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Israele: migliaia di coloni contro il congelamento degli insediamenti

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Sintesi personale Migliaia di coloni manifestano a Gerusalemme contro il previsto rinnovo del congelamento degli  insediamenti. Scandiscono slogan sul tipo   "Noi non rinunceremo a questa terra" e "La  nazione eterna, non ha paura della lunga strada che deve  percorrere".DECINE  di adolescenti hanno  bloccato l'ingresso principale di  Gerusalemme per 15 minuti, due  manifestanti sono stati arrestati. Il ministro delle Infrastrutture Uzi Landau (Yisrael Beiteinu) si è unito  alle migliaia di coloni. Parlando nel corso della protesta, ha dichiarato :. "Colui che è disposto  a  tornare ai confini del 1967  sta sostanzialmente dicendo a Israele di ritornare ai confini che Abba Eban ha definito i confini di Auschwitz .Questa richiesta deve essere respinta. "IL Presidente del Consiglio Regionale Binyamin Avi Roeh  ha   chiesto al governo di non imporre un blocco di costruzione.."Siamo fedeli allo Stato, alla Torah, alla Terra di Israele e continue

Video: giovani ebrei israeliani cantano e danzano contro l'occupazione

Gli abitanti di Ghajar protestano: siamo siriani

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      Israele annuncia il ritiro "unilaterale"  dalla parte nord-orientale del villaggio conteso di Ghajar, da dieci anni al centro di una disputa territoriale, politica e diplomatica tra Libano, Israele e Siria.   L'annuncio, formulato domenica 7 novembre  dal ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, dovrebbe oggi trovare conferma con la presentazione a New York da parte del premier Benjamin Netanyahu di un "piano di ritiro" israeliano al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.  In attesa di conoscere i dettagli  di questo piano, è bene riassumere la complessità della questione.  Ghajar, che si trova all'intersezione dei confini  tra Siria, Israele e Libano, sovrasta il corso del Wazzani, un affluente dello Hasbani, che dal sud del Libano scorre ancora verso sud, finendo per alimentare il Lago di Tiberiade, principale riserva d'acqua dolce di Israele. Occupato nel 1967 da Israele, Ghajar è abitato oggi da poco più di duemila persone,

Mappa degli insediamenti costruiti in 6 settimane dai coloni :

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1According to Peace Now’s count, since the end of the freeze in October 26th, the settlers managed to start to build 1,629 housing units, and even to dig the foundations for 1,116 of them. The works started in 63 settlements, 46 of them east the Separation Barrier and 17 on the western side of it. Continua qui     In 6 weeks the settlers almost made up for the 10 months Settlement Freeze 2    COLONIZZAZIONE A TUTTA VELOCITA’  Gerusalemme, 21 ottobre 2010, Nena News – Revocata lo scorso 26 settembre la limitata moratoria sulle nuove costruzioni negli insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata, applicata per 10 mesi dal governo Netanyahu, i coloni israeliani hanno ripreso ad edificare a gran ritmo, ovunque e senza sosta. Secondo una stima dell’agenzia di stampa americana Associated Press (AP), in meno di un mese i coloni hanno avviato i lavori per 544 nuove case, molte delle quali in zone della Cisgiordania che in qualsiasi accordo futuro sarebbero incluse nello Stato indipende

Yossi Sarid :Che altro vuoi da Mohammed?

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C hiamiamolo Mohammed. (Dopo tutto, tutti qui si chiamano "Mohammed", anche il poeta Mahmoud Darwish.). Ho conosciuto il ragazzo da quando è nato, suo padre è un mio amico. Mi piacciono tutti i membri della sua famiglia, non solo in virtù di un ben noto, inveterato amore per il mondo arabo, io li amo per come sono. Essi sono il mio genere di persona: persone impegnate che si chiedono cosa possono fare per il paese. Essi chiedono, e danno risposte. Questo Mohammed, che ha finito 12 anni di scuola, ha deciso di aderire al servizio nazionale. Questa non è una decisione facile per un giovane arabo. Non è un segreto che la maggior parte dei cittadini arabi si oppone a tale servizio, come fanno i loro rappresentanti alla Knesset. E non pensare per un secondo che il percorso di adesione al servizio sia ben asfaltato, senza buche. Per aggirare gli ostacoli, si devono sfruttare le proprie conoscenze, perché la teoria prevalente è che Mohammed non contribuisce al paese, anzi, lo Sta

Le Monde Diplomatique: la spinosa spartizione della Palestina e lo Stato unico

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Iniziati il 2 settembre sotto l'egida del presidente Barack Obama, i negoziati israelo-palestinesi risentono non solo dell'espandersi della colonizzazione, ma anche delle visioni radicalmente contrastanti dei due protagonisti su Gerusalemme, i rifugiati, le frontiere, le acque. L'impasse porta un certo numero di responsabili, anche israeliani, a sostenere la creazione di un solo stato su tutto il territorio tra il Mediterraneo e il Giordano.  «Il  pericolo minore , il male minore, sarebbe la creazione di un unico stato con uguali diritti per tutti i suoi cittadini », dichiara il presidente del Parlamento. Un ex ministro, figura autorevole della vita politica, rincara: ormai non c'è altra soluzione che la proclamazione di un solo stato su tutto il territorio storico della Palestina, dal Mediterraneo al Giordano. Una giovane deputata dalle solide convinzioni religiose difende le stesse posizioni. Tre personalità palestinesi? Tre membri dell'organizzazione islamista H