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Marco Ramazzotti Stockel :Le argomentazioni di un ebreo sul riconoscimento all'ONU dello Stato Palestinese

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Sono ebreo. Faccio parte della rete Ebrei contro l'Occupazione israeliana e della rete Ebrei europei per una pace giusta. Vi parlerò con argomentazioni da ebreo, ma dichiarando subito che rappresento solo me stesso. Perché uno Stato di Israele? I sionisti sostengono che Israele é la linea di difesa ultima degli ebrei contro le persecuzioni. Capisco le ragioni dei sionisti: la paura delle persecuzioni sono una fetta del nostro DNA ebraico. Chi non vorrebbe fuggire l'incubo del dolore e delle persecuzioni razziali? Da ebreo, capisco le paure ma non accetto le soluzioni. Cosa  non  mi permette di condividere il sogno sionista? Vi riporto alcune parti di un discorso di un  rabbino. “E' precisamente perché siamo ebrei che stiamo manifestando con i Palestinesi. La nostra Torah ci obbliga ad essere giusti. Siamo obbligati a perseguire la giustizia. E cosa c'è di più ingiusto del programma del movimento sionista, in atto da un secolo, di invadere le terre di un altr

Comunicato di JCall sul riconoscimento della Palestina come Stato membro dell’ONU

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13 settembre 2011 Il 20 settembre prossimo, i palestinesi chiederanno alle Nazioni Unite che la Palestina venga riconosciuta come stato membro. Con l’avvicinarsi di questa scadenza, JCall - che fa appello a un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi secondo il principio di “Due Popoli, due Stati” - sottolinea i seguenti punti: È proprio il diritto inalienabile dei popoli ad autodeterminarsi che ha permesso al popolo ebraico di accedere all’emancipazione attraverso il suo movimento di liberazione nazionale – il sionismo - e di approdare così alla creazione dello Stato d’Israele, riconosciuto dalla comunità internazionale. Oggi, quel diritto è ugualmente alla base del passo intrapreso dai palestinesi presso le Nazioni Unite. Jcall constata con rammarico che errori e debolezze dei dirigenti dei due campi, cicli di violenza e terrorismo, la continua espansione degli insediamenti in Cisgiordania hanno portato al fallimento dei negoziati da venti anni a questa parte. Lo

Uri Avnery : Abu Mazen «il pollo spennacchiato» che ha stupito il mondo

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Fonte: Uri Avnery - il manifesto A BU MAZEN Il presidente palestinese ha parlato da statista all'Assemblea generale Territori Festa in Cisgiordania, ma non a Gaza dove Hamas ha vietato ogni manifestazione pubblica. Una risposta dal Palazzo di vetro dovrebbe arrivare entro quindici giorni. Schierandosi con Israele, Obama ha perso ogni credito presso l'opinione pubblica araba Un discorso davvero splendido: linguaggio espressivo ed elegante, argomenti chiari e convincenti, eloquio ineccepibile. Un lavoro d'artista. L'arte dell'ipocrisia. Quasi ogni affermazione nel passaggio sulla questione israelo-palestinese era infatti una bugia. Una menzogna spudorata. Abbiamo ascoltato il meglio e il peggio di Obama. Una persona morale avrebbe sentito l'impulso di vomitare ma dal momento che lui è un pragmatico, sapeva che doveva farlo, se vuole essere rieletto. In sostanza ha svenduto gli interessi nazionali fondamentali degli Stati uniti in cambio dell'opportuni

Gideon Levy : Netanyahu ha dimostrato che Israele non vuole la pace

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   Sintesi personale Netanyahu lo ha detto chiaramente : i palestinesi (e il mondo) non possono aspettarsi nulla   da Israele.  E'  stato particolarmente convincente quando ha spiegato che uno stato palestinese avrebbe messo in pericolo Israele .Un gigantesco  bla-bla che ignora volutamente la possibilità di pace. Uno stato palestinese, forse, ma assolutamente non nel nostro tempo  e non nella nostra scuola di pensiero.  Ogni israeliano decente deve vergognarsi di un primo ministro che  cerca di vendere la stessa vecchia  merce scadente, simile a  un mendicante che espone le sue ferite, sia reali che immaginarie.  E il mendicante è in effetti una potenza regionale. Netanyahu, venditore ambulante di emozioni, non ha dimenticato nulla eccetto la realtà :  Abramo,  Ezechiele, Isaia, i pogrom, l'Olocausto, il 9 / 11, i figli, i nipoti e, naturalmente, Gilad Shalit -Abbas ha rivelato un senso della storia molto più sviluppato. Non aveva bisogno di richiamare ricordi lontani,  di su

Turchia: "le sanzioni alla Siria non colpiranno il popolo"

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Le sanzioni turche nei confronti della Siria, che saranno probabilmente annunciate ad inizio ottobre, non colpiranno la popolazione siriana. Lo hanno riferito alcuni funzionari turchi al quotidiano nazionale Hurriyet. Le misure che saranno adottate saranno di natura economica, militare, politica e finanziaria. Sarà poi indetto successivamente, anche un embargo delle armi allo scopo d'indebolire l'amministrazione del Presidente Bashar al-Assad ed il suo regime dittatoriale. " La velocità dell'applicazione di tale processo dipenderà dalla reazione della popolazione siriana" ha riferito in un'intervista a New York il Premier turco Erdogan, il quale riferendosi ad Egitto, Tunisia e Libia, ha parlato di popolo "che vuole essere libero". Il Primo Ministro poi, rivolgendosi ad Assad ha detto:" se hai intenzione di perseverare nella violazione dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché ovviamente della legge, perderai totalmente la mia stima, e l

TARQìZ, 4 ADOLESCENTI E IL TEATRO PALESTINESE

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S ullo sfondo Gerusalemme e il Teatro Nazionale Palestinese: le storie di 4 giovani attori, la loro crescita collettiva e individuale.* Milano, 19 Settembre 2011 – Nena News – Sullo sfondo di una scuola per giovani attori al Teatro Nazionale Palestinese di Gerusalemme, il film documentario di Pietro Bellorini, “Tarqiz”, proiettato all’interno della sezione Incontri Italiani del Milano Fil Festival lo scorso 16 settembre, si concentra su quattro adolescenti. Quattro giovani che portano a teatro ricordi, azioni e tribolazioni legate alla loro età e che dal teatro ricevono fiducia e stimoli. Un film documentario –  frutto del lavoro di 2 anni del regista italiano Gabriele Vaci s – che racconta la crescita allo stesso tempo collettiva e individuale, di un incontro tra arte e gioventù nel quadro di una città unica e complessa. Tra i protagonisti, la storia di Abdel Razaq che vive e studia a Hebron, Territori Palestinesi, un ragazzo calmo e ironico con la passione per il teatro. Se