Avera Mengistu, israeliano etiope e Hisham a-Sayed, israeliano beduino, sono presumibilmente detenuti a Gaza dal 2014
Cinque anni fa, il 7 settembre 2014, Avera Mengistu, cittadino israeliana, ha attraversato la parte settentrionale della recinzione che separa Israele e Gaza. Da allora non è più stato visto. Il 20 aprile 2015, un altro cittadino israeliano, Hisham a-Sayed, è entrato a Gaza attraverso un'apertura nella recinzione nella striscia orientale di Gaza. Anche il suo destino è sconosciuto da allora.
Varie dichiarazioni fatte dalle autorità di Hamas a Gaza implicano che i due siano tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza e che la loro libertà è subordinata al rilascio di prigionieri palestinesi detenuti da Israele. Funzionari stranieri e organismi internazionali hanno compiuto sforzi per ottenere informazioni sul destino dei due uomini, senza risultato. Il rifiuto di Hamas di divulgare informazioni sui due, di consentire loro di entrare in contatto con le loro famiglie o di ricevere visite da parte della Croce Rossa costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario.
Entrambi gli uomini scomparsi appartengono a gruppi emarginati nella società israeliana. Mengistu è di origine etiope e a-Sayed è un beduino palestinese. È noto che entrambi hanno sofferto di gravi condizioni psicologiche, un fatto che aggrava la preoccupazione per la loro salute e il loro benessere dato il lungo isolamento. La battaglia condotta dalle famiglie per mantenere desto l'interesse dell'opinione pubblica, è stata logorata nel corso degli anni dalla mancanza di interesse ed empati ,e messa in ombra dalle campagne condotte dalle famiglie dei due soldati israeliani deceduti, i cui corpi sono presumibilmente detenuti da Hamas .
Human Rights Watch, che ha indagato e riferito a lungo sulla scomparsa degli uomini, osserva che "il rifiuto di un governo di riconoscere ufficialmente che una persona è detenuta fuori dalla protezione della legge, equivale a una sparizione forzata ai sensi del diritto internazionale ".
È difficile evitare l'impressione che non si stia facendo abbastanza per scoprire cosa sia successo ai due uomini scomparsi . Se Hamas li tiene davvero in custodia, deve consentire loro di entrare in contatto con le loro famiglie, deve consentire alla Croce Rossa di visitarli e, in assenza di causa legale, liberarli immediatamente e incondizionatamente.
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