Jonathan Ofir :Nel discorso di Parigi, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich afferma che i palestinesi non esistono

Palestinesi: cultura-storia-.società civile-economia




1 Jonathan Ofir    :Nel discorso di Parigi, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich afferma che i palestinesi non esistono

Parlando da un palco con proiettata una mappa di "Israele" che includeva la Cisgiordania, Gaza e la Giordania come territorio israeliano, Bezalel Smotrich ha affermato che gli ebrei israeliani sono "i veri palestinesi".
Di Jonathan Ofir - 20, marzo 2023


Parlando a un raduno di ebrei di destra a Parigi il Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha negato categoricamente l'esistenza dei palestinesi, affermando che "non esiste un "popolo palestinese". La dichiarazione è arrivata durante un discorso in cui Smotrich ha delineato la sua convinzione che Israele abbia diritti ebraici esclusivi, ordinati da Dio sulla terra, e sul palco era proiettata una mappa di Israele che includeva i Territori Palestinesi Occupati e lo Stato di Giordania come parte del territorio israeliano.
L'evento era una cerimonia commemorativa per un attivista di destra francese, Jaques Kupfer, e doveva essere sponsorizzato dal Fondo Nazionale Ebraico, ma secondo quanto riferito quell'organizzazione ha ritirato la sua sponsorizzazione a causa della partecipazione di Smotrich.
La mappa proiettata sul palco era un riferimento all'Irgun, l'organizzazione sionista guidata da Menahem Begin, che presentava una mappa simile nel suo emblema. Quell'organizzazione (così come il suo ramo LEHI o Banda Stern guidata da Itzhak Shamir) erano seguaci dell'ideologia di Vladimir Ze'ev Jabotinsky, che divenne noto come "sionismo revisionista" a causa della sua visione massimalista territoriale per rivedere i confini suggeriti per la Palestina storica per includere la Transgiordania. Una famosa canzone revisionista, scritta da Jabotinsky nel 1929 (tra l'altro proprio durante una visita a Parigi), aveva una frase famosa: "Due Sponde ha il Giordano - Una è Nostra e l'Altra Pure".
All'evento di ieri, una gigantografia di Jabotinsky si trovava a sinistra del palco. Non ci si poteva sbagliare sul sottintendimento in tutto questo. È stato un tripudio di nostalgia sionista massimalista messianica, che apparentemente sta cercando di trovare un posto nella politica israeliana tradizionale.
Smotrich ha sottolineato che la negazione dell'esistenza palestinese è anche l'eredità di Jaques Kupfer:
"La verità di Jacques deve essere promulgata con tutta la nostra forza e senza esitazione: ha detto che non esistono i palestinesi, perché non esiste un popolo palestinese".
Kupfer era un funzionario influente nelle organizzazioni sioniste: era a capo del Dipartimento delle attività sioniste della diaspora e francofone dell'Organizzazione Sionista Mondiale, membro dell'esecutivo sionista e del Consiglio dei Governatori dell'Agenzia Ebraica. Kupfer era un attivista del Likud. Il Partito Likud si è trasformato dal Partito Herut ("Libertà") di Begin ed è ora il più grande partito della politica israeliana, guidato da Benjamin Netanyahu.
Smotrich ha affermato che i palestinesi (inesistenti) hanno creato un "popolo immaginario" perché non gli piace il fatto che gli ebrei tornino dopo 2000 anni:
"Dopo 2.000 anni di esilio, il popolo di Israele sta tornando a casa, e ci sono arabi in giro a cui non piace. Quindi cosa fanno? Inventano un popolo immaginario e rivendicano diritti immaginari in Terra d'Israele solo per combattere il movimento sionista".
Gli osservatori critici possono riconoscere che ciò che Smotrich stava dicendo sulla non esistenza del popolo palestinese era qualcosa che disse anche Golda Meir, la defunta Primo Ministro laburista israeliano (il Nuovo Sindacato Ebraico lo ha notato e dichiara che "l'affermazione di Smotrich non è nuova"). Più recentemente, il patrono di Smotrich, Benjamin Netanyahu, ha affermato che i palestinesi "non c'erano affatto" quando gli ebrei europei emigrarono in Palestina nel 1800. "Hanno detto che siamo qui da secoli. No, non l'hanno fatto", ha detto Netanyahu. Lo scomparso Sheldon Adelson, il più grande donatore repubblicano per decenni, sposò la stessa mitologia fanatica. "Non esiste un popolo palestinese", ha detto, ci sono solo "siriani del Sud".
Nel discorso, Smotrich ha anche affermato che gli ebrei israeliani, come i suoi nonni, sono "i veri palestinesi" e che la cultura palestinese non esiste.
"Sapete chi sono i palestinesi? Io sono palestinese", ha detto Smotrich descrivendo i legami dei suoi nonni con la terra essendo nati a Gerusalemme e nella città israeliana di Metula, sostenendo che questo li ha resi i "veri palestinesi".
"Esiste una storia o una cultura palestinese?" chiese retoricamente Smotrich. "No", rispose.
Nelle ultime settimane, Smotrich è diventato il simbolo della folle politica genocida israeliana. Dopo che i suoi ripetuti appelli a "cancellare" il villaggio palestinese di Huwara hanno fatto notizia a livello internazionale, la sua ideologia ha reso difficile anche per i sionisti tradizionali abbracciare il ministro del governo per paura di essere visti come fascisti.
La sua visita negli Stati Uniti la scorsa settimana è stata per lo più isolata durante una conferenza sui titoli di Stato israeliani poiché l'amministrazione Biden e la maggior parte delle principali organizzazioni ebraiche non si sono incontrate con lui mentre varie istituzioni ebraiche hanno protestato contro la sua visita. E allo stesso modo, durante la sua visita a Parigi, il Ministero degli Esteri francese ha dichiarato che non avrebbe incontrato Smotrich.
Non so se Bezalel Smotrich sia seriamente intenzionato ad impadronirsi della Giordania. Ma ha un piano chiaro per impadronirsi dell'intera Cisgiordania. Forse ha l'ambizione di fare "dell'Altra (Cisgiordania) Una Nostra (Israele) Pure".
Jonathan Ofir è un direttore d'orchestra, musicista, scrittore e blogger israelo-danese, che scrive regolarmente per Mondoweiss.
Fonte: https://mondoweiss.net/.../in-paris-speech-israel.../




