Video : in una piazza deserta, il Papa invoca Dio.




Paola Caridi
Una foto epocale. Papa Francesco di fronte a una piazza vuota. Piazza San Pietro vuota, come vuote sono le strade e le piazze in buona parte del mondo. Prega per il mondo, benedice i credenti e chi non crede, e ci interroga su ciò che è successo prima della tempesta.
“In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”.
"Pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato". Delirio di onnipotenza, dunque. La tempesta “smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità."
La memoria dei nostri anziani, falcidiati dalla tempesta del coronavirus. Senza quella memoria, quella eredità della parola, siamo più soli, vulnerabili, indifesi. A salvarci, quelle persone spesso invisibili a cui oggi ci affidiamo.
“Le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, solitamente dimenticate, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso – ha sottolineato il Papa – che nessuno si salva da solo”.
Nessuno si salva da solo. Nessuno si salva da solo.

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