Bambini prigionieri in Palestina: le riforme israeliane
1 Nena News
21.10.2013
http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=89064&typeb=0&Bambini-prigionieri-in-Palestina-le-riforme-israeliane
Bambini prigionieri in Palestina: le riforme israeliane
Tel Aviv accoglie tre delle 38 raccomandazioni mosse dall'Unicef, ma restano "maltrattamenti diffusi, sistematici e istituzionalizzati"di Emma Mancini
Gerusalemme, 21 ottobre 2013, Nena News - Ieri la polizia israeliana ha arrestato due adolescenti israeliane, sospettate di aver scritto graffiti razzisti nel quartiere palestinese di Sheikh Jarrah. Il portavoce della polizia, Mickey Rosenfeld, ha fatto sapere che le due giovani, 16 e 15 anni, sono già finite davanti al giudice.
Una
notizia quasi insolita: generalmente a finire in manette sono i minori
palestinesi. All'11 ottobre, secondo i dati forniti dal Palestinian
Prisoners' Club, sono 149 i bambini palestinesi detenuti in un carcere
israeliano. In ogni caso, arrestate o meno, le due giovani israeliane
iniziano un percorso ben diverso da quello dei Territori: a giudicarle
sarà un tribunale civile, e non militare come accade per i prigionieri
minorenni palestinesi.
Solo
una delle tante differenze (e discriminazioni) tra le due comunità, ben
spiegate dal rapporto di Visualizing Palestine dello scorso anno. Prima
di tutto, i tempi: un minore israeliano attende al massimo 12 ore prima
di vedere un giudice, uno palestinese 4 giorni. E prima di vedere un
avvocato? L'israeliano ha diritto a parlare con il suo legale entro due
giorni dall'arresto, il palestinese entro 90. L'israeliano resta dietro
le sbarre senza un'accusa formale al massimo 40 giorni, contro i 188 del
palestinese.
Tempi
dilatati che arrivano all'assurdità di un'attesa di due anni di
detenzione prima del processo se l'imputato è un minore palestinese; se è
israeliano il tempo di attesa si riduce a sei mesi. A cambiare è anche
lo status stesso del detenuto: un bambino israeliano sotto i 14 anni non
può finire in prigione per la legge israeliana, mentre uno palestinese è
chiuso dietro le sbarre a partire dai 12 anni. E in caso di accusa, il
90% dei bambini palestinesi viene condannato, contro il 6,5% degli
imputati israeliani.
Differenze
abissali che violano palesemente il diritto internazionale e le
convenzioni per i diritti dei bambini, tanto da spingere l'UNICEF a
criticare duramente le autorità israeliane per il trattamento dei
prigionieri minorenni dei Territori Occupati. A seguito del rapporto
presentato dall'agenzia Onu lo scorso marzo e delle 38 raccomandazioni
mosse a Tel Aviv, qualcosa sembra muoversi. L'esercito israeliano ha
annunciato nei giorni scorsi delle riforme nei metodi di arresto e
detenzione di minori palestinesi.
Accolte
tre delle 38 raccomandazioni: l'interruzione degli arresti notturni, la
riduzione del tempo di detenzione prima di vedere un giudice (24 ore
per i bambini di 12-13 anni e due giorni per i bambini di 14-15 anni) e
la separazione delle udienze dei bambini da quelle degli adulti.
Nulla
sembra muoversi, invece, sul piano del trattamento dentro le carceri.
Le principali preoccupazioni espresse dall'UNICEF riguardavano
"maltrattamenti molto diffusi, sistematici e istituzionalizzati", ovvero
torture psicologiche e fisiche, divieto di ricevere un'educazione
adeguata, ritardi nelle visite dei genitori. La storia di Abed,
pubblicata da Nena News lo scorso aprile, è un esempio della vita di un
minore palestinese dietro le sbarre di una prigione israeliana (leggi
l'articolo: http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=71544).
E
come si aveva spiegato il direttore dell'associazione palestinese
Defence for Children International (DCI), Rifat Kassis, "la strategia
israeliana era racchiusa in uno slogan: 'Le vecchie generazioni
moriranno, le nuove dimenticheranno'. Questo non è avvenuto. Le nuove
generazioni sono più radicali e informate delle precedenti. Conoscono la
loro storia, la storia delle loro famiglie e quella della Palestina.
Per questo ora l'obiettivo è cambiato: spezzare la resistenza dei
giovani arrestandoli e traumatizzandoli per renderli innocui". Nena News
2
Sintesi personale
di Annie Robbins
19 Ottobre 2013 3
Presumibilmente Israele andrà a riformare il modo in cui i bambini sono arrestati in Cisgiordania. Almeno questo è quello che siamo portati a credere secondo l'agenzia AFP. L' UNICEF ha annunciato lunedi che l'esercito israeliano "ha accettato di provare un trattamento alternativo." Non li arresteranno nel mezzo della notte.
Ma questo significa che veramente cesseranno di tirarli fuori nel bel mezzo della notte? Probabilmente no. Secondo Haaretz, questo è un programma "test - pilota" "in due regioni non specificate" della West Bank e costituisce una sorpresa per "gli ufficiali che sono coinvolti.":
"Secondo l'ultima dichiarazione, a settembre il Comando Centrale dell'IDF ha accettato il test- pilota come un nuovo approccio in due regioni non specificate della Cisgiordania. Invece di arrestare i bambini ricercati per un interrogatorio presso le loro case di notte, tali arresti si svolgeranno durante le ore diurne.