2
2 I palestinesi esistono di David Benkof
- febbraio 23, 2014




David Benkof David Benkof ha un master in storia ebraica moderna da Stanford.


Sintesi personale
Intensificandosi i negoziati di pace israelo-palestinesi gli oppositori di uno stato palestinese hanno rilanciato Golda Meir che nel 1969 disse : "non esiste una cosa come un popolo palestinese." quindi se non ci sono palestinesi, allora non c'è conflitto israelo-palestinese, e quindi non c'è bisogno nemmeno di discutere le politiche della West Bank.




Nel mese di dicembre, il diplomatico israeliano Danny Ayalon ha pubblicato un video di YouTube su «La verità circa la Palestina", in cui sosteneva che la Palestina è un luogo, non una nazione: "Come l'Antartide, le Amazzoni o il Sahara, un luogo non crea la nazione di Antarcticans o Sahraoui. In un recente saggio Front Page Magazine, Bruce Thornton ha dichiarato che l'idea stessa di una nazione palestinese non è altro che" un dispositivo per incrementare la guerra contro Israele. "
Nel 2012 Newt Gingrich chiama i palestinesi "un popolo inventato", Rick Santorum : "non ci sono palestinesi ... tutte le persone che vivono in Cisgiordania sono israeliani ", Herman Cain : "Il cosiddetto popolo palestinese ".
La Negazione della Palestina è come la negazione dell'olocausto, è facilmente confutatabile.
La coscienza italiana risale al 1764, e fino al 1871 l'Italia non era un paese, ma "italiano" non è un'identità senza tempo, nazione, o popolo.
Prima che un professore di UCLA coniasse il termine "Asian-americano" nel 1968, gli americani cinesi o filippini o giapponesi non erano davvero parte di un gruppo etnico unificato. Eppure il governo applica ora il censimento e le leggi dei diritti di voto agli asiatici-americani .




