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SALVIAMO LA VITA DI SAMARMaree, 10 anni, colpita da un tumore al cervello

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Appello del Palestine Children’s Relief Fund a favore di Samar Maree, 10 anni. Colpita da un tumore al cervello, deve essere operata subito a Firenze ma servono fondi per coprire le spese dell’intervento. Ramallah (Cisgiordania), 26 dicembre 2011, Nena News – Salviamo la vita della piccola Samar Maree. E’ questo l’appello che ha lanciato nei giorni scorsi la Ong “Palestine Children’s Relief Fund” per raccogliere i fondi necessari per l’intervento chirurgico, previsto in Italia all’inizio del 2012, per rimuovere il tumore che ha colpito la bambina al cervello. La diagnosi è stata fatta dal professor Lorenzo Genitori che qualche giorno fa ha visitato Samar all’ospedale di Ramallah dove purtroppo non è stato possibile, per mancanza di strutture adeguate, intervenire subito. Samar verrà operata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze che nel 2010 ha già salvato la vita di un’altra bambina palestinese, Ola Abu Jamous, affetta dalla stessa patologia. Tuttavia l’intervento chirurgico per Sa

VIDEO / Gli zeloti e la bambina “immodesta”, un servizio tv scuote Israele

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La bambina non ha nemmeno otto anni. È bionda. Biondissima. E magra. Indossa occhiali da vista. Che migliorano a mettere a fuoco quel che le si presenta davanti ogni giorno. E per questo sono una fortuna e una condanna. «Ho paura che mi facciano del male», dice la piccolina. Poi si mette a piangere. Si chiama Naama Margolis e sta diventando, senza neanche volerlo, il simbolo di una nazione spaventata. Naama Margolis domenica sera è comparsa per pochi minuti nelle case di buona parte del Paese attraverso la tv. Ha mostrato alla telecamera di Channel 2 i suoi occhioni azzurri e spaventati. Ha messo a nudo le debolezze di una società che fa sempre più fatica a gestire il proprio estremismo religioso. Siamo a Beit Shemesh, sobborgo a ovest di Gerusalemme. Qui la maggior parte degli abitanti è composta da ebrei ultraortodossi, «gli uomini cattivi vestiti di nero». Lo scorso fine settimana, quando da noi si stava celebrando il Natale, i funzionari municipali hanno rimosso i cartel

Amira hass : • Israele permette agli atleti di Gaza di recarsi nella West Bank, mentre lo proibisce a studenti universitari eccellenti

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Israel allows Gaza athletes to cross into West Bank, but bars outstanding academics What happens when a Gazan wants to marry a West Bank woman? Loujain, Mohammed e Said non sono giocatori di calcio che suscitano un qualche interesse nella FIFA, la federazione internazionale di calcio. Nessuna associazione universitaria internazionale ha difeso il loro diritto fondamentale di scegliere dove svolgeranno i loro studi.   di Amira Hass   A Ihab (argomento dell’articolo della settimana scorsa) Israele ha concesso il permesso di entrare nella West Bank per un determinato intervallo di tempo per fidanzarsi. Agli studenti provenienti da Gaza non è permesso di studiare nella West Bank. Le università là, dopo tutto, sono un focolaio per vicende amorose, tanto che sollevano il timore che i giovani si rechino in Samaria e nella Giudea per sistemarsi . L’unica cosa che hanno in comune Loujain A-Zaim, studentessa in diritto, Mohammed, studente in ingegneria, e Sa’id Qadih, poeta, è che no

Tel Aviv : Palestinesi e Israeliani marciano insieme in difesa dei diritti umani e in ricordo di Mustafa Tamim

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Gad Lerner :Ciao Giorgio, maestro di vita e di giornalismo

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  Da un mese non voleva più vedere gli amici, diceva “sto male, non capisco più niente”, ma non era vero: capiva benissimo che se ne stava andando, con la lucidità di sempre, e amareggiato di doverci passare. Chi non ci farebbe la firma, di arrivare e oltrepassare i 90 anni come lui, il mio carissimo Giorgio Bocca? Me lo terrò sempre caro, stasera ho brindato a lui con un bicchiere di quello buono, bevuto tante volte insieme, sicuro di fargli piacere. Lo considero il più grande maestro di giornalismo che ho avuto la fortuna di incontrare. Anche perchè mi ha fatto capire subito che il giornalismo veniva dopo, prima c’erano le scelte di vita fondamentali. Come quella da lui fatta a vent’anni, emancipandosi dalla veste conformista del liceale devoto alla dittatura dell’epoca: la scelta partigiana nelle Brigate di Giustizia e Libertà. Partigiano sul serio, combattente in montagna, non chiacchierone. Il suo giornalismo senza fronzoli, capace di critica abrasiva e inventiva letteraria, vie

Appello leader di Fatah ai cristiani palestinesi a non emigrare e come si distorce, per propaganda, la notizia

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1 In occasione della  celebrazione del Natale Mohammad Shtayyeh, un membro del comitato centrale di Fatah, ha fatto appello ai palestinesi cristiani perchè restino  nella loro terra   invitando   gli emigrati  a ritornare in Palestina. Shtayyeh ha citato  le parole del Vangelo di Matteo. Secondo una agenzia di stampa ha aggiunto   che nessuno è più degno di  vivere in questa terra dei  palestinesi cristiani.Secondo Maan News, Shtayyeh ha  espresso preoccupazione per la confisca delle terre a Beit Sahour, cittadina cristiana nei pressi di Betlemme. Ha avvisato primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che se non riconosce la differenza tra Abu Ghoneim (il sito di un insediamento ebraico a nord di Beith Sahour) e Tel Aviv, poi non si può pretendere che  i palestinesi riconoscano la differenza tra Ramallah e Jaffa. According to Maan News, Shtayyeh also expressed concern about land confiscation in Beit Sahour, a Christian town near Bethlehem. He sent a warning message to

Amira Hass : i palestinesi sono eroici nello sfidare la dittatura israeliana. Davvero non riuscite a vedere?