Ma Haaretz ha appreso che questa politica deve ancora essere attuata e l'annuncio dell'UNICEF è stata una sorpresa per gli ufficiali che sono coinvolti. Secondo fonti militari il Comando Centrale e il MAG stanno ancora elaborando il programma pilota. L'Ufficio del portavoce dell'IDF ha rifiutato di fornire i dettagli del cambiamento di politica, dicendo solo che il programma è in fase di esame da parte dei funzionari competenti.
Che idea romanzesca non rapire bambini dalle loro case nel cuore della notte. AFP riferisce che le misure in fase di test includono che l'esercito israeliano rilascii un atto di citazione per il bambino, invece di arrestarlo la notte a casa sua. Ma questo non esclude che la convocazione sia consegnata a mano nel bel mezzo della notte.
Scusate la mia riluttanza a eccitarmi , ma che ne dite di non arrestare i bambini ?
Questo segue "la prima relazione dell'UNICEF ", rilasciata lunedì, che elenca le raccomandazioni del suo precedente rapporto di condanna a marzo su " Bambini in stato di detenzione militare israeliana, Osservazioni e raccomandazioni ( pdf )", che denuncia "il diffuso, sistematico e istituzionalizzato" abuso dei bambini palestinesi detenuti .
Il rapporto di marzo dell'UNICEF, dal titolo: 'I bambini in detenzione militare israeliana', ha affermato che Israele è l'unico paese al mondo in cui i bambini sono sistematicamente processati in tribunali militari utilizzando pratiche che costituiscono "trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti.I maltrattamenti su bambini palestinesi nel sistema israeliano di detenzione militare sembrano essere diffusi , sistematici e istituzionalizzati", ha conclusol'organizzazione dell'ONU delineando 38 raccomandazioni.
Negli ultimi dieci anni, le forze israeliane hanno arrestato, interrogato e processato in tutto 7.000 bambini tra i 12 e i 17 anni, per lo più ragazzi, l'UNICEF ha rilevato che il tasso corrisponde a 'una media di due bambini ogni giorno'.
"La media mensile per il 2013 mostra che 219 bambini al mese sono in custodia militare israeliana, rispetto ai 196 al mese del 2012, segnando un aumento del 12 per cento", l'UNICEF ha puntualizzato
http://mondoweiss.net/2013/10/children-military-occupation.htm
Sintesi personale
di Annie Robbins
19 Ottobre 2013 3
Presumibilmente Israele andrà a riformare il modo in cui i bambini sono arrestati in Cisgiordania. Almeno questo è quello che siamo portati a credere secondo l'agenzia AFP. L' UNICEF ha annunciato lunedi che l'esercito israeliano "ha accettato di provare un trattamento alternativo." Non li arresteranno nel mezzo della notte.
Ma questo significa che veramente cesseranno di tirarli fuori nel bel mezzo della notte? Probabilmente no. Secondo Haaretz, questo è un programma "test - pilota" "in due regioni non specificate" della West Bank e costituisce una sorpresa per "gli ufficiali che sono coinvolti.":
"Secondo l'ultima dichiarazione, a settembre il Comando Centrale dell'IDF ha accettato il test- pilota come un nuovo approccio in due regioni non specificate della Cisgiordania. Invece di arrestare i bambini ricercati per un interrogatorio presso le loro case di notte, tali arresti si svolgeranno durante le ore diurne.
Ma Haaretz ha appreso che questa politica deve ancora essere attuata e l'annuncio dell'UNICEF è stata una sorpresa per gli ufficiali che sono coinvolti. Secondo fonti militari il Comando Centrale e il MAG stanno ancora elaborando il programma pilota. L'Ufficio del portavoce dell'IDF ha rifiutato di fornire i dettagli del cambiamento di politica, dicendo solo che il programma è in fase di esame da parte dei funzionari competenti.
Che idea romanzesca non rapire bambini dalle loro case nel cuore della notte. AFP riferisce che le misure in fase di test includono che l'esercito israeliano rilascii un atto di citazione per il bambino, invece di arrestarlo la notte a casa sua. Ma questo non esclude che la convocazione sia consegnata a mano nel bel mezzo della notte.
Scusate la mia riluttanza a eccitarmi , ma che ne dite di non arrestare i bambini ?
Questo segue "la prima relazione dell'UNICEF ", rilasciata lunedì, che elenca le raccomandazioni del suo precedente rapporto di condanna a marzo su " Bambini in stato di detenzione militare israeliana, Osservazioni e raccomandazioni ( pdf )", che denuncia "il diffuso, sistematico e istituzionalizzato" abuso dei bambini palestinesi detenuti .
Il rapporto di marzo dell'UNICEF, dal titolo: 'I bambini in detenzione militare israeliana', ha affermato che Israele è l'unico paese al mondo in cui i bambini sono sistematicamente processati in tribunali militari utilizzando pratiche che costituiscono "trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti.I maltrattamenti su bambini palestinesi nel sistema israeliano di detenzione militare sembrano essere diffusi , sistematici e istituzionalizzati", ha conclusol'organizzazione dell'ONU delineando 38 raccomandazioni.
Negli ultimi dieci anni, le forze israeliane hanno arrestato, interrogato e processato in tutto 7.000 bambini tra i 12 e i 17 anni, per lo più ragazzi, l'UNICEF ha rilevato che il tasso corrisponde a 'una media di due bambini ogni giorno'.
"La media mensile per il 2013 mostra che 219 bambini al mese sono in custodia militare israeliana, rispetto ai 196 al mese del 2012, segnando un aumento del 12 per cento", l'UNICEF ha puntualizzato
http://mondoweiss.net/2013/10/children-military-occupation.htm
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