Essere ebreo è di per sé un'identità inventata. Anche se il giudaismo ha migliaia di anni, non è senza età. Antichi concetti di tribù e regni differiscono notevolmente dall' idea attuale di nazione . In realtà l'ebraico ha una parola diversa per appartenenza ad un popolo biblico ("Am") e a una nazione moderna ("L'om"). Il Nazionalismo ebraico risale alla fine del 1800, quando secolari ebrei europei dovettero affrontare l' anti-semitismo nei loro paesi di residenza, come il caso Dreyfus e i pogrom russi. Il mito centrale sionista di ininterrotta, ma dispersa nazione ebraica con identità coerente di analisi risalente ai tempi biblici e, infine, riunitosi nell'attuale Israele è storicamente imprecisa.
Identità palestinese e appartenenza ad un popolo è iniziata già a partire dai primi decenni del 20 ° secolo, ma si è intensificata dopo gli eventi del 1948 e del 1967. La nazione palestinese ha poi sviluppato un forte senso della storia comune e del futuro . Ha una bandiera, un linguaggio condiviso (palestinese arabo),una particolare cucina, e una variegata letteratura .
La negazione della Palestina è banale e assolutamente prevedibile. Chi afferma che i palestinesi non esistono vanta la seguente citazione del 1977 di Zuheir Muhsain della fazione pan-arabista dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina: "Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato di Israele. "L'ossessione per una citazione di 35 anni fa da parte di un palestinese con un punto di vista di minoranza suggerisce che non esistono altre prove testuali.
Gli stessi citano, senza alcuna variazione, lo stesso brano del 1867 "Innocents Abroad", di Mark Twain che descrive la Palestina in parte come un "paese desolato", dove Twain "non ha mai visto un essere umano ." Ma queste 68-parola mantra, presentati come un unico parere coerente, combinano in modo selettivo frasi e frasi delle pagine 488, 520 e 555 del diario di viaggio. Mai citati sono di Twain mezza dozzina di aneddoti su incontri con gli arabi in Palestina. "Innocents Abroad", in realtà offre più supporto alla narrazione palestinese che a quella sionista. Un'altra tesi specifica che i residenti della West Bank sono presumibilmente un insieme eterogeneo di migranti arabi per motivi economici , non una nazione unificata. Naturalmente gli Stati Uniti sono stati popolati da migranti per motivi economici e tutti riconoscono il popolo americano.Tale negazione dei diritti dei Palestinesi porta altre domande : l'Italia è una nazione? I pakistani (una identità di 75 anni) meritano uno Stato? Dovremmo dire a una persona che dice di essere asiatico-americano, "No, non lo sei?"
Gli oppositori di uno stato palestinese possono sollevare molti punti legittimi. Ma il "mito della Palestina" non è tra queste . L'idea deve essere abbandonata , quindi le discussioni reali circa il futuro israeliani e palestinesi può iniziare.
David Benkof può essere raggiunto a DavidBenkof@gmail.com.


Read more: I palestinesi presenti | David Benkof | Ops & Blogs | The Times di Israele http://blogs.timesofisrael.com/palestinians-exist/#ixzz2u9AUoDlV
Follow us: @timesofisrael on Twitter | timesofisrael on Facebook


3
Uri Avnery :L'INCREDIBILE SCOPERTA DI NEWTON GINGRICH : il popolo palestinese non esiste
- gennaio 07, 2012

POPOLI - QUELLO PALESTINESE NON ESISTE, SOSTIENE L'ULTIMO CANDIDATO REPUBBLICANO ALLA CASA BIANCA. LA PENSAVANO COSÌ ANCHE I SIONISTI QUANDO, ARRIVATI NEL PAESE, DECISERO CHE I SUOI ABITANTI ERANO LÌ PER CASO
Mio dio quanto sono bizzarri questi aspiranti repubblicani alla presidenza statunitense!
Quale misero branco d'ignorantoni e matti da legare. O, a voler essere buoni, che congrega di bugiardi e cinici! (con l'eccezione forse del bravo dottore Ron Paul).
È davvero questo il meglio che una nazione grande e orgogliosa possa produrre? Che spavento pensare che uno di loro potrebbe diventare l'uomo più potente del mondo, con un dito sul bottone nucleare più devastante!
Ma concentriamoci sull'attuale front runner. (Pare che i repubblicani cambino il loro candidato di punta con la tessa frequenza con la quale un amante schizzinoso cambia i calzini).
È Newt Gingrich. Ve lo ricordate? Il portavoce della Camera che aveva una relazione extraconiugale con una stagista proprio mentre guidava la campagna per la messa in stato d'accusa di Bill Clinton perché l'ex presidente aveva una relazione con una stagista.
Il punto però non è questo, quanto il fatto che questo gigante intellettuale - che si chiama come Isaac Newton, probabilmente il più grande scienziato di tutti i tempi - ha scoperto una grande verità storica.
Il Newton originale scoprì la legge di gravità. Newton Leroy Gingrich ha rivelato qualcosa non meno sconvolgente: c'è in giro un popolo "inventato", i palestinesi. Un israeliano modesto come me potrebbe rispondere, secondo il miglior gergo ebraico: «Buongiorno Eliyahu!». È questo infatti il modo in cui onoriamo quelli che hanno fatto una grande scoperta che, sfortunatamente, è stata già scoperta da altri molto tempo prima.
Fin dalla sua nascita il movimento sionista ha negato l'esistenza del popolo palestinese. Fa parte del suo credo. E la ragione è ovvia: se fosse esistito un popolo palestinese, allora il paese che i sionisti stavano per conquistare non era vuoto. Il sionismo avrebbe comportato un'ingiustizia di dimensioni storiche. Essendo degli idealisti, i primi sionisti trovarono una via d'uscita da questo dilemma morale: semplicemente negarono la sua esistenza. Lo slogan scelto fu: «Una terra senza popolo per un popolo senza terra».
Strani esseri umani di passaggioMa allora chi erano questi strani esseri umani che incontrarono quando arrivarono nel paese? Beh, erano solo persone a cui era capitato di trovarsi lì, ma certamente non "un popolo". Come dire, dei passanti. In seguito - prosegue la favola - dopo che avevamo fatto fiorire il deserto e trasformato una terra arida e abbandonata in un paradiso, arabi dall'intera regione si accalcarono nel paese, e ora hanno l'ardire - il chutzpah - di dichiarare che costituiscono una nazione palestinese!
Per molti anni dopo la fondazione dello Stato d'Israele è stata questa la linea ufficiale. Golda Meir pronunciò la celebre esclamazione: «Un popolo palestinese non esiste!».
(Alla Knesset le risposi: «Signora primo ministro, forse lei ha ragione. Forse davvero non esiste alcun popolo palestinese. Ma se milioni di persone per sbaglio credono di rappresentare un popolo, e si comportano come un popolo, allora sono un popolo»).

