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Haaretz : siamo tutti con Hagai El-Add di B'Tselem . L'occupazione deve finire

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Sintesi personale Il discorso del presidente di B'Tselem, Hagai El-Ad al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dovrebbe essere la piattaforma dell'opposizione per una   risposta alle proposte di annessione e di occupazione del  governo di Benjamin Netanyahu . El-Ad ha centrato il problema: l 'occupazione deve finire . Devono finire i quarantanove anni di miseria palestinese, di repressione, d’insaziabile espansione degli insediamenti israeliani. Tutti dovrebbero ripetere solo una cosa:  è tempo di porre fine all'occupazione . " 17.898  sono i giorni di occupazione   . Vivere sotto il governo militare significa essere sottoposti a una violenza invisibile, burocratica, quotidiana . Significa vivere sotto un regime di infiniti  permessi che controllano  la vita palestinese dalla culla alla tomba-  Israele controlla il registro della popolazione; Israele controlla i permessi di lavoro; Israele controlla chi può andare all'estero  e chi no

Barbara, dalla fisica teorica al progetto per dare la luce a Gaza

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Lo scorso 2 aprile è stata invitata dalla Società europea di fisica a raccontare il suo progetto. I suoi colleghi internazionali volevano capire come e cosa aveva mosso questa fisica teorica italiana di 35 anni che fa ricerca sui nanomateriali all’Università di Vienna a costruire ed ideare un progetto autofinanziato ed un’associazione per dare indipendenza energetica ad alcune zone di Gaza. Soprattutto, volevano capire come creare modelli analoghi di scienza applicata allo sviluppo sostenibile e quali erano, se esistevano, gli altri progetti che aveva in cantiere questa piccola associazione autogestita (oggi registrata come Ong inglese e palestinese) composta da amici fisici e ingegneri internazionali. Così Barbara Capone, romana, ha raccontato dell’associazione Sunshine4Palestine , nata nel 2011, dell’obiettivo di rendere la scienza un ponte per lo sviluppo e di come con il loro primo progetto, a fine 2014, sono riusciti ad illuminare l’ospedale di Jenin nella zona di S

Zvi Schuldiner : Unesco e reazioni israeliane. La cortina fumogena della paura

http://ilmanifesto.info/la-cortina-fumogena-della-paura/ È probabile che quando il Nobel verrà assegnato a chi più ha attivamente usato la paura per far avanzare le sue manovre, il premio andrà al premier israeliano Netanyahu. E se dovesse essere assegnato a chi parla senza sapere di cosa parla, molti israeliani e non pochi italiani si disputeranno il titolo. Lo scandalo Unesco, la decisione tanto criticata su Gerusalemme, è un caso molto strano nel quale la maggioranza degli attori crea ad arte una raccapricciante e tragica gran cortina di fumo, che permette di non parlare delle questioni vere, del costo della guerra e del sangue da versare in una crisi che sta solo precipitando. Netanyahu e la leadership israeliana tutta, con quasi nessuna eccezione, hanno elevato un coro contro la decisione dell’Unesco che negava – secondo loro – ogni vincolo ebreo sui luoghi sacri nella Città vecchia di Gerusalemme. Una negazione che sarebbe stata fatta per pura ignoranza, im

Giorgio Gomel : Hebron, il soldato omicida

Hebron, il soldato omicida di Giorgio Gomel Sergio Della Pergola in un articolo dal titolo “Estremismo ebraico, responsabilità di chi ignora la minaccia” (Pagine Ebraiche, febbraio 2016), in cui denuncia la gravità dell’estremismo di ebrei fondamentalisti, assertori della “Grande Israele”, predicatori e attori di violenza antiaraba fin dai primi anni ’80, conclude: “Esiste chi è disposto a commettere un crimine. Segue … chi lo approva. Segue chi non approva ma tollera. Segue chi non tollera ma capisce. Chi non capisce ma non critica. Segue chi critica ma non fa nulla per evitare. Così si arriva al crimine. Così è stato per l’uccisione di Rabin.” Il dibattimento nel processo di Elor Azaria, il soldato che ha assassinato a Hebron Abd al Fatah al Sharif, un giovane palestinese che aveva aggredito un altro soldato e giaceva ferito a terra, è un paradigma esemplare di quanto Della Pergola descrive. Al di là delle indagini, delle testimonianze - che