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I  palestinesi sono eroi, e questo è il solo fatto  rilevante , perseguitati  quotidianamente  ogni momento della loro giornata, settimana dopo settimana per decenni. E' eroico vivere in questo  modo e rimanere sani "E chi dice che siamo sani di mente?" I palestinesi chiedono. Bene, ecco la prova: l'auto-ironia.I teppisti delle colline sono solo la ciliegina sulla torta. La maggior parte del lavoro è fatto da teppisti che indossano  guanti di velluto.A differenza delle persone che hanno lanciato il sasso al vice comandante dei vigili, questi sono  ammirati  in Israele. La carne della nostra carne: ufficiali e soldati, giuristi, architetti e imprenditori al servizio dell'esercito, del ministero dell'Interno e del National Insurance Institute, eletti dal popolo  israeliano democaticamente per diventare dittatori dei palestinesi. In che consiste  la dittatura israeliana sui palestinesi? Non è dato soltanto dal  controllo del loro spazio e dalla creazione di encla

È morto Giorgio Bocca .il cronista dell'Italia liberata dalla Resistenza al nuovo millennio

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Comandante in GL, dopo la guerra rifiutò incarichi politici per fare il giornalista. Prima alla Gazzetta del Popolo, poi all'Europeo, al Giorno, fino all'avventura di Repubblica con Scalfari. Testimone attento e scomodo di oltre sessant'anni di storia italiana di FABRIZIO RAVELLI "NELL'ITALIA liberata prima ci disarmarono, parlo di noi partigiani, e poi ci chiesero di tenere in qualche modo in piedi la baracca dello Stato. A me, che avevo comandato una divisione di Giustizia e Libertà, offrirono, a scelta, un posto da vicequestore o da sindaco. Dissi che preferivo un posto da giornalista a GL, l'edizione torinese di Italia Libera, il quotidiano del Partito d'Azione a Torino". Nel fiume sterminato della vita professionale di Giorgio Bocca è raro trovare lezioni di uno che si impanca a maestro di giornalismo. C'è questo momento fondamentale: il partigiano Bocca che, deposte a forza le armi, decide che per "tenere in piedi la baracca" c

Paola Caridi (invisiblearabs) :Alaa Abdel Fattah è libero. Buon Natale

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   E’ andato direttamente dal carcere a piazza Tahrir. E tutto ha un senso. Alaa Abdel Fattah, blogger, dissidente, attivista, protagonista della rivoluzione del 25 gennaio assieme a tanti altri egiziani, è stato liberato oggi dalla prigione in cui era detenuto dalla fine di ottobre, in detenzione preventiva. In questa  foto ,  @alaa ha in braccio Khaled, il figlio nato pochi giorni fa, mentre il papà – Abu Khaled – era in prigione. Un figlio concepito da @alaa e sua moglie Manal Hassan dopo la rivoluzione del 25 gennaio, e chiamato Khaled in onore di Khaled Said, il ragazzo di Alessandria ucciso dalla polizia egiziana il 6 giugno del 2010. Capita di Natale. Ed è un bel regalo. Mabrouk, ya Abu Khaled.  @alaa libero. Buon Natale

Israele, razzi e mortai da Gaza. Nessuna vittima

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   Due razzi e due bombe di mortaio, sparati da miliziani palestinesi nella striscia di Gaza, sono scoppiati il giorno di Natale in territorio israeliano senza causare vittime e neppure danni, secondo un comunicato del portavoce militare. Altre due bombe di mortaio sono pure scoppiate nella notte e anche in questo caso non hanno causato vittime o danni. I tiri non sono stati finora rivendicati da organizzazione palestinesi. L'esperienza del passato insegna che questi attacchi non restano di solito senza una reazione militare israeliana di risposta. L'ultimo grave incidente sul confine tra Israele e Gaza risale allo scorso 8 dicembre quando l'aviazione israeliana uccise due miliziani che, secondo il portavoce militare, si stavano preparando a lanciare razzi contro lo stato ebraico. LEADER DI HAMAS PRONTO A VISITARE STATI MUSULMANI.  Intanto il vice premier del governo di fatto del movimento islamico Hamas nella striscia di Gaza, Mohammed Awwad, ha annunciato che il premier

Israele : la violenza della destra , noi intrappolati in un incubo di Sima Kadmon

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Sintesi personale   Se hai sentito che qualcuno ha rubato il tuo  paese nelle settimane scorse e la risposta è affermativa,  pensa che siamo intrappolati  in un incubo . Questo incubo è la realtà. Questa è la nostra vita.Nel momento in cui centinaia di coloni  attaccano   una base militare ebraica, un gruppo di ragazzi attraversa la recinzione di confine vicino al sito  cristiano  di Qasr al-Yehud   minacciando  di complicare i nostri legami con la Giordania , una moschea viene bruciata  come pizzo di routine   e tutto questo accade in un momento in cui vengono emanate  leggi  anti-democratiche  e    creato un comitato per esaminare la esclusione delle donne dalla sfera pubblica ,ci è permesso di ammettere che sì, abbiamo paura .Abbiamo paura di ciò che sta accadendo a pochi chilometri dalle nostre case, quando centinaia di ragazzi  fanno  ciò che vogliono in questo paese e  nessuno li ferma , né il governo né l'esercito  nè la  polizia. Siamo anche preoccupati  per  l'at