Fulvio Scaglione :Gerusalemme, la storia, il giusto futuro La città a tutti sacra
Fulvio Scaglione giovedì 27 ottobre 2016 Se tre indizi fanno una prova, come diceva Agatha Christie, tre risoluzioni dell’Unesco che fanno? Dopo il primo di aprile e il secondo della settimana scorsa, è infatti arrivato il terzo documento dell’Unesco. A dispetto delle polemiche, delle iniziative diplomatiche e della veemente protesta della stessa Irina Bokova, direttrice generale dell’Unesco, il risultato non è cambiato: alla forte critica per la «gestione» dei luoghi santi di Gerusalemme da parte dello Stato occupante Israele, si affianca un’evidente tentativo di attribuire alla sola fede islamica una sorta di monopolio degli stessi luoghi. Ricorre qua e là, nelle risoluzioni, la solita righetta in cui si dice che certo, va da sé, il Monte del Tempio e Gerusalemme in generale sono cari alle tre religioni. Ma il tono e la terminologia usati non lasciano spazio a troppi dubbi. Queste risoluzioni, emesse per di più dall’agenzia dell’Onu che s