Sefi Rachlevsky : Il potere dell’alleanza tra Netanyahu e gli estremisti religiosi è un invito ad un cambiamento radicale.
Dopo l’assassinio del Primo Ministro Yitzhak Rabin, Benjamin Netanyahu affermò che non avrebbe mai potuto immaginare dove avrebbe potuto portare il ciclo dell’istigazione rabbinica, associata alla percezione dell’appoggio politico ed alla demagogia. Sembrerebbe, tuttavia, che Netanyahu abbia tratto da tutto ciò una lezione diametralmente opposta. I rabbini che sobillano continuano a ricevere decine di migliaia di shekel al mese dal governo israeliano. Lo stesso primo ministro fa discorsi incendiari contro gli “stranieri”. E la percezione del supporto da parte dei politici viene avvalorata dall’introduzione di una serie di disegni di legge razzisti il cui apice è stato raggiunto con la “legge del comitato per la discriminazione”, che minaccia di trasformare un editto rabbinico in una legge dello stato che favorirà la costituzione di aree per “soli ebrei”. La “dittatura dei piselli”, secondo il consulente organizzativo Tal Gutfeld, rappresenta una cultura di regia nella quale