Cucina palestinese: mnezalli, sformato di melanzane e carne

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3 cucchiai di pimento un pizzico di cannella sale e pepe nero al gusto Preparazione: Pelare le melanzane e tagliarle in fette di circa mezzo centimetro. Disporre le fette su un canovaccio e cospargerle di sale. Lasciarle macerare per almeno mezz’ora, per eliminare l’amaro. Dopo di che, asciugarle con un canovaccio pulito per eliminare il sale in eccesso. Cucinare le melanzane: si possono friggere cona abbondante olio di oliva, facendo poi asciugare bene su carta assorbente, oppure in forno a 200° per circa mezz’ora, disponendo le fette di melanzana su una teglia con carta da forno e cospargendole di olio di oliva. In entrambe in casi, cospargere le melanzane di pepe. Dopo di che, tritare finemente la cipolla e soffriggerla in una padella con olio fino. Aggiungere la carne di manzo e condire con sale, pepe, pimento e cannella. Aggiungere poi la salsa di pomodoro e lasciarla sobbollire per qualche minuto. Aggiustare di sale. Una volta pronte le melanzane e la sals

Akiva Elder : la strategia di Netanyahu contro l'Unesco e la mozione su Gerusalemme

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Netanyahu faces off against UNESCO over Jerusalem resolution Prime Minister Benjamin Netanyahu prefers to ignore the fact that from a diplomatic-international standpoint, the Jewish holy sites in the Old City are under occupation. al-monitor.com Sintesi personale Il 13 Ottobre lUnesco ignora  l'affinità ebraica secolare per il Monte del Tempio e  per il Muro Occidentale. Il luogo e la tempistica della decisione non avrebbe potuto essere migliore per Netanyahu.   Il Monte del Tempio e il Muro Occidentale del Tempio ebraico non sono semplicemente  luoghi venerati  dai Giudei osservanti, sono pietre miliari nella storia di ogni Ebreo  e  nessuna organizzazione o stato ha il diritto di espropriare qualsiasi nazione della sua narrazione , ma Israele   è l'unico Stato al mondo che riconosce la sua sovranità su Gerusalemme Est , in generale ,e il Monte del Tempio in particolare. Netanyahu ha sostenuto che con la sua

Israele: Non possiamo contare sugli uomini per creare la pace. Dobbiamo fare da sole.

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          Non possiamo contare sugli uomini per creare la pace. Dobbiamo fare da sole. Eetta Prince-Gibson Oct 20, 2016 3:56 PM A coronamento di due settimane di una marcia che ha attraversato il paese, donne israeliane e palestinesi giurano di… invictapalestina.wordpress.com 22 ottobre 2016 InvictaPalestina Lascia un commento Eetta Prince-Gibson Oct 20, 2016 3:56 PM A coronamento di due settimane di una marcia che ha attraversato il paese, donne israeliane e palestinesi giurano di continuare la loro lotta fino al raggiungimento di un accordo. Cominciata con una celebrazione presso il Mar Morto, proseguita con una marcia per le strade di Gerusalemme, poi con una manifestazione davanti alla residenza del primo ministro, mercoledì si è conclusa la March of Hope di migliaia di donne israeliane e palestinesi. La marcia è stata organizzata e sponsorizzata da Women Wage Pace, che – fondata nel 2014 da gruppo di donne  n

Video: giovane palestinese dopo sospetto attacco, viene ferita e uccisa mentre giace a terra

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 Sintesi personale       Mercoledì mattina agenti di polizia di frontiera israeliana hanno sparato a Rahik Shagiya Muhammad Yousef ad un posto di blocco nel nord della Cisgiordania. Yousef, 19 anni, è stata colpita mentre, secondo la versione data,  si stava avvicinando agli   ufficiali al posto di blocco di  Tapuach con  un coltello. Secondo il portavoce della polizia gli ufficiali le avevano ordinato di fermarsi e avevano sparato colpi di avvertimento in aria prima di colpirla Un video pubblicato dal sito di notizie israeliano Walla  rivela che  quattro agenti di frontiera di polizia hanno continuano a sparare contro la giovane donna a distanza ravvicinata, mentre si trovava sulla terra e non costituiva una minaccia  e ciò dovrebbe essere oggetto di una seria indagine .Non è un caso isolato :  a) Il 21 settembre, una ragazza  palestinese di 13 anni  si è diretta verso il posto di blocco   adiacente alla colonia israeliana di Alfei Menashe. Non  ha ubb