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Catherine Cornet, La seconda morte di Razan al Najjar

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    La seconda morte di Razan al Najjar Catherine Cornet , giornalista e ricercatrice 13 giugno 2018 13.53 Facebook Twitter Email Print Razan al Najjar aveva le mani alzate e stava cercando di avvicinarsi a un ferito steso a terra quando è stata colpita da un cecchino israeliano durante le proteste di venerdì 1 giugno nella Striscia di Gaza, al confine con Israele. Insieme a lei sono stati uccisi altri tre palestinesi. Al Najjar aveva 21 anni. Ora il governo israeliano sostiene che fosse uno scudo umano. Il portavoce del premier israel

Giuseppe Rizzo, I migranti faranno a pezzi le nostre bugie

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internazionale.it         I migranti faranno a pezzi le nostre bugie Questo è l’articolo scritto da un bianco sulla storia di due ragazzi neri e… Questo è l’articolo scritto da un bianco sulla storia di due ragazzi neri e con ogni probabilità sarà letto quasi esclusivamente da bianchi: racconta l’inizio della fine di questo genere di articoli e comincia a Palermo nel 2012. Il filo della matassa parte dal Senegal, passa dal Gambia, arriva a Pittsburgh, tira dentro John Fante Martin Scorsese mia zia Sarina, e finisce in Padania per massimo scorno di leghisti e cattivisti e nuovi asini nazionalisti. Però bisogna cominciare da Palermo. È luglio, ci sono trenta gradi e la città si scioglie e risolidifica in una nuova realtà fatta per l’ottanta per cento di umidità e per il venti per cento di canicola: molti, per comodità, definiscono questa realtà “estate siciliana”. Nell’estate siciliana succede che molte cose rallentino o si fermino d

Gaza, troppi neonati muoiono. Unrwa: urgono strutture e cure

      Gaza, troppi neonati muoiono. Unrwa: urgono strutture e cure     Uno studio dell’Agenzia Onu per l’aiuto ai palestinesi (Unrwa) mostra un livello di mortalità infantile sempre uguale da 10 anni, mentre nel mondo è in calo. Il direttore Akihiro Seta: gli ospedali senza strutture e medicine sono la prima causa di questa situazione Alessandro De Carolis - Città del Vaticano Il “barometro della salute di un intero popolo”. Questa è Gaza secondo Akihiro Seta, direttore del Dipartimento salute dell’Unrwa, l’Agenzia Onu che si occupa di dare sostegno alle popolazioni palestinesi. Uno studio recente ha messo in luce un dato preoccupante: mentre la mortalità infantile diminuisce in molte parti del mondo, a Gaza in 10 anni non si sono registrati cali. Segnale allarmante Si tratta, osserva Seta, di una “una tendenza allarmante” non solo per ciò che riguarda la salute dei neonati, ma anche per quella “di tutta la popolazione dei rifugiati p

Vijay Prashad La guerra della fame che affligge i poveri del mondo

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11 giugno  2018        La guerra della fame che affligge i poveri del mondo I n India è impossibile andare in qualunque posto senza trovarsi di fronte alla terribile gravità della fame. Un indiano su due la notte va a dormire senza lo stomaco pieno. Alla periferia di Delhi, che una volta era terreno coltivato, delle baracche ospitano coloro che lavorano in città. Sono persone che costruiscono le case, puliscono le case, che producono merci e si sbarazzano di merci. Una passeggiata lungo gli insediamenti al di là del fiume Yamuna, rivela che, malgrado i nuovi edifici che ci sono, sorgono nuove stamberghe.  Una parte è costruita lungo un muro all’ombra   della Metropolitana. La gente lì mi dice che loro erano glr operai che hanno costruito la metro. Allora si sono trasferito in questo baraccamento. La Metro ora è completata, ma loro sono restati. Sbarcano il lunario come domestici e muratori. E’ mattina presto. I bambini mangiano pezzetti di pane. La fame offu

Richard Falk La Grande Marcia del Ritorno: il massacro dei cecchini a Gaza

Richard Falk La Grande Marcia del Ritorno: il massacro dei cecchini a Gaza Dopo aver ucciso Razan al-Najjar, Israele assassina il suo personaggio Rapporto OCHA del periodo 22maggio – 4 giugno (due settimane) Il ministro della Difesa di Israele definisce l’idea di aiutare Gaza ‘delirante’. Ma mente intenzionalmente La Palestina non è occupata, è colonizzata. 10 giugno 2018,  Global Justice in the 21 st centur y “ Nessun paese agirebbe con maggior moderazione di Israele”, Nikki Haley, Ambasciatrice USA alle Nazioni Unite. Nota preliminare: Il massacro dei cecchini a Gaza in risposta alla Grande Marcia del Ritorno è un’altra pietra miliare nella resistenza palestinese e un ennesimo terrificante episodio nella storia dell’apartheid israeliano di violenza eccessiva e crudele, un sequel vergognoso di crimini per i quali non esiste un possibile tribunale giudicante che renda giustizia