IL REPUBBLICANO NEWT GINGRICH/FOTO REUTERS
Un'immensa macchina di propaganda - in Israele e all'estero - fu impiegata per "provare" che non c'era alcun popolo palestinese. Una tale signora Joan Peters scrisse un libro (From time immemorial) dimostrando che la marmaglia che si autodefiniva "palestinesi" non aveva nulla a che fare con la Palestina. Erano soltanto degli intrusi e degli impostori. Il libro ebbe un successo immenso, fino a quando fu smontato da alcuni esperti che dimostrarono che il suo intero edificio di prove decisive era immondizia pura.
Io stesso ho speso centinaia di ore provando a convincere quanta più gente possibile, in Israele e all'estero, che un popolo palestinese esiste ed è con esso che dobbiamo fare la pace. Fino a quando un giorno lo Stato d'Israele riconobbe l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) come unico rappresentante del "popolo palestinese", e la disputa fu seppellita.
Fino a quando non è arrivato Newt e, come un Gesù degli ultimi giorni, l'ha resuscitata.
Ovviamente lui è troppo impegnato per poter leggere libri. Certo, un tempo è stato un insegnante di storia, ma da molti anni è molto occupato al Congresso e a fare fortuna come "consigliere" di grandi aziende e ora a provare di diventare presidente. Altrimenti avrebbe potuto imbattersi in un brillante libro di storia di Benedict Anderson, Comunità immaginate (pubblicato in Italia da Manifestolibri, ndt) che afferma che tutte le nazioni moderne sono inventate.
Nazione e reinvenzioneIl nazionalismo rappresenta un fenomeno storico relativamente recente. Quando una comunità decide di diventare una nazione, deve reinventarsi: inventare un passato nazionale, rimescolare fatti (e non-fatti) storici per dare vita a un quadro coerente di una nazione che esiste fin dall'antichità. Arminio il Cherusco, membro della tribù germanica che tradì i suoi datori di lavoro romani, divenne un eroe "nazionale". I profughi religiosi che approdarono in America latina e ne distrussero la popolazione indigena diventarono una "nazione". Membri di una diaspora etnico-religiosa si costituirono in una "nazione ebraica". Molti altri seguirono più o meno lo stesso percorso.
Certamente Newt trarrebbe beneficio dalla lettura di un libro di un professore universitario di Tel Aviv, Shlomo Sand - un ebreo kosher - il cui titolo in ebraico dice tutto: Quando e come il popolo ebraico è stato inventato?.
Chi sono i palestinesi? Circa un secolo fa, due giovani studenti a Istanbul, David Ben-Gurion e Yitzhak Ben-Zvi, i futuri primo ministro e presidente (rispettivamente) d'Israele, scrissero un trattato sui palestinesi. La popolazione di questo paese - affermarono - non è mai cambiata. Soltanto delle piccole élite furono a volte deportate. I paesi e i villaggi non si sono mai spostati, come provano i loro nomi. I cananei divennero israeliti, poi ebrei e samaritani, poi cristiani bizantini. Con la conquista araba, adottarono lentamente la religione islamica e la cultura araba. Questi sono i palestinesi di oggi. Io tendo a essere d'accordo con Ben-Gurion e Ben-Zvi.
Ripetendo a pappagallo la linea originaria della propaganda sionista - ormai abbandonata dalla maggior parte dei sionisti - Gingrich afferma che non può esserci alcun popolo palestinese perché non c'è mai stato uno Stato palestinese. Le persone in questo paese erano semplicemente "arabi" sotto il dominio ottomano.
E allora? Mi ricordo che i dominatori colonialisti francesi dicevano che non esisteva un popolo algerino, perché non c'era uno Stato algerino e non c'era mai stato nemmeno un paese unito chiamato Algeria.
Il nome Palestina era menzionato dagli storici greci già 2500 anni fa. Nel Talmud si parla di un «duca di Palestina». Quando gli arabi conquistarono il paese, lo chiamarono «Filastin», come fanno ancora oggi. Il movimento nazionalista arabo si diffuse in tutto il mondo arabo, Palestina inclusa - nello stesso momento in cui si diffondeva il movimento sionista - e si batté per l'indipendenza dal sultano ottomano. Per secoli, la Palestina fu considerata parte della Grande Siria (la regione conosciuta in arabo come «Sham»). Non c'era alcuna distinzione formale tra siriani, libanesi, palestinesi e giordani. Ma quando, dopo il crollo dell'Impero ottomano, le potenze europee si spartirono il mondo arabo, uno Stato chiamato Palestina divenne un fatto sotto il mandato britannico e il popolo arabo palestinese si diede una nazione tutta sua, con una sua bandiera nazionale. Molti popoli in Europa, Asia, Africa e America latina fecero la stessa cosa, anche senza chiedere il permesso a Gingrich.
Sarebbe paradossale che ai membri della nazione palestinese "inventata" si domandasse di chiedere il riconoscimento da parte dei membri della nazione ebraica/israeliana altrettanto inventata, su richiesta di un membro della pur sempre "inventata" nazione americana, una persona che tra l'altro è un misto di stirpe tedesca, inglese, scozzese e irlandese.


