Amira Hass: un paragone sbagliato
M., un’ottantenne piena di vita, era amica dei miei genitori. Sabato mi sono offerta di accompagnarla al pronto soccorso di uno degli ospedali di Gerusalemme Ovest (la parte israeliana) perché era stata colpita da un’infezione.L’addetta all’accettazione era una palestinese di Gerusalemme Est. L’infermiere che le ha misurato la pressione aveva l’accento russo, come il medico che ne ha ordinato il ricovero. Era palestinese anche l’infermiere che le ha somministrato l’antibiotico.Passava da un letto all’altro, da un paziente anziano a uno giovane, da un ebreo ortodosso a una donna con il velo. E tutti ricevevano lo stesso cibo. Altri medici parlavano tra di loro in arabo, passando all’ebraico per farsi capire da un collega dall’accento anglosassone.È una scena tipica degli ospedali israeliani, soprattutto a Gerusalemme. E andrebbe tenuta sempre in mente quando si fanno dei paragoni con l’apartheid sudafricana . Sì, Israele sta sviluppando un sistema giuridico a doppio binario: uno per i c