Alberto Negri : Vertice Usa-Corea: vince Kim Jong-un (e Trump è solo un fanfarone)

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Vertice Usa-Corea: vince Kim Jong-un (e Trump è solo un fanfarone) Il vertice di Singapore tra Donald Trump e Kim Jong-un è un passo storico che però non ha prodotto un accordo - questo se verrà ci sarà in seguito - ma soltanto una spettacolare dichiarazioni di intenti . In poche parole è una grande promessa in cambio di una grande promessa: Trump si impegna a offrire garanzie di sicurezza al regime e Kim riafferma il suo impegno per una completa denuclearizzazione della penisola coreana. Ma di concreto non c’è ancora nulla . Inoltre nella dichiarazione congiunta non si parla affatto di missili, quando invece le tensioni erano andate alle stelle l’anno scorso proprio in seguito al test balistico. Per questo Kim si era guadagnato da Trump l’insulto di Rocketman”, uno dei tanti che i due si sono scambiati a vicenda prima di questa svolta. Nulla viene detto sulle eventuali verifiche internazionali dell’arsenale nucleare nordcoreano, nulla per cercare di definire cosa

Israele butta erbicidi sui campi coltivati di Gaza

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    Israele butta erbicidi sui campi coltivati di Gaza   Erbicidi a scopo di sicurezza Quello che è successo lungo il confine tra Israele e Gaza negli ultimi giorni ha dei sinistri richiami con i tempi peggiori della guerra in Vietnam, quando nessuna mossa contro l’avversario era considerata eccessiva. Israele ha infatti dichiarato ed ammesso di aver irrorato una lunghissima striscia di terreno con degli erbicidi, a scopo di sicurezza . A rivelare il misfatto è stato il magazine online +972 , il quale ha contattato le Forze di Difesa Israeliane a riguardo, strappandone una dichiarazione ufficiale: « L’irrorazione aerea di erbicidi e inibitori della germinazione è stata portata avanti nella zona lungo la recinzione di confine, allo scopo di consentire le migliori operazioni di sicurezza ». No grow zone Ma la dichiarazione ufficiale di Israele non dice tutto. Perché ad essere cosparsi di erbicidi non sarebbero stati solam

Appello di intellettuali registi, musicisti israeliani ,americani, europei per salvare Alhan al Akmar..

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Intellettuali, scrittori, registi, musicisti da Israele, USA e Europa. insieme per sostenere la comunità di Alhan al Akmar... L'appello è stato pubblicato da Haaretz oggi e apparirà nei prossimi giorni sulla stampa europea...

Appello di Slow Food in difesa dei diritti del popolo palestinese

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Appello di Slow Food in difesa dei diritti del popolo palestinese Dalla creazione dello Stato di Israele in poi, i contadini palestinesi sono sempre stati oggetto di politiche che mirano a confiscare loro i terreni, per cederli ai coloni. Il governo di Israele opprime quotidianamente il popolo palestinese. L’evento più recente è il massacro di metà maggio a Gaza, costato la vita a oltre 60 palestinesi in un solo giorno, nel corso di manifestazioni pacifiche. Questo massacro, compiuto dal governo e dall’esercito israeliano, è solo l’ultimo episodio di una serie di crimini e politiche attuate dal governo di Israele contro il popolo palestinese in generale, e contro i contadini e il loro accesso alla terra in particolare. Burin Le sparatorie delle forze israeliane contro i contadini palestinesi sono all’ordine del giorno. Ai contadini viene impedito di raggiungere le proprie terre se queste si trovano entro 300 metri dalla barriera

Stati Uniti: 160 organizzazioni cattoliche scrivono al Congresso, “no a ritiro da accordo con Iran sul nucleare”

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Stati Uniti: 160 organizzazioni cattoliche scrivono al Congresso, “no a ritiro da accordo con Iran sul nucleare” Oltre 160 organizzazioni cattoliche di tutto il mondo hanno inviato ieri una dichiarazione al Congresso degli Stati Uniti per condannare la decisione del presidente statunitense Trump di porre fine alla partecipazione degli Stati Uniti al Piano d’azione globale congiunto (Jcpoa) negoziato nel 2015 durante l’amministrazione Obama. Il cosiddetto “accordo con l’Iran” è un accordo sul programma nucleare iraniano negoziato dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti), con la Germania, l’Unione europea e l’Iran. “In contraddizione con le ripetute verifiche fornite dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il consiglio dei suoi segretari di Stato e di difesa e le posizioni degli alleati degli Stati Uniti, il presidente Trump ha annunciato la sua decisione di porr

Yemen: Save the Children, “la vita di 170.000 bambini a rischio nel caso di un attacco alla città di Hodeida”

