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Visualizzazione dei post con l'etichetta Palestina occupata - Golen -Valle del Giordano

Israele arresta 567 palestinesi nel mese di aprile

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Israele arresta 567 palestinesi nel mese di aprile I sraele arresta 567 Palestinesi nel mese di Aprile, il 22 % sono bambini  Pubblicato: 05 May 2016  Scritto da Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network Organizzazioni dei Prigionieri Palestinesi come la Società dei Prigionieri Palestinesi, Addameer a Supporto dei  Prigionieri, Associazione per i diritti umani e la Commissione affari dei prigionieri hanno reso noto in un rapporto importanti  statistiche riguardanti  la situazione generale dei  prigionieri palestinesi nel mese di aprile 2016. Queste tre  organizzazioni hanno raccolto  e resi noti i seguenti dati. 567 palestinesi sono stati arrestati dalle forze di occupazione israeliane nel mese di aprile 2016, portando il numero degli arrestati dall'inizio della rivolta popolare del mese di ottobre 2015 a  5334 palestinesi. Il maggior numero di arresti sono stati fatti a Gerusalemme, dove gli arresti sono

Eric Salerno : L'annessione del Golan e dei territori palestinesi, la fine di un sogno per gli israeliani

L'annessione del Golan e dei territori palestinesi, la fine di un sogno per gli israeliani Il kibbutz, dice il mio amico, ha perso la sua anima mentre su scala nazionale il quasi laico Netanyahu alleato dei nazional-religiosi continua a costruire nei… huffingtonpost.it/eric-salerno/l… Giorni fa, il premier israeliano Netanyahu ha avvertito Puntin e con lui tutto il mondo che Israele mai restituirà le alture del Golan alla Siria. L'altro ieri il ministro della giustizia israeliano Ayelet Shaked (Partito dei Coloni) ha ripetuto che è intenzionata ad applicare ufficialmente, entro un anno, la legge israeliana alla Cisgiordania sotto occupazione militare. Non vuole che i coloni siano giudicati in base alle leggi applicate ai palestinesi. È sempre più chiaro, talvolta pure confermato da esponenti del governo, che di fronte al caos che sta devastando e trasformando il mondo arabo del Medio Oriente, Israele intende consolidare il proprio con

Matanis Shehadeh : I messaggi di Israele dal Golan alla Palestina

I messaggi di Israele dal Golan alla Palestina - Arabpres I messaggi di Israele dal Golan alla Palestina - Di Matanis Shehadeh. Al-Araby al-Jadeed (23/04/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Lo… arabpress.eu Di Matanis Shehadeh. Al-Araby al-Jadeed (23/04/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Lo scorso 17 aprile, Israele ha annunciato ufficialmente che la sua occupazione del Golan siriano sarebbe stata definitiva, ma, in effetti, non aveva alcun bisogno di dichiarazioni ufficiali per chiarire di non aver intenzione di restituirlo o per cominciare il suo processo di trasformazione topografica e demografica. Già nel 1981, infatti, lo Stato israeliano emanò la Legge sulle Alture del Golan, che, in pratica, annetteva l’altopiano e tentava di imporre l’identità israeliana agli abitanti siriani. Da quel giorno, il numero dei coloni si è triplicato, dai 7.000 del 1983 ai 21.000 del 2015. Israele ha, intanto, intrapreso grandi

La logica dell’assassinio in Israele: una cultura di impunità in piena vista del mondo intero

La logica dell’assassinio in Israele: una cultura di impunità in piena vista del mondo intero Ramzy Baroud 14 aprile 2016 “Se abbia fatto un errore oppure no, è una questione da poco,”  ha detto un soldato israeliano ebreo che si era unito a grandi proteste in tutta Israele a sostegno di un soldato che con calma e con precisione aveva ucciso un palestinese ferito ad al-Khalil (Hebron). L’ebreo che dimostrava definiva i palestinesi: ‘barbari’, ‘bestiali’, che non dovrebbero essere percepiti come persone. Questo non è certo un punto di vista marginale in Israele. La vasta maggioranza degli israeliani, il 68%, appoggia l’uccisione di Abdel Fatah Yusri al-Sharif, di 21 anni, per mano del soldato che si dice abbia annunciato, prima di sparare al palestinese ferito, che il “terrorista doveva morire.” La scena dell’uccisione sarebbe stata relegata negli annali dei molti omicidi ‘contestati’, compiuti da soldati israeliani, se non fosse stato per un  palestine

Jonathan Cook Come la maggior parte degli aiuti ai palestinesi finisce nelle casse di Israele

