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La guerra degli Stati Uniti con i droni genera terroristi in tutto il globo – Jody Williams, Premio Nobel per la pace

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Di Jody Williams e Sophie Shevarnadze 14 gennaio 2014 Il futuro si è avvicinato a noi di soppiatto  senza che lo notassimo. Quella ce era fantascienza venti anni fa, è ora realtà di tutti i giorni. Non sono soltanto i computer e gli smartphone – il progresso ci ha portato nuove macchine da guerra – aerei senza pilota che attaccano dal cielo, oggi non sono più una sorpresa per nessuno. Ma che cosa ci ha preparato il progresso nella guerra negli anni a venire? oggi parliamo con una donna che ha ottenuto il Premio Nobel per la pace, che ha lottato contro le mine terrestri e che ha vinto. Ora è impegnata in una crociata contro la nuova minaccia letale: i robot che uccidono. Jody Williams è l’ospite di oggi nel programma Sophie&Co. Sophie Shevarnadze: La nostra ospite di oggi è Jody Williams, attivista politica e vincitrice del premio Nobel per la Pace. Jody, è grandioso averti nel nostro programma . Jody Williams: Sophie, grazie di avermi invitata. SS: Quindi la

Cisgiordania : settlers lanciano pietre contro le case palestinesi, vandalizzando le auto. Video e foto

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+972 Magazine . WATCH: Settlers throw stones at Palestinian homes, attack cars | +972 Magazine 972mag.com Circa 30 coloni dalla Cisgiordania dell'  avamposto di Havat Gilad , nei pressi di Nablus, hanno attaccato il villaggio palestinese di Jit, intorno a mezzogiorno    di Sabato. Secondo i Rabbini per i Diritti Umani   hanno raggiunto le case del villaggio  gettando pietre . Hanno anche fracassato le finestre di due veicoli in paese. Non sono stati segnalati feriti. A un certo punto i residenti del villaggio hanno iniziato a lanciare  le  pietre indietro contro i coloni, costringendo quest'ultimo a ritirarsi: Attacchi dei coloni sono un evento comune nella Cisgiordania occupata. Appena due settimane fa, Mairav ​​Zonszein ha  riportato di un attacco dei coloni contro un attivista di sinistra israeliana, nelle colline a sud di Hebron

Giappone : COPIE DEL DIARIO DI ANNA FRANK DANNEGGIATE DA IGNOTI

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  GIAPPONE COPIE DEL DIARIO DI ANNA FRANK DANNEGGIATE DA IGNOTI Centinaia di copie del Diario di Anna Frank sono state danneggiate nelle ultime settimane, insieme a altri testi e materiali connessi con la toccante testimonianza dell’adolescente vittima della persecuzione nazista. Diverse pagine sone state strappate in almeno 250 copie del Diario in diverse biblioteche di Tokyo e una ventina in aree limitrofe alla capitale. In realtà il dato riguarda le denunce effettuate dalle istituzioni parte del circuito delle biblioteche municipali e potrebbero esserci stati altri casi non registrati finora. Non ci sono indizi per risalire ai responsabili e nemmeno indicazioni sulle ragioni. “Da ogni volume sono state strappate da 10 a 20 pagine”, secondo la testimonianza di Kaori Shiba, responsabile della biblioteca centrale di Shinjuku, tra le maggiori dell’area metropolitana, dove nelle tre sedi sono state danneggiate 39 c

Aeyal Gross : Israele. La libertà di espressione alla prova del boicottaggio

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Israele. La libertà di espressione alla prova del boicottaggio “Il boicottaggio può dare fastidio a molti, ma bisogna ricordare al governo che è ancor più necessario proteggere la libertà di espressione proprio quando è impopolare o ostile.” Intervista ad Aeyal Gross, docente di diritto internazionale e membro dell’Associazione per i diritti civili in Israele.  Raramente il BDS (Boycott, Divestment and Santcions), movimento nato da un’iniziativa della società civile palestinese nel 2005 ed estesosi poi a livello internazionale, aveva avuto tutta l’attenzione  che sta ricevendo in Israele nelle ultime settimane. Sulla carta stampata, in prima serata in tv, o durante i telegiornali: interviste a economisti, imprenditori ed opinionisti non fanno altro che ripetersi. E la domanda principale che viene rivolta loro è: co

