Guido Viale La contestazione alla Brigata ebraica a Milano»

La contestazione alla Brigata ebraica a Milano. Anche quest'anno, al corteo nazionale del 25 aprile di Milano, un gruppo relativamente sparuto filo-palestinese ha contestato la presenza dei rappresentanti della brigata ebraica, offrendo a stampa e media l'ennesima occasione di nascondere dietro a uno scoop vecchio come Matusalemme la realtà e le ragioni di una mobilitazione larghissima, con moltissimi giovani, venuti per celebrare la vittoria della resistenza antifascista di 74 anni fa. Ma qualificandosi anche come gruppo di disturbo di una manifestazione molto sentita come rappresentanza volutamente minoritaria di un sentimento di rigetto della politica israeliana che probabilmente è invece maggioritario nel paese. E, soprattutto, facendo un regalo involontario ai rappresentanti detta brigata ebraica: quello di potersi presentare come vittime del misconoscimento della partecipazione ebraica alla resistenza italiana, contribuendo così a ingrossare, di anno in anno, le presenze nel loro spezzone del corteo. È probabile che la partecipazione al corteo con le bandiere della brigata ebraica metta in conto la sua contestazione con l'obiettivo di conquistare la scena a Israele e alla sua politica. Se così non fosse potremmo forse vedere in mezzo a quello spezzone qualche cartello o striscione di solidarietà con le vittime della repressione dei palestinesi. Ma dubito che la comunità ebraica lo permetterebbe. Come sarebbe bello vedere nell'altro spezzone filo-palestinese, quello che marciava separatamente dai contestatori, al posto delle invettive contro Israele - che proprio perché invettive si prestano a venir presentate come manifestazioni di antisemitismo - qualche cartello di solidarietà con le vittime degli attentati contro la popolazione ebraica (so bene che i morti israeliani sono cento volte meno di quelli palestinesi; ma i morti non si contano, ciascuno posa da solo per mille) o, per lo meno, di solidarietà con i (pochi) cittadini israeliani che si battono peri diritti dei palestinesi. Un suggerimento per il 25 aprile del prossimo anno.

Testata: Il Manifesto
Data: 27 aprile 2019
Pagina: 14

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