Sabra e Shatila: La testimonianza di Oriana Fallaci dal romanzo "Inshallah" “Erano piombati alle nove d’un mercoledi’ sera, i falangisti di papà Gemayel,…E con la complicità degli israeliani, sempre lieti di soddisfare la loro inesauribile sete di vendetta, avevano circondato I due quartieri per bloccarne ogni via d’uscita. Una manovra cosi’ veloce, perfetta, che pochi avevano avuto il tempo di nascondersi o tentare la fuga. Poi, fieri della loro fede in Gesù Cristo e in San Marone e nella Madonna, protetti dai figli d’Abramo che gli illuminavano la strada coi riflettori, erano entrati nelle case. S’erano messi ad ammazzare i disgraziati che a quell’ora cenavano o guardavano la televisione o dormivano. Avevano continuato tutta la notte. E tutto il giorno seguente. E tutta la notte seguente, fino a venerdi mattina. Trentasei ore filate. Senza stancarsisenza fermarsi, senza che nessuno gli dicesse basta. Nessuno.Né gli israeliani, ovvio, né gli sciit
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