David Grossman: "In Israele si respira un senso d'instabilità preoccupante"
David Grossman: "In Israele si respira un senso d'instabilità preoccupante"
“Siamo di nuovo in lockdown e la situazione è sempre più instabile”. E’ quanto ha detto David Grossman intervenendo in streaming nella giornata di chiusura del Festivaletteratura di Mantova. Lo scrittore israeliano era tra gli ospiti più attesi della manifestazione ma ha dovuto rinunciare al viaggio a causa delle difficoltà del momento: “Israele sta vivendo una fase molto difficile, i teatri e i cinema sono di nuovo chiusi e non si possono tenere eventi all’aperto. Le cose qui non vanno affatto bene. Ci sono quattromila contagi al giorno e la sanità pubblica è al collasso. Si respira un senso di instabilità preoccupante. E’ davvero un brutto momento”. Stimolato dalle domande di Wlodek Goldkorn, lo scrittore israeliano ha raccontato al pubblico che seguiva lo streaming sotto un tendone di Palazzo Ducale, lo smarrimento della pandemia: “Non abbiamo ancora le parole giuste per descrivere quanto ci sta accadendo. Forse quando tutto questo finirà ci sarà una ripresa turbolenta di vita, è difficile prevedere. Più probabile che dovremo abituarci a convivere col virus”. Da scrittore Grossman ha poi cercato di immaginare come la pandemia potrà incidere sulla scrittura letteraria: “Certo per la letteratura è un argomento irresistibile. E’ probabile che vedremo fiorire una ‘pandemia di scrittura’. Ma non è detto che i risultati saranno buoni”. Grossman ha voluto poi commentare il recente accordo tra Israele e Emirati Arabi Uniti, lanciando un appello: “E’ importante – ha detto – perché fa tramontare l’idea che Israele sia solo un’estensione diabolica dell’America. Ma qualsiasi accordo che non coinvolga i palestinesi è dannoso. I palestinesi non accetteranno di essere tagliati fuori e forse ce lo rammenteranno con violenza”.
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