. Il disegno di legge è stato approvato con una larga maggioranza parlamentare il 29 novembre scorso. Ora il testo è sulla scrivania del presidente della Repubblica Abdel-Fattah Al-Sissi per la firma finale e la promulgazione. In

Video :a Zugliano. Giornata ONU dedicata alla Palestina

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“LA PALESTINA È a PEZZI”, grida ILAN PAPPE dalla GIORNATA ONU di Zugliano (VIDEO)

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“LA PALESTINA È  a PEZZI”, grida ILAN PAPPE dalla GIORNATA ONU di Zugliano da: Nandino capovilla "anzi, Israele continua a colonizzare e tagliare a pezzi la Palestina". I quattrocento partecipanti a questo evento, taciuto dai media che… bocchescucite.org   da: Nandino capovilla “ anzi, Israele continua a colonizzare e tagliare a pezzi la Palestina “. I quattrocento partecipanti a questo evento, taciuto dai media che sarebbero costretti a riconoscere l’esistenza della Palestina, smuovono da Udine la “società civile per la Palestina” , approvando la proposta di Ilan Pappe: “ non aspettiamo un leader carismatico ma sottoscriviamo un programma carismatico della liberazione non solo della terra ma anche del popolo palestinese, un programma che non sia quello ripetuto nel passato continuando il mantra dei “due stati per due popoli” mentre assistiamo alla progressiva eliminazione di un popolo! “   min · http://www.bocche

“Mi manca la Striscia di Gaza” – di Gideon Levy

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I giornalisti israeliani sono stati in Siria e Iraq, in Libia e in Afghanistan, ma non a Gaza, a un’ora di macchina da Tel Aviv. Gideon Levy Nov 24, 2016 15:26 La maestra d’asilo si trova su una barella, il suo corpo è  coperto di sangue. Il minibus è parcheggiato accanto a lei. Il cannone spara proiettili, i bambini si trovano sulla strada. Questo è il disegno di un bambino sul muro nella città di Beit Lahiya nella Striscia di Gaza. E’ stato disegnato 10 anni fa, un giorno dopo che un proiettile delle Forze di Difesa di Israele ha colpito il minibus della scuola materna, uccidendo l’insegnante e due bambini che stavano in strada. Questa descrizione è stata pubblicata 10 anni fa , nella mia ultima storia da Gaza. Per 10 anni, gli unici giornalisti israeliani che hanno visitato Gaza sono Amira Hass di Haaretz, che è stata lì due volte, una volta via mare e l’altra volta attraverso l’Egitto e i giornalisti militari che accompagnano l’IDF, che non vedono nulla, se non

Amira Hass: Un ragazzo di Gaza paralizzato dal fuoco dell'esercito israeliano combatte per il risarcimento

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Sintesi personale Un palestinese di 17 anni, diventato tetraplegico dopo essere stato ferito dal fuoco dell' IDF,  ha posto la prima sfida alla legge dell'  Alta Corte approvata dalla Knesset quattro anni fa. I  giudici dovranno affrontare per la prima volta la legittimità della modifica alla legge sui danni civili che la Knesset ha approvato nel 2012, sette anni dopo aver  annullato un emendamento alla stessa legge. La famiglia di Atiya Nabahin viveva ad est del campo profughi di Al-Bureij su terreni agricoli di proprietà e ha lavorato per decenni  vicino alla Linea Verde. Il 16 novembre 2014, giorno del suo compleanno, Nabahin è stato colpito al collo dai soldati mentre tornava a casa da scuola. Nessuno scontro armato stava avvenendo in quel momento e in quel luogo tra palestinesi e l'IDF. Per sei mesi Nabahin ha ricevuto cure mediche in Israele (pagate dalla Autorità Palestinese)  Il padre Fathi, 59 anni, è rimasto con lui per tutto quel tempo e gl

GERUSALEMME: adolescente palestinese ucciso

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26 nov 2016 GERUSALEMME: adolescente palestinese ucciso + - Ieri sera Mohammed Nabil Zeidan è morto sotto i colpi della polizia israeliana. Ancora un caso di omicidio extragiudiziale, mentre aumentano gli arresti per gli incendi Mohammed Nabil Zeidan, ucciso ieri a Shuafat della redazione Gerusalemme, 26 novembre 2016, Nena News – Aveva 13 anni il ragazzino palestinese ucciso a colpi di arma da fuoco ieri sera dalle forze israeliane al checkpoint del campo di Shuafat, unico campo profughi a Gerusalemme in cui le condizioni di vita sono pessime per la mancanza di servizi forniti dalle autorità israeliane. Mohammad Nabil Zeidan, residente nel vicino villaggio di Bir Nibala, è stato accusato dalla polizia israeliana di aver tentato di accoltellare le guardie al checkpoint, dice il portavoce Micky Rosenfeld. Aggiungendo che nessun soldato o poliziotto è rimasto ferito. Ma Mohammed è stato ucciso, come accaduto a tanti prima di lui: dal primo

