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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Reporter palestinese pestato a sangue, accusa israeliani

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R AMALLAH, 30 LUG – Picchiato a sangue e abbandonato in mezzo a una strada: e' quanto e' capitato a un fotoreporter palestinese, impegnato a documentare ieri in Cisgiordania una delle proteste settimanali contro la barriera di separazione innalzata da Israele lungo parte del confine con i Territori e rimasto vittima – a quanto da lui stesso denunciato – d'un pestaggio in piena regola condotto da alcuni soldati israeliani. L'episodio e' riferito oggi dall'agenzia palestinese Maan, che mostra anche un'immagine-shock del fotografo, Moheeb Al-Barghouthi, con il volto insanguinato. L'uomo, che lavora per Al-Hayat Al-Jadida, giornale semiufficiale dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), sarebbe stato aggredito dopo aver scattato alcune foto durante una manifestazione svoltasi a Nabi Saleh. Secondo il suo racconto, una pattuglia di militari lo ha avvicinato, bloccato e pestato per diversi minuti – dopo averlo accusato di dare '&#

Gli «amici del Teatro della libertà» denunciano il gravissimo attacco israeliano al «Freedom Theater» .

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    Parigi, 30 luglio ’11 La mattina del 27 luglio alle ore 3.30 una forza speciale dell’esercito israeliano ha attaccato il «Freedom Theater» a Jenin (Cisgiordania). Adnan Naghnaghiye, rettore generale del teatro e Bilal Saadi, membro del consiglio di amministrazione, sono stati arrestati e condotti in un luogo sconosciuto. Ancora il 28 luglio è ignoto il luogo di detenzione e non si hanno loro notizie.l direttore ad  interim  del teatro, il britannico Jacob Gough e il co-fondatore del «Freedom Theater», lo svedese Jonatan Stanczak sono stati minacciati al loro arrivo sul posto mentre cercavano di spiegare ai cinquanta soldati che stavano attaccando un luogo culturale e che avevano arrestato degli animatori del teatro. Dieci giorni orsono un gruppo di otto giovani attori del «Freedom Theater» concludeva una tournée in Francia, durante la quale hanno rappresentato « Sho Kman – E cosa ancora?» una  pièce  teatrale che mette in scena drammaticamente e artisticamente i danni e la violenz

Siria: carri armati a Hama; almeno 24 i civili morti

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   È salito ad almeno 24 il numero provvisorio dei civili uccisi nella città siriana di Hama, attaccata all'alba da carri armati, che avanzano da quattro direzioni sparando con i cannoni e con le mitragliatrici. Lo dicono fonti mediche e residenti.Le fonti dicono che le granate sparate dai tank dell'esercito piovono a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri di Hama sono state tagliate: una tattica, questa, abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione.Un medico che non ha voluto essere identificato ha detto di aver visto almeno 19 cadaveri e altre decine di persone ferite solo nell'ospedale Badr, mentre nell'ospedale Al-Horani vi sarebbero almeno tre corpi e due all'Hikmeh. Ma diversi corpi, dice la fonte, "giacciono abbandonati nelle strade" e che cecchini si stanno appostando sui tetti dell'edificio della compagnia elettrica e della prigione. "I carri armati stanno attaccando da

A.B.Yehoshua :«La Palestina va divisa in due stati sovrani, Israele deve accettarlo»

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Da israeliano che ha sempre ritenuto che la nostra sicurezza non potesse fondarsi solo sulla forza militare, mi sento di dire che oggi non dobbiamo vedere comeuna minaccia mortale, unaprovocazione, l'annunciata iniziativa palestinese alle Nazioni Unite. Se di una sfida si tratta, è una a cui rispondere positivamente, rilanciando da subito il negoziato di pace». A sostenerlo è Abraham Bet Yehoshua, tra i più affermati scrittori israeliani contemporanei. Il presidente dell'Anp, Mahmud Abbas (Abu Mazen) ha ribadito l'intenzionedichiedereall'Assembleagenerale delle Nazioni Unite di settembre di pronunciarsi sul riconoscimento dello Stato di Palestina. Il primoministro israeliano,BenjaminNetanyahu, ha definito questa iniziativa come una forzatura unilaterale...  «Non la considero tale. Così come eviterei di considerare nemici d'Israele tutti quei Paesi che decideranno di sostenere la risoluzione palestinese. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di alimentare una sorta d

Elazar Abu Hatzera :Kabbalah e coltelli, assassinato in Israele il rabbino più misterioso

