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Ginzburg: "Perché è un errore punire i negazionisti

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"Quello contro il negazionismo è un disegno di legge inaccettabile. Reputo grave il modo dilettantesco con cui la classe politica l'ha riproposto, senza tenere conto delle serie obiezioni mosse in passato su questo tema". Carlo Ginzburg è lo storico italiano più conosciuto all'estero. Figlio di due ebrei illustri, Leone e Natalia, ha intercettato nelle sue vaste ricerche il tema del complotto e della persecuzione. "È una materia scottante e molto dolorosa. Ma proprio per questo non ho paura dell'aggettivo "freddo": è mancata un'analisi distaccata, fredda, razionale su un provvedimento che rischia di produrreeffetti gravi". La nuova legge è ora affiorata in Parlamento in coincidenza di due fatti incrociati: la morte dell'aguzzino Priebke, seguita dalla vicenda tempestosa della sua sepoltura, e il settantesimo anniversario della razzia del Ghetto, con gli oltre mille ebrei condotti a morire. "Sì, questo duplice co

Jewish Voice for Peace risponde alle accuse della (ADL) Anti-Defamation League

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  Oggi l'ADL ha pubblicato il suo elenco riveduto dei primi dieci gruppi anti-israeliani degli Stati Uniti e JVP   compare tra questi . Questa è la nostra risposta  Sintesi personale   La Anti-Defamation League (ADL), un'organizzazione nota per eccesso  di  zelo nel difendere la politica di Israele a tutti i costi, ha pubblicato un rapporto nel mese di luglio circa Jewish Voice for Peace (JVP). Ripostiamo la nostra risposta  Apprezziamo il riconoscimento della ADL della nostra forza crescente  soprattutto tra gli ebrei più giovani. Tuttavia, mettiamo in discussione il diritto della ADL di dichiarare il proprio monopolio su valori ebraici . Siamo molto orgogliosi di essere una casa per il crescente numero di ebrei americani che sottoscrivono i principi del JVP, ispirati alla tradizione ebraica  nel sostenere l'uguaglianza, i diritti umani e la libertà per tutto il popolo di Israele e Palestina. Siamo convinti che le campagne BDS sono una

Paola Caridi: la Terra Santa attende uomini nuovi

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Nel suo nuovo libro, "Gerusalemme senza Dio", Paola Caridi racconta la città santa a tre religioni fuori dagli stereotipi. E... 21 ottobre 2013 Paola Caridi. Ci ha vissuto per dieci anni, giornalista appassionata e curiosa, tra le migliori nel nostro mestiere, perché mai contenta di studiare e di conoscere i libri, i luoghi e le persone. Paola Caridi ha scritto di Medio Oriente e dei suoi popoli, degli uomini del bene e di quelli del male, e ha cercato di scogliere i nodi dei quell’intreccio, spesso feroce e funesto, che da quelle parti stringe mito e realtà in un orizzonte evanescente, dove tutto si perde. Gerusalemme è il centro del mito e dei rimpianti per gli uomini, la politica, le religioni e la fede. Adesso che ha lasciato la città Paola Caridi ha messo i

Visualizzare l'occupazione: dividere e conquistare

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    Despite sharing a national identity, the Palestinian people are parceled into differential categories along geographical, socioeconomic, humanitarian, political and civilian lines determined by Israel: Palestinians holding Israeli citizenship, residents of East Jerusalem, those living in the West Bank, those in the Gaza Strip, and the refugees.  In this seventh illustration in a series of infographics on Palestinian civilian life under occupation, see the divisions that dictate Palestinian existence. By Michal Vexler   Nonostante la condivisione di una identità nazionale, il popolo palestinese è parcelizzato in categorie differenziate per aree geografiche, socio-economiche, umanitarie, politiche e civili determinate da Israele: i palestinesi con cittadinanza israeliana, i residenti di Gerusalemme Est, quelli che vivono in Cisgiordania, quelli del Gaza , i rifugiati. Visualizing Occupation: Divide and Conquer   Per Visualizzare  tutta la serie clicca qui

IL CAMPO DEI PROFUGHI PALESTINESI DI YARMOUK, IN SIRIA, E' IN CONDIZIONI TERRIBILI. L'APPELLO ALLE NAZIONI UNITE E ALLA CROCE ROSSA