TERRITORI OCCUPATI. Numeri e obiettivi dietro la legalizzazione degli outpost

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TERRITORI OCCUPATI. Numeri e obiettivi dietro la legalizzazione degli outpost 0 30 nov 2016 Amona , colonie , Israele , Netanyahu , outpost , Palestina , Peace Now by Redazione + - Rapporto di Peace Now: 55 insediamenti illegali graziati e oltre 8mila dunam di terre palestinesi confiscati. Oggi si vota in prima lettura. A monte una macchina per l’occupazione che vede coinvolti esercito, governo e coloni della redazione Roma, 30 novembre 2016, Nena News – Cinquantacinque insediamenti e 3.921 unità abitative illegali anche per la legge israeliana saranno graziati e oltre 8mila dunam di terre palestinesi confiscate (un dunam è pari a mille metri quadrati): è il calcolo fatto da Peace Now, organizzazione israeliana per i diritti umani, nel caso passi la controversa legge retroattiva di legalizzazione degli outpost. La Knesset, il parlamento israeliano, è chiamata a votare oggi in prima lettura – in totale le letture sono tre – e se passerà,

L’ombra di Trump sul destino di Abu Mazen e di Fatah

+ - L’ombra di Trump sul destino di Abu Mazen e di Fatah Abu Mazen ieri è stato rieletto alla testa del Fatah.  Ma se il leader si rafforza nel suo movimento riunito a congresso a Ramallah, nelle strade dei Territori occupati non accade altrettanto. E sul suo futuro pesa la politica che attuerà in Medio Oriente il presidente americano eletto (foto Anadolu) Analisi di Michele Giorgio – Il Manifesto Ramallah, 30 novembre 2016, Nena News – Sulla carta è l’incontro del rinnovamento, dello sguardo rivolto al futuro e del ricambio generazionale. In realtà i circa 1500 delegati al VII Congresso di Fatah che si è aperto ieri a Ramallah, a sette anni di distanza dall’ultimo tenuto a Betlemme, sanno già che i cambiamenti saranno cosmetici, non strutturali, e che ha ben poche possibilità di realizzarsi la nuova «piattaforma politica» (di cui si vocifera da tempo) del movimento che per decenni ha dominato la scena politica palestinese, dentro e fuori i Te

Ben Caspit :Israele sta entrando nella guerra siriana?

 sintesi personale   Dallo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011, Israele è riuscita a evitare di entrare nel conflitto . La deterrenza israeliana è riuscita a ostacolare e a far fallire  i tentativi degli Hezbollah di aprire un "secondo fronte" contro Israele sulle alture del Golan - Ogni tanto a  un erranti colpo di mortaio  l' IDF risponde con forza e distrugge una postazione dell'esercito siriano e tutto  ritorna tranquillo. Ecco come è stata gestita per più di cinque anni la situazione . Sullo sfondo  continua  la calunnia in merito a una presunti cooperazione di Israele con l'organizzazione Shuhada al-Yarmouk (Yarmouk Brigata dei Martiri), la sezione locale dello Stato Islamico (IS) che controlla un settore limitato delle  alture del Golan. : . "Non abbiamo alcun legame o interesse con loro " L'unica interfaccia tra le due parti è avvenuta presso l' ospedale da campo sulle alture del Golan  dove  alcuni de

Jihad Abu Raya : Razzismo e incendi in Palestina

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  Razzismo e incendi in Palestina Jihad Abu Raya Netanyahu, il suo governo e i capi delle agenzie di sicurezza dovrebbero dimettersi indipendentemente dal fatto che possano aver detto la verità circa la causa delle centinaia di incendi boschivi nella Palestina occupata e che possa essere fondata la loro accusa contro i palestinesi in Israele di essere i piromani. Nel giro di quattro giorni centinaia di fuochi sono stati accesi in tutto il paese. Secondo le dichiarazioni ufficiali, non c’è stato alcun anticipato allarme da parte dell’intelligence per nessuno di questi; tutti gli incendi, a quanto pare,sono stati una sorpresa. Per organizzare così tanti incendi dolosi occorre una preparazione portata avanti per mesi, forse anche anni, a cui partecipino in centinaia e in completa segretezza. Devono essere concordati i siti, nelle località non devono esserci telecamere di sorveglianza e bisogna fare sopralluoghi. Fatto questo, altre persone devono preparare i materiali