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       Kabbalah e coltelli, assassinato in Israele il rabbino più misterioso Aldo Baquis per “La Stampa” La comunità ortodossa ebraica in Israele è rimasta ieri sconvolta da un brutale fatto di sangue maturato a Beer Sheva, nella regione meridionale del Neghev, all’interno di una «corte rabbinica» di cabbalisti dotata di notevole peso finanziario e tradizionalmente avvolta nel mistero.Alla mezzanotte di giovedì il leader carismatico dei cabbalisti, il rabbino Elazar Abu Hatzera, 63 anni, è stato aggredito di sorpresa da un seguace in una stanza interna del collegio rabbinico e pugnalato quattro volte al cuore con un coltello da cucina, per ragioni per ora ignote. «Per noi – ha esclamato uno dei discepoli – questo episodio equivale alla uccisione di Yitzhak Rabin», il premier laburista assassinato da uno zelota nel 1995. Ieri decine di migliaia di ortodossi hanno seguito, singhiozzando disperatamente, il feretro del rabbino Abu Haztera fino al cimitero del Monte degli Ulivi d

Israele : i settler invitano neonazisti russi a visitare il Museo dell'Olocausto

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   Sintesi personale   Tuvia Lerner  , direttore dell'edizione russa di Arutz 7, la  radio  del movimento dei coloni, insieme ad  Aryeh Eldad e al Parlamentare  Ayoob Kara hanno accolto  una delegazione neonazista russa  nello  Yad Vashem,. Nel loro  sito   I due russi sono stati fotografati mentre  celebravano  il compleanno di Der Fuhrer, con saluti nazisti. Naturalmente, quando si sono incontrati con i Parlamentari hanno espresso    idee  diverse.   Uno di loro i ,alla  televisione israeliana, ha dichiarato  che Israele  lo eccita , perché si tratta di "un popolo antico che ha  trasformato in  uno stato moderno  la sua storia ." Il reporter  della TV  ha seccamente chiesto come  mai i  neo -nazisti di ieri improvvisamente  sono diventati sionisti . Semplice la risposta :  hanno trovato un nemico comune nell'Islam   radicale  " nemico dell'umanità, nemico della democrazia, nemico del progresso e di ogni società sana."  Con amici come questo Israele

Gideon Levy :Israele: i manifestanti delle tende devono passare in seconda elementare

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   La cerimonia di promozione è in corso. Tutti gli studenti hanno completato la prima elementare con onore nella “scuola pubblica della democrazia” costituita dalla protesta delle tende. Hanno imparato a leggere e scrivere, anche la calligrafia, proprio come abbiamo fatto tutti noi da piccoli. Decine di migliaia sono venuti alla cerimonia – la manifestazione di sabato sera – pieni di entusiasmo, cosa che da queste parti non si vedeva da molto tempo. Un vento di attenzione e coinvolgimento prevaleva in classe – le tende in tutto il Paese e soprattutto a Tel Aviv. Ma adesso è il momento di salutare il primo corso, è tempo di passare immediatamente in seconda. Durante la seconda elementare della nostra infanzia avevamo una diversa cerimonia, la “Consegna della Torah”. Di nuovo i genitori emozionati venivano a scuola e noi bambini stringevamo la mano del preside e ricevevamo la nostra prima Bibbia. Quell'anno ci era anche permesso di cominciare a scrivere con la penna, non più con l

Sandro Natan Di Castro :Israele: per continuare a esistere

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Riceviamo da  Sandro   Natan   Di   Castro  la richiesta  di  pubblicare un articolo che non è stato accolto da “Pagine Ebraiche”; richiesta cui aderiamo volentieri. Uno dei capisaldi d’Israele è l’essere tuttora l’unico paese democratico (relativamente) del Medio Oriente. Un altro caposaldo è quello  di  esigere dall’Autorità palestinese e da Hamas il riconoscimento dello Stato d’Israele nei confini del 1967 (con eventuali variazioni basate su futuri accordi fra le parti) oltre naturalmente alla cessazione completa del terrorismo e degli attentati. Su queste solide e indiscutibili basi, Israele dovrà tuttavia considerare ed ammettere che: Nonostante la propria potenza (non necessariamente superiorità) militare, non esisterà una formula certa che le assicuri  di  vincere tutte le guerre future. L’inserimento politico. sociale e culturale nel Medio Oriente non si otterrà   col padroneggiamento colonialistico quotidiano e pluriennale sulle popolazioni soggette, né innalzan

Abuna Mario :Questa “calda” Terrasanta…

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   Oggi è una splendida giornata di sole. Di solito pero’ in TerraSanta la temperatura e’ sempre un pò più fresca. Oggi e’ davvero caldo e domani salira’ ancora al punto che hanno consigliato di stare attenti a non esporsi troppo al sole. Di solito e’ molto piu’ secco ma in questi giorni si suda parecchio e quindi mentre scende il sole serve una bella doccia per riprendere a vivere….ma in questi posti anche una bella doccia e’ diventato un lusso a causa della “mancanza” di acqua.  Ieri sera ho dato un passaggio ad un nostro giovane che di lavoro fa la guida turistica…mi diceva che il calo tremendo dei gruppi ha creato grossi problemi tra le guide e lui da circa due mesi non lavora…poi ultimamente le guide israeliane entrano a Betlemme quindi stanno saltando anche quelle guide giornaliere dei gruppi che arrivavano per mezza giornata. Lui dall’altra parte del muro non puo’ andare perche’ Israele non gli concede il visto…” vogliono per le loro guide la possibilita’ di entrare mentre

