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Ilan Pappe: “Jenin non dimenticherà il massacro israeliano”

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Dalla collina su cui è costruito il campo profughi di Jenin lo storico israeliano ricorda la distruzione del 2002 e legge nelle condizioni di vita in Cisgiordania il fallimento della soluzione a due Stati Il campo profughi di Jenin dopo l’attacco israeliano del 2002 (Fonte: http://i254.photobucket.com) di Ilan Pappe* – Electronic Intifada Jenin, 24 aprile 2017, Nena News – Quindici anni fa, questo mese, l’esercito israeliano ha bombardato e assaltato il campo profughi di Jenin per oltre dieci giorni. Era parte dell’operazione israeliana “Scudo Protettivo” durante la quale Israele ha inviato truppe nel cuore delle sei principali città della Cisgiordania occupata e nei villaggi e i campi profughi vicini, che erano sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese. In un rapporto sull’assalto le Nazioni Unite hanno concluso che l’esercito israeliano ha ucciso decine di palestinesi in un campo grande solo 0,4 km quadrati e che ospita circa 15mila persone.

Sciopero della fame che unisce tutti i palestinesi» Intervista di Michele Giorgio a Qassam Barghouti

NTERVISTA. «Sciopero della fame che unisce tutti i palestinesi» nena-news.it/intervista-sciopero-della-fame-che-unisce-tutti-i-palestinesi/ P arla Qassam Barghouti, figlio del leader di Fatah Marwan, che digiuna con altri 1.500 detenuti palestinesi per ottenere migliori condizioni di vita nelle carceri israeliane Lo sciopero della fame dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane è entrato nella sua seconda settimana. La protesta raccoglie nuove adesioni e si moltiplicano le iniziative a suo sostegno in Cisgiordania e anche a Gaza. Giovedì e venerdì (domani e dopodomani, ndr) sono previsti nei Territori occupati rispettivamente uno sciopero generale e un “giorno di rabbia” proclamati da Fatah, il partito di Marwan Barghouti, il più noto dei prigionieri palestinesi e organizzatore del digiuno osservato da oltre 1500 deten

25 Aprile a Milano : contestazioni esterne al corteo

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1 come negli anni precedenti le contestazioni sono avvenute all'esterno del corteo, a Piazza San Babila, da parte di un gruppo minoritario. 2 Nel corteo sfilavano il gonfalone della Brigata ebraica e le bandiere palestinesi: non si sono stati incidenti di sorta o contestazioni alla Brigata ebraica  3  Un auspicio e un augurio  a Milano

HAARETZ: Israele teme espulsione team colonie dalla FIFA

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HAARETZ: Israele teme espulsione team colonie dalla FIFA I palestinesi vogliono all’ordine del giorno la questione della partecipazione ai campionati israeliani delle squadre delle colonie ebraiche nei Territori occupati,… shar.es/1FmtFQ I palestinesi vogliono all’ordine del giorno la questione della partecipazione ai campionati israeliani delle squadre delle colonie ebraiche nei Territori occupati, durante la riunione annuale della Federazione internazionale del calcio prevista il mese prossimo. Intanto 120 organizzazioni e personalità mondiali mandano una lettera alla Fifa a sostegno della posizione palestinese. della redazione Roma, 20 aprile 2017, Nena News – Israele è sempre più preoccupato che la FIFA, la Federazione internazionale del gioco calcio, deciderà di sospendere le sue squadre con sede negli insediamenti coloniali nella Cisgiordania occupata, quando terrà la sua riunione annuale il mese prossimo. Lo scrive oggi il g

Le israeliane non devono amare arabi: sei arresti nella destra razzista

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Le israeliane non devono amare arabi: sei arresti nella destra razzista I fermati organizzavano aggressioni contro gli arabi per impedire relazioni globalist.it Una destra razzista e priva del concetto di solidarietà. Come tutte le destre del mondo, compresa quella estrema di Israele. Così sei israeliani, tra cui due militari di carriera, accusati per aggressioni anti-arabe nell'ambito "di atti terroristici e razzisti", sono stati arrestati a Beer Sheva, nel sud di Israele. Lo ha annunciato la polizia. I sospettati sono accusati di aver utilizzato coltelli, manganelli e sbarre di ferro per condurre almeno cinque aggressioni fisiche contro cittadini arabi negli ultimi mesi e atti di vandalismo contro auto appartenenti sempre a membri della comunità araba. I sospettati, ha aggiunto la polizia, hanno agito "per motivi nazionalistici e razzisti e per impedire a donne ebree di intrattenere relazioni con arabi"

Israele festeggia i 50 anni come paese occupante

Israele festeggia i 50 anni come paese occupante Jonathan Cook 18 aprile 2017 Israele deve tenere festeggiamenti sontuosi nelle prossime settimane per evidenziare il 50° anniversario di quella che chiama la “liberazione della Giudea, della Samaria e delle Alture del Golan” o che tutti noi altri descrivono come la nascita dell’occupazione.  L’evento clou si terrà a Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Il “blocco” di insediamenti in Cisgiordania gode di vasto supporto a Israele, non ultimo perché era stato fondato molto tempo fa dal partito Laburista di sinistra che è ora  a capo dell’opposizione. Il giubileo è un potente monito che per gli israeliani, la maggior parte dei quali non hanno mai conosciuto i tempi prima dell’occupazione, il dominio di Israele sui palestinesi sembra tanto irreversibile quanto le leggi della natura. Però anche lo sfarzo dei festeggiamenti sottolinea la crescita in cinque decenni dell’autostima di Israele come paese occupante