Attivista israeliano in carcere per protesta : aveva manifestato contro il blocco di Gaza

    L’attivista israeliano Jonathan Pollak è stato condannato a tre mesi di prigione da un tribunale di Tel Aviv per aver partecipato nel 2008 ad una manifestazione in bicicletta contro il blocco di Gaza. Gli attivisti per i diritti umani hanno condannato la pena detentiva dichiarando che si tratta di una punizione insolitamente severa per un reato per il quale di solito è prevista una pena non detentiva.Jonathan Pollak, 28 anni, è uno dei fondatori del gruppo israeliano di sinistra Anarchists against the Wall, che manifesta con gli attivisti palestinesi nei territori occupatiPollak si è rifiutato di trasformare la sua condanna in servizio per la comunità, in quanto ritiene di avere fatto nulla di sbagliato: “Non ho alcun dubbio che quello che abbiamo fatto era giusto e, se non altro, per fare comprendere che ciò che viene fatto in nostro nome. Se devo andare in prigione per resistere all’occupazione, lo farò volentieri”.
“Nel gennaio 2008, venne arrestato solo lui, mentre fu concesso agli altri attivisti di continuare con la loro protesta”, ha dichiarato il suo avvocato, Gaby Lasky, che lavora da 8 anni nel campo della difesa degli attivisti arrestati nelle proteste contro le politiche israeliane a Gaza e in Cisgiordania, “Non è comune che una persona colpevole di manifestazione illegale venga mandata in prigione. Siamo nel bel mezzo di un’ondata di detenzioni di attivisti. La criminalizzazione delle manifestazioni di sinistra è una politica di questi tempi”.

Nel dibattimento, l’accusa ha sostenuto che, anche se la libertà di espressione è un diritto fondamentale, tale diritto deve essere usato in conformità con la legge. L’avvocato difensore di Pollak ha replicato che in un paese dove i rabbini non sono chiamati per un interrogatorio, quando sono sospettati di incitamento contro gli arabi, sulla base del principio della libertà di espressione, non è giusto che venga chiesto il carcere per la partecipazione ad una manifestazione. Lasky ha anche fatto presente che quando i motociclisti hanno bloccato la superstrada di Ayalon per protestare contro l’aumento dei costi di assicurazione, o pompieri hanno bloccato Route 1 per protestare contro i bassi salari, nessuno li ha arrestati e non sono state mosse accuse contro di loro di aver impedito il normale svolgimento del trafficoUn funzionario presso il tribunale di primo grado di Tel Aviv, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato che è un caso estremamente raro che i giudici emettano una condanna in caso di manifestazione illegale, ma ha sottolineato tuttavia che Pollak aveva tre precedenti condanne per “disturbo dell’ordine pubblico e vandalismo”, e una condanna di tre mesi con la condizionale per aver dimostrato contro la costruzione della barriera di separazione nella West Bank.

Nella sua biografia su 
Wikipedia si legge infatti che Pollak partecipa da anni alle manifestazioni in favore dei palestinesi. E’ anche stato ferito diverse volte, tra cui un trauma cranico il 3 aprile 2005. Un soldato israeliano ha sparato Pollak alla testa con un lacrimogeno da un M-16, da una distanza di circa trenta metri mentre stava protestando nella west Bank contro il Muro di Bil’in, una barriera che priva il villaggio palestinese di più della metà del suo territorio. Il lacrimogeno gli ha provocato due emorragie cerebrali interne e una ferita che ha richiesto 23 punti di sutura. Jonathan è stato arrestato decine di volte e condannato insieme ad altri 10 per il blocco di una strada di fronte al Ministero della Difesa israeliano a Tel Aviv il giorno in cui la Corte Internazionale di Giustizia del L’Aia ha iniziato il suo procedimento sulla legittimità del muro.

L’Associazione per i Diritti Civili in Israele (
ACRI) ha criticato la sentenza: “Mettere Pollak dietro le sbarre per la sua partecipazione ad una manifestazione in bicicletta è una posizione estrema e una misura insolitamente dura” ha detto in una dichiarazione Dan Yakir, il principale consigliere legale dell’organizzazione, “Il fatto che Pollak sia stato l’unico arrestato, nonostante si sia comportato proprio come tutti gli altri manifestanti, e il fatto che le manifestazioni si svolgono solitamente in bicicletta senza che la polizia sia costretta ad intervenire, solleva forti sospetti che sia in atto una persecuzione personale per le opinioni espresse. E’ un duro colpo per la libertà di espressione.”

La condanna è stata sospesa per 15 giorni, in seguito al ricorso dell’avvocato della difesa alla Corte distrettuale.


La notizia è stata tratta da: YnetHaaretzGuardian

Fonte: 
Guerre Contro
http://guerrecontro.altervista.org/blog/?p=6205


    Notizie da Israele: Pollak, "andrò in carcere a testa alta"

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