Un'altra salma da riesumareAnni fa scoppiò una controversia, che ebbe vita breve, sui libri di testo palestinesi. Fu detto che erano antisemiti e incitavano all'omicidio. La disputa fu accantonata quando fu chiarito che tutti i libri di testo palestinesi erano sottoposti al vaglio della censura da parte delle autorità d'occupazione israeliane e la maggior parte erano stati ereditati dal precedente regime giordano. Ma Gingrich non rifugge dal riesumare nemmeno questa salma.
Tutti i palestinesi - uomini, donne e bambini - sono terroristi, sostiene lui, e gli scolari palestinesi imparano in classe come uccidere noi, poveri e indifesi israeliani. Ah, come potremmo fare a meno di sostenitori tenaci come Newt? Peccato che questa settimana sia stata pubblicata una foto di lui che stringe la mano a Yasser Arafat.
E, per favore, non mostrategli i libri di testo adottati da alcune delle nostre scuole, specialmente quelle religiose!
È davvero una perdita di tempo scrivere di queste assurdità? Potrebbe sembrare così, ma non si può ignorare che il dispensatore di queste inanità domani potrebbe diventare il presidente degli Stati Uniti d'America. E, data l'attuale situazione economica, quest'eventualità non è così irrealistica.
Per ora Gingrich sta causando un danno immenso agli interessi nazionali Usa. In questo momento storico le masse di tutte le piazze Tahrir del mondo arabo s'interrogano sull'atteggiamento dell'America nei loro confronti. E la risposta di Newt stimola un nuovo e più profondo anti-americanismo.
Certo lui non è l'unico estremista di destra che vuole abbracciare Israele. Israele è diventato la Mecca per tutti i razzisti del mondo. Questa settimana siamo stati onorati dalla visita del marito di Marine Le Pen, leader del Fronte nazionale francese. Un pellegrinaggio nello Stato ebraico è ormai un dovere per ogni aspirante fascista.
Uno dei nostri antichi saggi coniò la frase: «Non per nulla lo storno va dal corvo. È perché sono della stessa specie».
Grazie. Ma mi dispiace. Non sono anche della mia.
Per citare un altro proverbio: con amici come questi, chi ha bisogno di nemici?
Traduzione di Michelangelo Cocco
L'incredibile scoperta di Newton Gingrich




