Gideon Levy : Nessun cambiamento a Gerusalemme o a Gaza

TRADUZIONE SINTESI
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Non ci ha dato 100 giorni di grazia, nemmeno 100 ore di grazia, il nostro governo del cambiamento. Forse non è giusto giudicarlo nelle sue prime ore di esistenza, ma il suo agire potrebbe indicare ciò che verrà . Sono bastati 100 minuti per rendersi conto che, sulle questioni più importanti, non ci sono disaccordi nel nuovo governo, né è diverso dal precedente governo. Quello che era sarà.
Le sue prime ore, che avrebbero potuto annunciare un cambiamento, annunciano l'esatto contrario. I ministri avrebbero potuto vietare la Marcia delle Bandiere e dire agli israeliani, ai palestinesi e al mondo che c'è una nuova squadra, una squadra che tiene conto delle sensibilità di un altro popolo. Invece il Ministro della Pubblica Sicurezza, Omer Bar-Lev, rappresentante della sinistra nel nuovo governo, ha twittato che "Gerusalemme è l'eterna capitale di Israele," adottando con incredibile facilità il gergo nazionalista di Benjamin Netanyahu o Bezalel Smotrich attraverso Itamar Ben-Gvir.
Berlino è l'eterna capitale della Germania? L'antica Atene quella della Grecia? Cos’è tutto questo fasto nazionale? Forse un giorno gli israeliani decideranno che sarebbe meglio spostare la capitale ad Afula o a Dimona? Forse a Tel Aviv? Cosa c’è di eterno nel luogo dove si trovano gli uffici governativi? Forse potrebbe essere l'eterna capitale di due nazioni? Dopotutto, questo è ciò che il partito di Bar-Lev afferma di sostenere.
Dietro queste parole altisonanti c'era il via libera alla Marcia delle Bandiere , anche se solo poche settimane prima Bar-Lev vi si era opposto. Quello che si vede da lì, non si vede da qui, e così la Marcia delle Bandiere ha dato il via a un'altra brutale, pericolosa, violenta campagna di provocazione in nome della libertà di riunione. Tuttavia, per svuotare brutalmente interi quartieri dei loro residenti palestinesi, per tenere una vile marcia di guerra, per consentire canti razzisti di "morte agli arabi" in nome del mantenimento della sovranità, per lasciare che una folla di coloni estremisti e i loro sostenitori sputino sui palestinesi, per mantenere l’innocente convinzione che ci sia un'ala sinistra in questo governo, non c’era bisogno di Bar-Lev. Amir Ohana avrebbe fatto meglio.
Yair Lapid ha elogiato Bar-Lev, così come il Primo Ministro con tutto il cuore: La confraternita dei vecchi ragazzi dell’esercito, un governo di unità. Invece di un governo del cambiamento dove la sinistra, sta già virando a destra.
Ma la sola Marcia delle Bandiere non ha concluso le sue prime 100 ore di grazia. In risposta a questo i palestinesi di Gaza hanno lanciato palloni incendiari in Israele, una provocazione molto più giustificata della Marcia delle Bandiere, e ancora una volta Israele ha dimostrato che forse c'è stato un cambiamento di governo, ma non c'è stato alcun cambiamento di mentalità. L'aviazione ha bombardato Khan Yunis. Gloria alle forze di difesa israeliane.
Al momento l'incidente si è concluso pacificamente, ma una nuova recrudescenza avrebbe potuto incombere. Non serve una lunga memoria: È quello che è successo circa un mese fa. Israele insiste per non imparare mai niente e non dimenticare mai niente: La marcia procederà, i palestinesi protesteranno, i jet bombarderanno. Ad Hamas non sarà permesso di dettarci nulla. Com'è tutto patetico.
Due giorni dopo un'altra Marcia delle Bandiere, la festa che celebrava l'esodo dalla schiavitù alla libertà in piazza Rabin, con le bandiere rosa al posto delle bandiere nere di Balfour, facevano sembrare già che la gioia fosse prematura ed eccessiva. Forse non c'era proprio motivo di gioire. È facile capire coloro che avevano trasformato Benjamin Netanyahu nell'incarnazione del diavolo che ora si rallegrino della sua caduta, un conforto per le loro anime, il sogno della loro vita realizzato. Ma ora è il momento di capire chi lo ha sostituito e non semplicemente entrare in un'altra ridicola guerra su quando la famiglia Netanyahu lascerà Balfour, ieri o domani.
Il nuovo governo potrebbe annunciare cambiamenti, anche modesti. La maggior parte dei suoi ministri sono superiori ai loro predecessori in termini di posizione, integrità e impegno nei loro compiti. Il nuovo governo potrebbe anche intraprendere alcune riforme critiche e grandi innovamenti. Ma un governo che ha permesso la Marcia delle Bandiere e all'aviazione di bombardare Gaza non è un governo di vero cambiamento.