RECORD DI AQUILONI NEL CIELO DI GAZA

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Striscia di Gaza, 29 Luglio 2011 – Nena News – E’ stato il volo simultaneo di 4000 aquiloni nel cielo di Gaza, con i colori della bandiera palestinese e slogan per la fine dell’assedio a concludere le 5 settimane di campi estivi, organizzati anche quest’anno dall’Agenzia ONU per i profughi, UNRWA. 8000 piccoli  gazawi  tra i 10 e i 14 che hanno partecipato alle attività ricreative dell’UNRWA, hanno tentato di battere il record che per ora spetta alla Cina: 10.465 aquiloni in volo.Ma anche questa estate non sono mancati gli atti vandalici a danno dei centri estivi, che ospitano annualmente circa 250.000 bambini. Nella notte tra mercoledì e giovedì, proprio il campo a nord-ovest della Striscia, a Beit Lahia, è stato oggetto dell’incursione di dieci uomini, che hanno dato fuoco alla bandiera ONU, ad un tabellone e ad altre strutture. “L’incendio doloso è più un attacco ai bambini di Gaza che alle Nazioni Unite”, ha  commentato Chris Gunness, portavoce dell’UNRWA. Chiedendo alle au

Supermarket Apartheid: gli arabi non rivolgano mai più la parola alle ebree

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Emma Mancini   L’amore ai tempi dell’occupazione diventa apartheid. In un supermercato della colonia di Gush Etzion, in Cisgiordania, una cassiera ebrea e un magazziniere palestinese hanno compiuto un crimine gravissimo: si sono innamorati. La direzione è intervenuta: da oggi vietato agli impiegati arabi parlare alle ebree. Tranne mercoledì e giovedì notte.  Ma non solo. Tredici lavoratori arabi sono stati trasferiti in un’altra filiale del negozio di Rami Levi, specializzato in imballaggi e molto noto in Israele, e tutti gli altri sono stati costretti a firmare un contratto in cui si impegnano a non parlare alle colleghe ebree. La storia, che sta facendo il giro dei giornali e delle agenzie di stampa locali, ha come protagonisti Moussa e B. Lui, residente ad Hebron, lavora per il supermarket della colonia da otto anni come addetto agli imballaggi. Lei, ebrea dell’insediamento di Kyriat Arba, fa la cassiera.  Una storia d’amore complessa, da tenere nascosta alle rispettive fam

Giorgio Gomel :JCALL, la Diaspora europea e l’immobilismo di Israele

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   JCALL, il movimento ebraico europeo costituitosi in virtù di un appello in favore del negoziato di pace fra Israele e i palestinesi basato sul principio di “due stati per due popoli” (www.jcall.eu), ha compiuto un anno di vita. Con il sostegno di 8000 firmatari, sezioni attive in Francia, Svizzera, Germania, Olanda, Italia, Belgio, rapporti stretti con Jstreet e Yahad – movimenti affini negli Stati Uniti e in Gran Bretagna – ha saputo aggregare individui e gruppi disillusi dalle istituzioni ufficiali dell’ebraismo europeo nel loro appoggio acritico al governo di Israele. Individui e gruppi solidali con il diritto di Israele di esistere come popolo e come stato, in pace e sicurezza, ma preoccupati per la sua sopravvivenza come stato ebraico e democratico, che agiscono sia nel mondo ebraico sia in quello politico-parlamentare dei propri paesi e della UE in favore di una soluzione negoziata che ponga fine all’occupazione, fermi la follia degli insediamenti, divida la terra contesa fr

Davide Assael Oslo e la follia politica della contrapposizione

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La nostra attenzione non può che essere attratta dagli eventi di Oslo. Alla notizia si è subito scatenata la caccia all’islamico e con essa sono ripartite le diagnosi sull’incompatibilità fra l’Islam e i valori occidentali già sentite infinite volte in questi anni. Invece, era proprio il contrario: l’attentatore viene definito come un fondamentalista cristiano che ha voluto colpire al cuore quel modello multiculturale criticato dalle destre europee. Con ciò, non ci metteremo a insistere sulle conseguenze delle politiche xenofobe che alimentano gesti folli e assassini, perché non faremmo altro che agire specularmene alla chiacchiera sul buonismo e sulla tolleranza senza limite cui da tempo assistiamo. Nessuno nega la difficoltà della relazione e la necessità di stabilire nuovi modelli relazionali. Però, visto che noi esseri umani dobbiamo trovare un senso all’incomprensibile, speriamo che questi atti terroristici, a fianco alle novità che il mondo arabo ha espresso in questi ultimi