3   Bradley Burston e Mitchell Plitnick: Gingrich e l'invenzione del popolo palestinese
- dicembre 14, 2011



Speaker Gingrich, if you're serious about becoming president, it's time that you got to know us a bit better.
Let's start with the Occupation, our 44-year-long experiment in re-inventing the Palestinian people. This is what you need to know before you bet your political farm on it:We don't have it in us. We can't pull it off.
No one here is of any use at it. Anyone who has ever occupied here knows it. The army trains you for everything: armored warfare, urban firefights, chemical weaponry, nuclear attack, biological agents, commando raids, missile strikes. Everything except the one thing you know you'll face – Occupation.
Your friend Bibi will tell you about our innovative, can-do nature. He may, however, omit this: We have proven ourselves incapable of doing the one thing that has come, against our will, to define us more than anything else we do as Israelis: Occupation.
Why not? Why the woeful preparation, the inappropriate equipment, the proven recipe for military fear and anger and, across the firing line, civilian tragedy? What's our problem?
Somewhere inside, we know that to succeed in occupying, we would have to truly believe in it. To believe in it, we would have to fully acknowledge that occupation, in all its obscenity, is what we are, in fact, doing.
To acknowledge the occupation is to recognize the Palestinians; not as terrorists or poseurs, not as inventions, but as full, flesh and blood human beings, as entitled to their rights as we are to ours.
And that is something that your friend Bibi, and this Israel, are not prepared to do.
You may know how to keep the Palestinians from asserting their rights, Mr. Speaker, but we don't.
Maybe you can control their sense that they want their own country in the West Bank and Gaza and East Jerusalem, in their own lifetimes, but we can't.
In fact, we can't even occupy or control our own.
And this, as a devotee of Doomsday scenarios, is where you come in.
This week, when scores of Hilltop Youth, the rosy-cheeked stinkweed of the settlement movement, burst into an IDF base and hurled rocks at a brigade commander, we had no idea how to respond. So we didn't.
The same night, when another two dozen Hilltop Youth or their surrogates threatened our relations with Jordan and the Christian world, defying the army and the government by founding an illegal settlement outpost in border zone closed by the army – near a monastery at the traditional site of Jesus baptism – we put one of the leaders on the IDF's Army Radio, crowing about their next exploit.
And lest that not do enough damage, the next day saw a mosque torched in Jerusalem, and police cars slashed and smashed, all in the name of Outposts forever and Palestine Never.
Should you become president, and you display understanding for the settlers - as you will doubtless feel that you need to - you can bet that they will take that as license to go for the Day of Judgment play: the drive for the Temple Mount. World War III, here we come.


While settling into the Oval Office, however, you might do well to remember the name Mustafa Tamimi. The context as well.
On Friday, at the same time viewers heard you describe the Palestinians as an invented people, a real Palestinian named Mustafa Tamimi was murdered by our inability to occupy.
The Occupation, you will come to learn, murders in the second degree. "A non-premeditated killing," the legal definition holds, "resulting from an assault in which death of the victim was a distinct possibility."
Such was Tamimi's gruesome death, his face and brain crushed by a tear gas canister fired, contrary to all proper procedure, by an Israeli soldier at close range and at level aim, with minimal regard to a compromised field of vision, in an environment in which firearms, gas and other chemicals are routinely used prematurely, disproportionately, and inappropriately. No accident.
Maybe you know how to occupy Palestine, Mr. Speaker, but Israel clearly does not. Anyone who has engaged here in the business of occupying can tell you how it happened.
What you need to know, Mr. Speaker, is the why of it.
On your next visit, and there will surely be one, you should pay a call to Tamimi's village, Nabi Saleh. Not hard to find. On Fridays, you can find it by the thick clouds of tear gas alone.
The army, by its own open admission, will not allow non-violent demonstrations in Nabi Saleh. Non-violence is punished with tear gas. Or worse.
Nor is non-violence allowed in other villages with longstanding and well-documented land grievances over settlements which have taken over their property by force of arms, or law, or bureaucracy, or deceit.
Mr. Speaker, you may be capable of occupying Nabi Saleh, but we are not.
Mr. Speaker, if for the sake of Jesus and the Resurrection, you want the territories to stay occupied forever, you and your Christian Zionist allies will have to do some homework before Inauguration Day.
We're not going to be of much help. If you want all of this to stay occupied, you may have find a way to do this by yourselves.
http://www.haaretz.com/blogs/a-special-place-in-hell/newt-gingrich-may-be-able-to-occupy-palestine-but-israel-can-t-1.401207


Risposta a Gingrich : israeliani e americani sono popoli inventati
Monday, 19 December 2011 08:10 Mitchell Plitnick/Souciant