Yossi Sarid: sì al boicottaggio

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  Sintesi personale   Non è Israele, ma piuttosto il suo stato figliastro che viene minacciato con un boicottaggio. Per 47 anni il  ribelle ha lavorato per cancellare  freneticamente la linea  creando una macchia disordinato  che  nessun trucco di diritto, parola  o diplomazia può cancellare . . Quando ero ministro dell'ambiente (ora chiamato protezione ambientale),sono stato    invitato a incontrare  colleghi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.Durante il volo  per Tunisi  mi è stato offerto un bicchiere di vino. Mi è capitato di guardare la bottiglia e  ho visto: Made in Hebro n.   Ritornato in Israele  ho scritto al capo della compagnia aerea   per protestare . Ho le mie regole Kasherut. Molto vino è stato versato da allora e l'anno scorso ho ordinato SodaStream con tutti gli sciroppi aromatizzanti.   Q uando ho appreso che la fabbrica SodaStream è aMa'ale Adumim. Ho cancellato il mio ordine e anche Scarlett Johansson non è riuscita a

Yes to a boycott di Yossi Sarid

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Americans for Peace Now h Yes to a boycott - Opinion www.haaretz.com Did somebody say “boycott” and the only one to hear was Benjamin Netanyahu? It’s not Israel, but rather its stepchild state that’s being threatened with a boycott. For 47 years, the rebellious irredenta has worked to erase the line, and that’s what happens when you’re in a frenzy to erase – the line is smeared, you get a messy blotch, and no trick of law, language or diplomacy can fix it. Even the “boycott law” debated this week by the High Court of Justice would never have come into being without the magic phrase “area under its control.” In other words, the wily legislature was referring not to Israel itself but to those areas that were never annexed to it but tagged along with it. What haven’t we tried, over the decades – we asked nicely, we asked not nicely, we asked just one thing: Don’t go for t

Hebron : 25 febbraio 1994 massacro nella Moschea di Ibrahimi

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  Vent'anni fa, il 25 febbraio 1994, un  colono ebreo israelo-americano Baruch Goldstein massacrò 29 persone nella moschea Ibrahimi a Hebron, luogo sacro musulmano alla Grotta dei Patriarchi.Egli attaccò i Palestinesi con un fucile automatico d'assalto  ferendo 125 persone. . A causa di tale gesto, le sue vittime, i residenti palestinesi di Hebron  ne subirono le conseguenze . Una delle principali arterie della città e dei centri commerciali, Shuhada Street    venne chiusa ai veicoli  palestinesi e al traffico pedonale come parte del tentativo dell'esercito israeliano di creare "sterili" zone cuscinetto tra coloni ebrei e palestinesi residenti in città. SocialTV accompagnato da  "Breaking the Silence"  si è recato a Hebron per sentire come la popolazione palestinese   sia stata colpita dalle politiche israeliane. +972 Magazine ha condiviso un link . WATCH: 20 years since the Ibrahimi Mosque Massacre in Hebron | +972

Open Shuhada Street : video, foto arresti e feriti

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Clashes continue after Israeli army disperse Open Shuhada Street demonstration in Hebron, February 21, 2014. Activestills .org NOW in Hebron: Hundreds participate in the annual Open Shuhada Street protest march,  marking 20 years for the closing of the road, February 21, 2014. Protest just arrived the Israeli army block, and was immediately attacked by the soldiers Activestill Now at Open Shuhada Street demonstration: Violent arrests, the demonstration  disperse as Israeli army pushes the nonviolent protesters into the Palestinian  authority controlled part of Hebron, February 21, 2014. Activestills .org HEBRON, IN CORTEO PER LA RIAPERTURA DELLA STRADA ‘DEI MARTIRI’ Altro Una decina di persone sono rimaste ferite in scontri con l’esercito israeliano, a margine di una manifestazione per la riapertura della ‘Strada dei martiri’ (Al Shuhada) a Hebron. Centinaia di persone, tra attivisti palestinesi e stranieri, si sono riu

LUNGO LA LINEA DI CONFINE, A GAZA, E’ MOLTO PIU’ FACILE MORIRE CHE VIVERE

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Sintesi personale Lavoratori palestinesi  raccolgono materiali da costruzione vicino al  valico di Erez, al confine  settentrionale tra Gaza e Israele , Beit Hanoun, 18 Febbraio 2014 .  Un cecchino con un'arma   telecomandata controlla  da una vicina torre di avvistamento militare israeliana  sul muro di confine.  (Foto: Ryan Rodrick Beiler / Activestills.org) http://972mag.com/photos-life-and-death-in-gazas-border-zone/87383/ Related: IDF: ‘Forbidden zone’ in Gaza three times larger than previously stated When security isn’t enough: Separating Gaza and the West Bank Testo e foto di: Ryan Rodrick Beiler / Activestills.org Sintesi personale Ibrahim Mansour stava raccogliendo ghiaia vicino al confine orientale della Striscia di Gaza con Israele quando è stato colpito alla testa e ucciso dai militari israeliani  Giovedi, 13 febbraio. Uno dei due compagni di Mansour è stato ferito nella sparatoria.  Entrambi i sopravvissuti