Risposta della Presidente nazionale ANPI all'On. Emanuele Fiano:




Caro Emanuele,
 dalle polemiche di questi giorni sulla partecipazione dell'Anpi alla manifestazione di solidarietà con la Palestina, mi sono volutamente tenuta lontana. Perché alcune erano così volgari da non meritare risposta. Altre perché erano semplicemente un punto di vista diverso dal nostro, ma che rispetto. Con te, effettivamente, è diverso. Abbiamo fatto molte battaglie antifasciste per non risponderti anche se, non ti nascondo, avrei preferito che questa tua opinione fosse preceduta almeno da uno scambio di opinioni personali. Che sempre sono utili per chiarirsi. Ma tant'è. Questi sono i tempi dell'agorà informatica e io mi adeguo e ti rispondo pubblicamente.
C'e una cosa che accomuna le critiche più benevole e quelle più malevole. Ed è la meraviglia di chi si chiede: perché l'Anpi si occupa di questi temi? Perché non si occupa solo dei partigiani italiani e di far conoscere la Resistenza nelle scuole? Mi meraviglio che anche tu sia caduto in questo equivoco. Se avrai avuto il tempo di leggere o anche solo scorrere il bel libro di Gad Lerner e Laura Gnocchi dal titolo " NOI, PARTIGIANI ", che intervista più di 400 partigiani viventi e iscritti all'Anpi, avrai notato che non ce n'è uno ( e sono quasi tutti " ragazzi " ultranovantenni ) che non dica di aver combattuto non solo per scacciare fascisti e nazisti, ma per migliorare presente e futuro. E non dovremmo occuparci di ciò che avviene in Palestina? Cosi come di ciò che avviene in Turchia o in Egitto o in Libia! Cosa sarebbe servito combattere per ottenere una delle più avanzate Costituzioni del mondo e per cercare di farla applicare?
No. L' Anpi non è un partito politico e mai lo sarà. Sarà sempre la casa di tutti gli antifascisti. Così come ci hanno insegnato i partigiani. Ma non sarà mai neppure il " convitato di pietra" buono per lavarsi la coscienza, per poi chiudere gli occhi di fronte agli orrori del mondo.
Quanto a ciò che ha detto l'Anpi di Roma io ti dico che lo condivido. Non ero presente per motivi di salute, ma so quanto sia seria la nostra associazione. So che sulla Palestina anche nel PD ci sono opinioni diverse. Cosa vuoi, a me ha fatto piacere sapere che in piazza c'era anche Massimo D'Alema, così come Maurizio Acerbo e tanti altri. Lasciami coltivare un sogno: che un giorno tutti noi possiamo sfilare sotto le bandiere di Israele e della Palestina. Che possano vivere in pace. Senza più carceri piene di bambini e senza più accordi Trump-Netanyahu. Un fraterno saluto".

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