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Come la maggior parte degli aiuti ai palestinesi finisce nelle casse di Israele 9 marzo 2016 Pubblicato da InvictaPalestina Hannibal Lecter 8 marzo 2016 / 05:27, By Jonathan Cook (*) – Nazareth I diplomatici possono avere una reputazione di… bocchescucite.org         8 marzo 2016 / 05:27 , By Jonathan Cook (*) – Nazareth I diplomatici possono avere una reputazione di grigiore, offuscamento, anche di ipocrisia, ma pochi si sono trovati di fronte a un serial killer, per non parlare di uno che divora carne umana. Questo onore è toccato a Laars Faaborg-Andersen, l’ambasciatore dell’Unione Europea a Israele, la scorsa settimana quando i coloni ebrei hanno lanciato una campagna mediatica rappresentandolo come Hannibal Lecter, il personaggio terrificante del film Il silenzio degli innocenti. Un’immagine del diplomatico danese con la  maschera facciale di Lecter avrebbe dovuto suggerire che l’Europa ha bisogno di imbavagliare simile pers

Cisgiordania : codice Hannibal negli scontri nel campo profughi di Qalandiyah (video) Un Palestinese è stato ucciso

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Sintesi personale Le Forze di Difesa Israeliane hanno impiegato la controversa  'procedura di Hannibal , dopo che due soldati  sono  entrati per errore nel campo profughi  di  Qalandiyah, secondo una prima indagine dell'  IDF. La cosiddetta procedura di Annibale,utilizzata   a Rafah, Gaza, durante la guerra   del 2014, prevede l'utilizzo di una massiccia forza, a prescindere delle vittime, pur  di evitare che un soldato possa cadere in mani nemiche. L'indagine iniziale dell'incidente ha rivelato che un pilota dell'esercito e il comandante di squadra dall'unità Oketz  sono entrati nel campo per errore mentre  utilizzavano  lo smartphone GPS app di  Waze. Nello scontro tra Palestinesi e Israeliani dieci membri delle forze di sicurezza sono stati feriti, cinque soldati israeliani e cinque membri della Polizia di frontiera L'esercito ha riferito  che i Palestinesi hanno sparato,  lanciato  esplosivi, bombe molotov e pietre. Un palestines

TERRITORI OCCUPATI. 17enne ucciso in Cisgiordania, fuoco sui pescatori di Gaza

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la gioia per l’accordo siglato da al-Qiq ha fatto spazio alla rabbia per un’altra morte. Ieri represse con la forza le manifestazioni di protesta palestinesi Mahmoud Muhammad Ali Shaalan, ucciso ieri vicino Ramallah (Foto: Ma’an News) della redazione Roma, 27 febbraio 2016, Nena News – La gioia esplosa in tutta la Palestina per l’accordo siglato tra Mohammed al Qiq e Israele, che pone fine a oltre tre mesi di sciopero della fame, si è spento presto. Ieri, mentre il giornalista palestinese otteneva dalle autorità militari israeliane l’impegno a non rinnovare l’ordine di detenzione amministrativa, vicino Ramallah un altro giovane veniva ucciso dall’esercito. Mahmoud Muhammad Ali Shaalan, 17 anni, è stato ucciso al checkpoint militare di Beit El dopo – dice l’esercito – aver tentato di accoltellare i soldati presenti, senza ferirne nessuno. Qualche ora dopo il corpo è stato riconsegnato alla famiglia per i funerali. Mahmoud era originario del villaggio

Israele : B’Tselem: a Shikma torture e abusi sono la regola

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P rivati del sonno talvolta per giorni, legati mani e piedi a una sedia, con movimenti del corpo limitati per ore. Soggetti a minacce di ritorsioni contro i familiari, a sputi e ingiurie. Lasciati per giorni, talvolta settimane, senza la possibilità di lavarsi, rinchiusi in celle sporche e puzzolenti, infestate da insetti, con la luce sempre accesa, spesso in isolamento completo. Costretti a subire interrogatori violenti, presi a schiaffi dagli investigatori, senza la possibilità di incontrare per giorni gli avvocati. Sono solo alcuni degli abusi e delle torture che subirebbero i prigionieri politici a Shikma, un centro di massima sicurezza ad Ashkelon nel sud di Israele, dove sono portati e interrogati molti dei palestinesi arrestati dall’esercito in Cisgiordania. A documentare quanto accade a Shikma è stata la ricercatrice Noga Kadman per conto del Centro B’Tselem per i diritti umani nei Territori Occupati e di HaMoked-In difesa dell’individuo. «La ric