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  Bruxelles, 19 ottobre 2013 Le istituzioni europee sottoscritte hanno espresso profonda preoccupazione per le circostanze catastrofiche nel campo profughi di Yarmouk dallo scoppio degli eventi in Siria di due anni fa. Ventimila palestinesi, per lo più bambini, donne e anziani, soffrono condizioni di vita disumane nel campo profughi di Yarmouk che viene sottoposto a un assedio parziale da nove mesi e ad un blocco completo da 98 giorni. S ono state quasi 1.500 le case demolite nel campo profughi di Yarmouk a causa del quotidiano bombardamento. Il campo profughi soffre di carenza di cibo e riscaldamento, oltre ai tagli continui della corrente elettrica, della comunicazione e dell'acqua . In un precedente pericoloso e catastrofico, un imam del campo ha emesso una Fatwa per permettere alle famiglie di mangiare cani e gatti per sopravvivere in mezzo a condizioni disumane. A causa della grave condizione che minaccia la vita di migliaia di palestinesi nel campo

Israele : Il documentario che il New York Times ha, prima richiesto ai due autori, poi non ha pubblicato sui migranti africani

I https://www.facebook.com/photo.php?v=10151915107113984 Watch the video the New York Times didn’t Want You to See Solicited, then rejected by The New York Times - Quickly share before it's taken down!!! Blumenthal explained how The New York Times commissioned the 11-minute video, but after the paper’s editors saw it, refused to publish it: I was aske d to submit something by The New York Times op docs, a new section on the website that published short video documentaries. I am known for short video documentaries about the right wing in the US, and extremism in Israel. They solicited a video from me, and when I didn’t produce it in time, they called me for it, saying they wanted it. So I sent them a video I produced with my colleague, David Sheen, an Israeli journalist who is covering the situation of non-Jewish Africans in Israel more extensively than any journalist in the world. We put together some shocking footage of pogroms against African communities

Bambini prigionieri in Palestina: le riforme israeliane

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1 Nena News 21.10.2013 http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=89064&typeb=0&Bambini-prigionieri-in-Palestina-le-riforme-israeliane Bambini prigionieri in Palestina: le riforme israeliane Tel Aviv accoglie tre delle 38 raccomandazioni mosse dall'Unicef, ma restano "maltrattamenti diffusi, sistematici e istituzionalizzati" di Emma Mancini Gerusalemme, 21 ottobre 2013, Nena News - Ieri la polizia israeliana ha arrestato due adolescenti israeliane, sospettate di aver scritto graffiti razzisti nel quartiere palestinese di Sheikh Jarrah. Il portavoce della polizia, Mickey Rosenfeld, ha fatto sapere che le due giovani, 16 e 15 anni, sono già finite davanti al giudice. Una notizia quasi insolita: generalmente a finire in manette sono i minori palestinesi. All'11 ottobre, secondo i dati forniti dal Palestinian Prisoners' Club, sono 149 i bambini palestinesi detenuti in un carcere israeliano. In ogni caso, arrestate o meno, le du

Tulkarem: una città sotto la polvere

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http://www.alternativenews.org/english/index.php/politics/palestinian-society-/7194-tulkarem-a-city-under-dust   Tulkarem: una città sotto la polvere Un alto tasso di disoccupazione, mancanza di elettricità e soprattutto le vicine fabbriche di prodotti chimici che minacciano la salute dei cittadini. Nonostante gli abitanti della città di Tulkarem nel nord della Cisgiordania abbiano molti motivi per disperare, si rifiutano di perdere la speranza.   di Carolin Smith “Le sostanze chimiche prodotte dalle fattorie Kashuri rovinano le mie piante” racconta il contadino palestinese Fayez Taneeb di Tulkarem. Alle spalle di Taneeb c’è una fila di serre che contengono per la maggior parte dei lunghi contenitori di plastica appesi al soffitto in cui vengono coltivate fragole biologiche. In altre serre pomodori, cetrioli e peperoni spuntano dalla terra. Taneeb non utilizza alcun fertilizzante o prodotto chimico per le sue coltivazioni, ma solo rimedi naturali, come alcuni ins