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Abu Mazen e la Shoah : la tesi di laurea e l'accusa di negazionismo

SINTESI PERSONALE
La settimana scorsa ho visitato Berlino insieme con molti dei miei colleghi. Siamo stati invitati dal Ministero degli di Esteri tedesco per un giro di briefing con alti funzionari. Abbiamo discusso della crisi dell'euro, del nucleare iraniano, del processo di pace bloccato tra israeliani e palestinesi , Una delle tappe del viaggio è stata l'Ambasciata della Palestina a Berlino. Nel mese di febbraio, durante una visita a Ramallah, il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle aveva annunciato un aggiornamento dello status diplomatico dell'Autorità palestinese con diritto, conseguentemente, ad un'ambasciata in Germania. L'ambasciatore palestinese, Salah Abdel-Shafi, è nato a Gaza e ha lavorato per la Banca Mondiale. Suo padre, Haidar Abdel-Shafi, fu capo della delegazione palestinese alla Conferenza di Madrid del 1991, si oppose agli accordi di Oslo in quanto escludevano dalla discussione la questione degli insediamenti. Siamo arrivati alla riunione con Abdel-Shafi dopo due giorni di colloqui con i funzionari tedeschi sul conflitto israelo-palestinese. E 'difficile credere quante parole si possano dire su un inesistente processo di pace. Forse è questa la ragione per cui ho deciso di porre una domanda diversa a Abdel-Shafi Gli ho chiesto : "Come ci si sente ad essere un ambasciatore palestinese in Germania, visto la sensibilità che circonda l'Olocausto e il rapporto speciale di Israele e degli ebrei con questa tragedia ?" Abdel-Shafi ha sorpreso me e i miei colleghi : "L'Olocausto è il peggior crimine nella storia del genere umano . Dobbiamo insegnare alle generazioni future che è stato un evento terribile che non deve mai più ripetersi. L'Olocausto è una tragedia umana. Gli ebrei furono le vittime principale di dell'Olocausto, ma i gli zingari, gli omosessuali e i comunisti furono anch'essi vittime". Abdel-Shafi ha specificato di aver visitato la Sachsenhausen e i campi di concentramento di Buchenwald, anche se non è mai stato invitato ad una delle molte cerimonie che si tengono ogni anno in Germania per commemorare l'Olocausto: "Se mi avessero invitato , ci sarei andato. Queste sono le istruzioni del presidente Abbas ai diplomatici palestinesi. L'ambasciatore palestinese in Polonia si è recato ad Auschwitz insieme con l'ambasciatore israeliano." Abdel-Shafi è a a Berlino dal 2010. Da quando è arrivato ha tentato di prendere contatti con la comunità ebraica in Germania, anche se la leadership ebraica non ha mostrato molto entusiasmo all'idea di incontrarlo. Quando il presidente palestinese Mahmoud Abbas è arrivato a Berlino nel maggio 2011, Abdel-Shafi ha cercato di organizzare un incontro tra lui e la comunità ebraica. Tuttavia, ancora una volta la risposta è stata negativa. Forse è a causa di dottorato di Abbas ', ho suggerito. La tesi di Abbas ', scritta nel 1970 a Mosca, analizzava i legami tra la leadership sionista in Palestina e il regime nazista nel corso del 1930. Molti di questi legami effettivamente sono esistiti. Tuttavia, una parte del lavoro di Abbas riprendeva le argomentazioni dei negazionisti dell'Olocausto, quali il filosofo francese Roger Garaudy riguardo al numero effettivo dei morti .
Questa è stata la risposta : "Il presidente Abbas ha incontrato i leader ebrei negli Stati Uniti più di un anno fa . Gli hanno domandato del suo dottorato, lui ha risposto che non ha mai negato l'Olocausto, ma non concordava sul numero delle vittime." L'ambasciatore palestinese ha dichiarato che per lui l'Olocausto non è collegato al conflitto israelo-palestinese e che tale connessione non dovrebbe essere fatta. Secondo la sua opinione l'Olocausto ha avuto un impatto sul conflitto, ma i palestinesi non sono quelli che hanno fatto questa scelta. "Noi, come palestinesi, dobbiamo visualizzare l'Olocausto come una tragedia umana", ha chiarito. "Nessuno deve avere il monopolio della sofferenza. I palestinesi ritengono di aver sofferto di più, gli israeliani ritengono di aver sofferto di più. Quello che è importante è imparare la lezione."

