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Mariam Barghouti :Siria. Una causa che la Palestina deve sostenere

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Siria. Una causa che la Palestina deve sostenere L'attivista palestinese Mariam Barghouti si scaglia contro l'indifferenza di parte del mondo attivista palestinese verso la resistenza siriana L'attivista palestinese Mariam Barghouti si scaglia contro l'indifferenza di parte del mondo attivista palestinese verso la resistenza siriana. Che sempre più spesso diventa un sostegno ad Assad in quanto "male minore". Quando nel 2011 i siriani cantavano per le strade di Damasco “ Rivoluzione, rivoluzione per la Siria! Rivoluzione della dignità e della libertà ”, si aspettavano senza dubbio la soppressione del regime di Bashar al-Asad. Ciò che probabilmente non si sarebbero aspettati, tuttavia, è il compiacimento della comunità internazionale, palestinesi inclusi. Eppure questo è ciò che hanno ricevuto. Il conflitto siriano ha scoperto contraddizioni e preoccupanti carenze tra coloro che combattono in nome della Palestina. Quando noi palestine

Palestina. "Lottiamo per la vita" Intervista a Manal Tamimi (video)

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Intervista a Manal Tamimi, attivista dei Comitati di resistenza popolare palestinese.  Manal Tamimi, attivista del Movimento di Resistenza Popolare del suo villaggio, Nabi Saleh, ci ha rilasciato un’intervista che non solo apre gli occhi ma anche le menti di chi presta ascolto e attenzione alle sue parole. Talvolta dure e dolorose, sono le parole di una madre costretta a crescere i suoi figli in un contesto di odio e di sofferenza, per dare loro la forza necessaria ad andare avanti e continuare a lottare per la propria libertà e dignità. Nabi Saleh è un piccolo villaggio abitato per lo più dalla famiglia Tamimi. I coloni israeliani hanno espropriato ed occupato la maggior parte del territorio palestinese per costruire l’insediamento di Halamish, giusto a 500 metri dalla cittadina, e continuano ad espandersi ignorando la presenza dei cittadini palestinesi, e sottraendo loro i beni di prima necessità, come l’acqua. Ogni venerdì, da anni, la popolazione del villaggi

Giorgio Bernardelli : Cosa rivela una kippah

Cosa rivela una kippah 27 aprile 2016 Tacciono le armi in Yemen, terra di profughi

Israele arresta l’astrofisico palestinese Imad Barghouti

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Israele arresta l’astrofisico palestinese Imad Barghouti  Tra i palestinesi arrestati da Israele negli ultimi giorni ci sono l’astrofisico Imad Barghouti e Omar Nazzal, direttore della tv “Palestine Today”. Barghouti è stato fermato a un posto di blocco nei pressi di Nabi Saleh (Ramallah). Docente di fisica teoretica all’università al-Quds di Gerusalemme, Imad Barghouti in passato ha lavorato per la Nasa. E’ autore di una teoria che spiega come gli ioni di ossigeno si propaghino dalla crosta terrestre nello spazio. Già l’anno scorso fu arrestato dagli israeliani al valico di Allenby con la Giordania mentre si recava negli Emirati Arabi Uniti e messo in detenzione amministrativa, ossia in prigione senza processo. Al valico di Allenby è stato arrestato qualche giorno fa anche Omar Nazzal, diretto a un convegno a Sarajevo della Federazione dei giornalisti europei (Efj). Il giornalista sarebbe stato arrestato a causa della sua recente nomina a direttore di “Palestine Today”, staz

Renata Pepicelli. : C'è anche un altro jihad che sta trasformando il mondo islamico: il gender jihad

; C'è anche un altro jihad che sta trasformando il mondo islamico: il gender jih Il gender jihad sfida integralismi di diversa natura sulla base di interpretazioni libertarie di quegli stessi testi sacri che i fondamentalisti hanno trasformato in… m.huffpost.com C'è anche un altro jihad attualmente in corso in "Oriente" come in "Occidente", un jihad che non riguarda la lotta contro gli "infedeli" e tanto meno la costituzione di un sedicente stato islamico. È il "gender jihad" combattuto da donne, ma anche da uomini, che si richiamano al primo significato della parola jihad che è quello di "sforzo", inteso come lotta interiore che i singoli individui devono intraprendere per migliorare se stessi e l'ambiente che li circonda. È una battaglia, individuale e collettiva, contro le diseguaglianze di genere i cui principali strumenti sono le fonti religiose islamiche. L'idea di fondo è che l'

Palestina e cambiamento climatico, lo Stato che non c’è ha una strategia nazionale di adattamento

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L’Unfccc deve tener conto anche del controllo sulle risorse naturali negato ai popoli sotto occupazione [26 aprile 2016] Tra i leader mondiali che all’Onu hanno firmato l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico c’era anche l’ambasciatore Riyad Mansour, osservatore permanente della missione di uno Stato che non c’è: la Palestina, divisa tra la prigione a cielo aperto della Striscia di Gaza e la Cisgiordania frantumata e occupata dalla colonie israeliane. Mansour ha detto ad Al Jazeera che «La firma dell’accordo di Parigi, è un testamento sulla capacità del mondo di agire collettivamente per affrontare un problema esistenziale. E’anche l’occasione per riconoscere le nazioni e i popoli che lottano contro condizioni climatiche estreme uniche. Lo Stato di Palestina è uno tra i molti Paesi in tutto il mondo che fa fronte a tali sfide». Infatti la Palestina, pur circondata, occupata e non riconosciuta da Israele e

Sudafrica, Israele e Palestina: la storia dietro una statua di Mandela

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    Sudafrica, Israele e Palestina: la storia dietro una statua di Mandela   Una statua di 6 metri in metallo che raffigura Nelson Mandela forse nella sua posa più nota, pugno chiuso alzato al cielo e largo sorriso, è stata inaugurata ieri dal Presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen a Ramallah, capitale amministrativa della Cisgiordania. Alla cerimonia hanno partecipato diversi esponenti della leadership palestinese, la rappresentanza consolare sudafricana nei Territori, il sindaco di Johannesburg, città gemellata con Ramallah. «Oggi – ha detto in un messaggio inviato dal Premier palestinese Rami Hamadallah al popolo sudafricano in occasione dell’apertura delle celebrazioni della “Giornata della Libertà” che ricorda la fine dell’apartheid – onoriamo Nelson Mandela e condividiamo la gioia dei nostri fratelli e sorelle in Sudafrica. La vostra vittoria contro l’oppressione e la persecuzione ci dà ispirazione». Il sindaco di Ramallah Musa Hadid nell

Diecimila in corteo a Ramallah per i diritti sociali

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  Diecimila in corteo a Ramallah per i diritti sociali da: Palestinian Grassroots Anti-apartheid Wall Campaign, Martedi 19 aprile 2016 http://www.stopthewall.org/2016/04/19/ten-thousand-mobilize-ramallah-fight-social-rights Dopo la mobilitazione sindacale degli insegnanti all'inizio di quest'anno, per la seconda volta si verifica una mobilitazione di massa contro le politiche dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), ora contro la Legge 6 sul Lavoro e la Sicurezza sociale, legge che danneggerà disabili, pensionati, donne e lavoratori nel privato. Verrà ridotto il salario minimo a 726 shekel (=145 euro) e le pensioni ridotte al 51% dell'ultimo salario. Inoltre la legge autorizzerà l'Autorità Palestinese (AP) a prelevare i fondi di risparmio Palestinesi, e versarli su un fondo sul quale Israele dovrebbe versare a sua volta i fondi dei lavoratori accantonati dal 1967 in poi. Tale spostamento del fondo risparmi