La scorsa settimana il candidato repubblicano alle presidenziali Usa ha affermato che i palestinesi sono un popolo ‘’inventato’’, facendo divampare le polemiche. Mitchell Plitnick replica a Gingrich, ribattendo che sia Israele sia l’America sono ‘’inventati’’ e ammonendo contro i tentativi di minare il diritto palestinese all’autodeterminazione. Nel film “Monthy Python e il Sacro Graal” una donna viene accusata di essere una strega. Quando il cavaliere che presiede il processo chiede al popolo come sa che quella è una strega, un uomo in mezzo alla folla risponde: ‘’Mi ha trasformato in salamandra’’. Poiché il cavaliere non sembra convinto, l’uomo dice imbarazzato: ‘’Adesso va meglio’’. Qui a Washington DC, invece, il nostro Newt continua a peggiorare. Newt Gingrich, ex presidente della Camera dei Rappresentanti ed attuale candidato repubblicano alla Ppesidenza, è stato un vero e proprio geyser di odio e bigotteria nel corso della sua carriera politica. Questa settimana, nel suo piú recente esempio di discorso d’incitamento all’odio, Gingrich ha ribadito la posizione trita e ritrita che ‘’i palestinesi sono un popolo inventato’’.L’obiettivo di Gingrich, naturalmente, è di mostrare la sua lealtà verso Israele attraverso l’umiliazione dei palestinesi. Per i suoi sostenitori cristiano-sionisti ed ebrei repubblicani, per quanto esiguo sia il loro numero, ciò implica permettere ad Israele di trattare con i palestinesi in qualsiasi maniera ritenuta opportuna perchè i palestinesi, come collettività, non hanno alcun diritto. Ogni briciola che viene loro concessa da Israele è quindi un enorme sacrificio nell’interesse della pace. Newt ha presentato la sua affermazione come una verità di fatto, e in un certo senso lo è. Tutte le nazioni sono invenzioni. Benedict Anderson, nel suo libro ‘’Comunità immaginate’’, descrive la nazione come ‘’un comunità politica immaginata – e immaginata come intrinsecamente limitata e sovrana insieme’’.




Anderson definisce inoltre la coesione nazionale: ‘’[…] Malgrado disuguaglianze e sfruttamenti effettivi che possono predominarvi, la nazione è sempre concepita in termini di profondo, orizzontale cameratismo. In definitiva è questo sentimento di fratellanza ad aver consentito, per tutti gli ultimi due secoli, per così tanti milioni di persone, non tanto di uccidere, quanto di scegliere volontariamente di morire in nome di immaginazioni così limitate’’.




La formula usata da Anderson riassume bene ciò che tanti di noi trovano così disgustoso nel nazionalismo. Ma quella comunità immaginata è diventata una tetra realtà ed è proprio su questo che normalmente si basano la sovranità territoriale e lo Stato moderno.




L’ironia, nella dichiarazione di Newt, sta nelle conseguenze che trae, ovvero che la nazione palestinese è stata inventata appositamente per ‘’sostenere questa guerra contro Israele’’.




Le nazioni, come ha fatto notare lo storico israeliano Tom Segev, ‘’sono create gradualmente’’. L’influente studio del professor Rashid Khalidi, ‘’L’identità palestinese: la costruzione della moderna coscienza nazionale’’, traccia le origini di questa identità nazionale fino ad un momento che precede di decenni i primi incontri con gli immigrati sionisti.




Quel che è certo è che pochi nazionalismi furono così consapevolmente costruiti – si potrebbe dire ‘’inventati’’ – come il Sionismo. Questo movimento cercò consapevolmente di unire il popolo ebraico e riconfigurarlo come una nazione moderna, con uno Stato in cui vivere. E di certo è riuscito nell’intento.




Creare una nazione da un popolo disomogeneo, disperso in tutto il mondo, con una lunga serie di storie, culture e lingue differenti, non fu un’impresa da poco. Dai suoi primi giorni di vita negli anni ’70 e ’80 del 1800 fino alla creazione dello Stato di Israele, il Sionismo fu avversato dalla maggioranza degli Ebrei nel mondo. Tuttavia, crebbe come ideologia, guadagnò moltissimo a livello politico ed ebbe successo non solo nell’ottenere uno Stato, ma anche nel creare una nuova cultura che poggiasse sulle fondamenta della storia e della tragedia ebraica.




Il nazionalismo palestinese emerse in circostanze molto differenti dal Sionismo; d’altro canto, l’evoluzione della maggior parte delle nazioni che si possono nominare è unica nel suo genere. Gli argomenti contro la nazionalità palestinese possono essere presentati solo al di fuori di una comprensione di cosa costituisca uno stato nazionale.