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  Yemen: Save the Children, “la vita di 170.000 bambini a rischio nel caso di un attacco alla città di Hodeida” “A Hoideida, 170.000 bambini rischierebbero di perdere la vita o essere feriti nel caso in cui la coalizione saudita e le forze anti-huthi provassero a prendere il porto della città, provocando un’escalation di violenza che potrebbe causare il più ampio sfollamento dal 2015 e condurre lo Yemen verso una carestia interamente generata dall’uomo”. È quanto denuncia oggi Save the Children in una nota. “I bambini di Hodeida – città densamente popolata dove qualsiasi attacco causerebbe quasi certamente una grossa perdita di civili – sono già tra i più duramente colpiti dal conflitto”, aggiunge l’organizzazione umanitaria, rilevando che “nei tre distretti che compongono la città, oltre 14.000 minori quest’anno potrebbero soffrire di malnutrizione grave acuta”. Secondo Save the Children, “nel caso di un attacco al porto della città, il quale causerebbe l’aumento

Video : 1500 palestinesi protestano a Ramallah contro le sanzioni a Gaza

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A Ramallah manifestazione di sostegno alla Striscia   Migliaia di persone hanno inscenato la scorsa notte a Ramallah (Cisgiordania) una manifestazione di protesta contro la politica del presidente Abu Mazen per la Striscia di Gaza, ed in particolare contro le sanzioni economiche mantenute nei confronti dei suoi abitanti nell'intento politico di rendere piu' flessibili le posizioni di Hamas. Lo riferiscono media locali secondo cui i dimostranti hanno detto di non aver timore di una possibile repressione da parte degli apparati di sicurezza dell'Anp e hanno anzi denunciato la loro ''cooperazione con la Cia''. La dimostrazione si e' conclusa senza incidenti. Da Gaza un portavoce di Hamas ha espresso compiacimento per questa manifestazione che, ha aggiunto, potrebbe rappresentare una svolta nelle relazioni fra Cisgiordania e Gaza.  

Fulvio Scaglione : Le aperture a Mosca Le bastonate dagli Usa

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Le aperture a MoscaLe bastonate dagli Usa   I termini «populismo» e «sovranismo» stanno alla lingua italiana come lo zenzero e la curcuma stanno alla cucina. Fino a qualche tempo fa nessuno li usava, oggi te li ritrovi dappertutto. A proposito e soprattutto a sproposito. E così, fermo restando che il nuovo Governo deve giustamente aspettarsi la stessa spietata critica che M5S e Lega rivolsero ai Governi precedenti, vien da chiedersi se l’amor di polemica non stia facendo prendere qualche svarione anche ai meglio intenzionati. Leggiamo queste parole: «Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisio

Noa Landau :Il ministro della Difesa di Israele definisce l’idea di aiutare Gaza ‘delirante’. Ma mente intenzionalmente

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Dopo aver ucciso Razan al-Najjar, Israele assassina il suo personaggio Rapporto OCHA del periodo 22maggio – 4 giugno (due settimane) Il ministro della Difesa di Israele definisce l’idea di aiutare Gaza ‘delirante’. Ma mente intenzionalmente Pare che quattro palestinesi siano stati uccisi e decine feriti da fuoco israeliano durante proteste a Gaza Registi LGBTQ rifiutano di consentire a Israele di utilizzarli per nascondere dietro al rosa i suoi crimini 10 giugno 2018,  Haaretz Domenica mattina il ministro della Difesa [israeliano] Avigdor Lieberman si è nuovamente pronunciato contro gli aiuti umanitari a Gaza. In un’intervista alla radio dell’esercito prima dell’incontro del comitato sulla sicurezza di domenica su questo argomento, Lieberman ha definito l’ipotesi che misure di aiuto umanitario condurrebbero alla cessazione del terrorismo “allucinante e delirante”. Ma alla doman

Visualizzare l'occupazione :Rapporto OCHA del periodo 22maggio – 4 giugno (due settimane)

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Dopo aver ucciso Razan al-Najjar, Israele assassina il suo personaggio Rapporto OCHA del periodo 22maggio – 4 giugno (due settimane) Il ministro della Difesa di Israele definisce l’idea di aiutare Gaza ‘delirante’. Ma mente intenzionalmente Pare che quattro palestinesi siano stati uccisi e decine feriti da fuoco israeliano durante proteste a Gaza Registi LGBTQ rifiutano di consentire a Israele di utilizzarli per nascondere dietro al rosa i suoi crimini Durante manifestazioni di massa, svolte il 25 maggio e il 1 giugno lungo la recinzione perimetrale che separa Israele da Gaza, le forze israeliane hanno ucciso una donna e ferito altri 170 palestinesi. Durante il periodo di riferimento di questo Rapporto [ dal 22.5 al 4.6 ] altri sette palestinesi sono morti per le ferite subite durante le manifestazioni delle settimane precedenti. La donna uccisa il 1 giugno aveva 21 anni e stava pres