16 giugno 2021

Not 100 days of grace, not even 100 hours of grace, did our change government give us. Perhaps it’s not fair to judge it on its first hours of existence, but they may signal what is coming next. One hundred minutes was enough to realize that on the most important issues of all, there are no disagreements in the new government, nor is it any different than the previous government. What was will be. Its first hours, which could have heralded a change, heralded the exact opposite. The ministers could have barred the Flag March and told Israelis, Palestinians and the world that there’s a new team in town, a team that takes into consideration the sensitivities of another people. Instead, the minister for public security, Omer Bar-Lev, a representative of the left in the new government, tweeted that “Jerusalem is Israel’s eternal capital,” adapting with unbelievable ease the nationalist jargon of Benjamin Netanyahu or Bezalel Smotrich by way of Itamar Ben-Gvir.Is Berlin the eternal capital of Germany? Ancient Athens that of Greece? For what is all this national pomp? Maybe one day Israelis will decide it would be better to move the capital to Afula or Dimona? Maybe to Tel Aviv? What is eternal about where government offices are located? Perhaps it could be the eternal capital of two nations? After all, that’s what Bar-Lev’s party claims to support. Behind these grandiloquent words was a green light for the Flag March to proceed, even though only a few weeks earlier Bar-Lev had opposed it. What you see from there, you don’t see from here, and thus the Flag March set out on another wild, dangerous, violent campaign of provocation in the name of freedom of assembly. However, in order to brutally empty entire neighborhoods of their Palestinian residents, to hold a vile war march, to allow racist chants of “death to the Arabs” in the name of maintaining sovereignty, to let a mob of settler thugs and their supporters spit on Palestinians, and to preserve the innocent belief that there is a left wing in this government, there was no need for Bar-Lev. Amir Ohana would have done better. Yair Lapid lauded Bar-Lev, as did the prime minister wholeheartedly – the brotherhood of old army boys, a government of unity. Instead of a change government bringing change and a unity government with a faint glow from the left, it is already tacking to the right. But the Flag March alone didn’t end its first 100 hours of grace. In response to it, the Palestinians in Gaza launched incendiary balloons into Israel – a provocation far more justified than the Flag March – and again Israel proved that perhaps there’s been a change in government, but there has been no change in mentality. The air force bombed Khan Yunis. Glory to the Israel Defense Forces. As of now, the incident has ended peacefully, but the road to escalation could have been short. You don’t need a long memory: It’s what happened about a month ago. Israel insists on never learning anything and never forgetting anything: The march will proceed, the Palestinians will protest, the jets will bomb. Hamas won’t be allowed to dictate anything to us. How pathetic it all is. Seventeen Palestinian protesters arrested as thousands attend Jerusalem right-wing march As Bennett assumes power, Palestinians find it hard to believe much will change Sorry, but as an Arab, Israel's new government doesn't make me happy Two days after another flag march – the party celebrating an exodus from slavery to freedom in Rabin Square, with pink flags taking the place of the black flags of Balfour – it already seems that the joy was premature and excessive. Perhaps there was no cause for joy at all. It is easy to understand those who had built up Benjamin Netanyahu into the devil incarnate now rejoicing in his downfall – a comfort for their souls, their life’s dream realized. But now it’s time to understand who has replaced him and not to simply enter another ridiculous war about when the Netanyahu family will leave Balfour, yesterday or tomorrow. The new government may herald changes, even if they are modest. Most of its ministers are superior to their predecessors in terms of their standing, integrity and commitment to their tasks. The new government may even undertake some critical reforms and clean out some stables. But a government that allowed the Flag March to happen and the air force to bomb Gaza is no government of real change.



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Viaggio nell'Israele del post Netanyau, le speranze di Gideon Levy: "Provate a immaginare se Bennett..."


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