Newt dice che i palestinesi in realtà sono arabi. In effetti, quasi certamente lo sono. Gli Arabi costituiscono una popolazione enorme, e il termine racchiude molte nazioni. L’unica cosa che davvero si può dire sia elemento comune a tutti è l’arabo come lingua nativa (anche se, ovviamente, molti immigrati arabi di seconda generazione, lontani dalla loro patria, non lo parlano più, come è vero per molti cittadini trasferitisi all’estero). Inoltre, l’arabo è una lingua differenziata, con dialetti così diversi l’uno dall’altro che molti arabi provenienti da regioni differenti non riescono a comunicare tra di loro facilmente. In base alla definizione di Newt, non esistono i sauditi, gli iracheni o i siriani.




Inoltre c’è la questione che lo Stato di Palestina non è mai esistito. Ovviamente, prima della Prima Guerra Mondiale, quando i confini della Palestina furono tracciati dalle potenze alleate sottoponendola ad un mandato britannico, non c’era il Libano, né la Giordania, né il Kuwait…tutti Stati mai esistiti in precedenza.




Potremmo anche far presente che gli Stati Uniti d’America di certo non c’erano prima dell’imponente processo di colonizzazione e conquista che coinvolse un’ampia e disparata varietà di persone (la maggior parte delle quali fu ridotta in schiavitù), e che inventò ‘’il popolo americano’’, contro cui Newt e i suoi colleghi politici di Washington non hanno nulla da ridire.




Questi sono fatti importanti che dobbiamo tenere a mente. La nazione palestinese è stata inventata allo stesso modo in cui lo sono state le altre nazioni. Quindi va bene, Newt, sono stati inventati, proprio come i siriani, gli iracheni, i belgi, i polacchi, gli americani, i canadesi e, sì, gli israeliani.




Come tutti i nazionalismi, quella palestinese ha caratteristiche particolari. Una di queste è che il nazionalismo palestinese, nonostante abbia avuto inizio prima di incontrare il Sionismo, ne è stato influenzato in larga misura a causa del suo conflitto con esso, e della espropriazione da parte dello stesso. Per il secolo passato, questi due movimenti nazionali si sono trovati fisicamente in conflitto, e questa condizione ha influenzato profondamente entrambe le ideologie.




Ma Newt ha ritenuto opportuno chiarire le sue affermazioni. Perciò ha detto: ‘’Bisogna che qualcuno abbia il coraggio di dire la verità. Queste persone sono terroristi’’. Il suo agente, che nel frattempo si stava affannando a confermare che Gingrich appoggia la soluzione a due Stati, dev’essere trasalito.




Invece i suoi elettori sono trasaliti di certo, e con qualche ragione. Le frasi di Gingrich negano chiaramente ogni sorta di diritto nazionale palestinese e ritraggono i Palestinesi come una minaccia alla sicurezza. Egli sembra porsi non solo in prima linea nella componente d’estrema destra da lui rappresentata, ma come avanguardia della politica statunitense del rischio calcolato in un mondo non più diviso in due blocchi.




Ad oggi, c’è un solo Stato compreso tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Noi che appoggiamo la soluzione a due Stati, se ancora non possiamo imporci di riconoscere la vittoria da parte dei nostri oppositori di questa battaglia, dobbiamo almeno cominciare a preparare un nuovo scenario in questo conflitto.




I neoconservatori e gli zeloti della fiamma nera stanno già prospettando la fase successiva. A porre milioni di Palestinesi sotto assedio, sotto occupazione e a rischio d’espulsione è proprio il mantenimento di quel singolo Stato. Ecco cosa suggerisce il discorso di Newt.




E’ improbabile che Gingrich venga eletto Presidente degli Stati Uniti l’anno prossimo. Ma quelli della sua categoria hanno continuato ad influenzare la politica statunitense nel Medio Oriente durante il primo mandato di Obama. Non appena la soluzione a due Stati, almeno come finora è stata prospettata, svanirà come un sogno, la loro influenza aumenterà.




Se quelli di noi che sperano di vedere una giustizia equa e un futuro decente per entrambi, israeliani e palestinesi, non agiscono, lasceremo un vuoto che i vari Newt Gingrich e i loro amici del Likud e di Yisrael Beiteinu saranno fin troppo rapidi a riempire. E’ ora di agire, prima di non avere più la possibilità di farlo.



4    Daoud Kuttab Noi siamo palestinesi . Il popolo palestinese esiste









MONDOWEISS.NET
House members push bill to honor Golda Meir




Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

Video:Defamation - di Yoav Shamir Film

La Spoon River degli artisti di Gaza. Scrittori, poeti, pittori: almeno 10 vittime nei raid. Sotto le bombe muore anche la cultura palestinese