Palestinian ambassador in Germany: Holocaust is worst crime in history


Salah Abdel-Shafi, who has served as the Palestinian ambassador to Berlin since 2010, says neither Palestinians nor Israelis should have a 'monopoly on suffering.'

Jul. 1, 2012 | 3:55 PM | 8










Last week I visited Berlin along with several of my colleagues. We were invited by the German Foreign Ministry for a round of briefings with top Germany officials. The euro crisis, nuclear Iran, the dying peace process and Israel-Germany relations were the main topics of the conversation.
One of the stops on the trip was the Embassy of Palestine in Berlin. In February, during a visit to Ramallah, German Foreign Minister Guido Westerwelle announced an upgrade in the diplomatic status of the Palestinian Authority in Germany from "envoy" to "diplomatic mission." The status of the envoy head was also upgraded and was, for the first time, recognized by the Germans as an ambassador. The move was mostly symbolic, but was seen by the Palestinians as a diplomatic accomplishment due to the close relations between Germany and Israel.
Despite the "upgrade," the small Palestinian embassy sits in a sleepy neighborhood in the capital, far from the embassy quarter in Charlottenburg or from the government buildings and the Bundestag which lay near Unter Der-Linden.
The Palestinian ambassador, Salah Abdel-Shafi, is close to turning 50. Abdel-Shafi was born in Gaza and worked for the World Bank. He arrived in Berlin as a political appointment after serving as Palestinian ambassador to Sweden. His father, Haidar Abdel-Shafi, headed the Palestinian delegation to the Madrid Conference in 1991, although he opposed the Oslo Accords due to the fact that it did not deal with issue of settlements.
We arrived at the meeting with Abdel-Shafi after two days of extended talks with Germany officials over the Israeli-Palestinian conflict. It is difficult to believe how many words can be said about a non-existent peace process. This is probably what Jerry Seinfeld and George Costanza meant when they spoke of a "show about nothing."
Perhaps this is the reason that when it was my turn to ask, I decided to ask Abdel-Shafi about a different issue. "How does it feel to be a Palestinian ambassador in Germany, with all the sensitivity surrounding the Holocaust and the special treatment of Israel and Jews?" I asked. Abdel-Shafi's response surprised me and my colleagues. On the one hand it was very eloquent, and on the other hand it was extremely honest.
"The Holocaust is the worst crime in the history of human kind," he answered. "We must teach generation upon generation about the Holocaust as a terrible event that must never repeat itself. The Holocaust is a human tragedy. The Jews were the major victim of the Holocaust, but the Gypsies, homosexuals and Communists were also victims."
Abdel-Shafi said that he himself visited the Sachsenhausen and Buchenwald concentration camps, although he was never invited to one of the many ceremonies that are held yearly in Germany to commemorate the Holocaust. "If they would invite me, I would attend," he says. "By the way, these are the instructions of President Abbas to Palestinian diplomats. The Palestinian ambassador in Poland was in Auschwitz along with the Israeli ambassador."
Abdel-Shafi has served as the Palestinian ambassador in Berlin since August 2010. Since he arrived, he has attempted to make contacts with the Jewish community in Germany, although the Jewish leadership has not shown much excitement at the prospect of meeting him. When Palestinian President Mahmoud Abbas arrived in Berlin in May 2011, Abdel-Shafi tried to organize a meeting between him and the Jewish community. However, once more the response was negative.
Perhaps it is because of Abbas' doctorate, I suggested. Abbas' doctorate, written in the 1970s in Moscow University dealt with the ties between the Zionist leadership in Palestine and the Nazi regime during the 1930s. Many of these ties indeed existed.
However, one part of Abbas' work that angered many dealt with the arguments of Holocaust deniers such as French philosopher Roger Garaudy's over the number of Jews murdered in the Holocaust. Over the years, many Israeli officials gave Abbas the title of "Holocaust denier" due to the inclusion of the chapter in his doctorate.
"President Abbas met with Jewish leaders in the United States over a year ago," Abdel-Shafi said. "They asked him about his doctorate, and he said that he never denied the Holocaust, but rather referred to the different claims regarding the number of victims."
The Palestinian ambassador stated that in his eyes, the Holocaust is not connected to the Israeli-Palestinian conflict, and that such a connection should not be made. According to him, the Holocaust had an impact on the conflict, but the Palestinians are not the ones who made this choice. "We, as Palestinians, must view the Holocaust as a human tragedy," he clarified. "No one must have a monopoly on suffering. The Palestinians believe that they have suffered the most, and the Israelis believe that they have suffered the most. What is important is learning lessons."  

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