Yehoshua: L'estremismo religioso pietra d'inciampo di Matteo Cionti
Yehoshua: L'estremismo religioso pietra d'inciampo
Per lo scrittore
israeliano A. B. Yehoshua il dialogo tra israeliani e palestinesi è
sempre più difficile e la soluzione dei due Stati per due popoli in
Terra Santa «è ormai morta da tempo».
«L’estremismo
religioso sia tra gli israeliani sia tra i palestinesi sta diventando
un ostacolo a qualsiasi prospettiva di dialogo». Ad affermarlo, in una
conversazione con Terrasanta.net è Abraham B. Yehoshua, uno dei
massimi rappresentanti della letteratura contemporanea ebraica. Lo
scrittore ribadisce che ormai, a suo avviso, l’idea di una soluzione a
due Stati - uno israeliano e uno palestinese, è «morta da tempo».
«L’unica possibilità – ci spiega – è quella di uno Stato unico
binazionale «dove sia garantita piena uguaglianza ai palestinesi e si
eviti qualsiasi apartheid».
Yehoshua è però ben
consapevole delle difficoltà che si frappongono, tra cui «il
nazionalismo ebraico che pervade anche il governo israeliano». «Israele
può essere ancora definito uno Stato democratico, nonostante l’accento
sempre più insistente sull'identità giudaica?» chiediamo. Lo scrittore
alza le spalle e sorride amaramente. «Forse sì, come chiamiamo
democratica l’America di Trump o l’Italia di Berlusconi». Yehoshua si
trovava nei giorni scorsi a Roma, dove ha ricevuto tra l’altro il Premio
internazionale Antonio Feltrinelli per la narrativa. Per la prima volta
è venuto nella capitale italiana senza la moglie Rivka, compagna di «56
anni di amore e profonda amicizia». «So quanto sarebbe stata felice di
essere qui con me, in questa meravigliosa città che abbiamo visitato
insieme decine di volte», ci dice con commozione lo scrittore. Rivka è
morta 14 mesi fa.
«Quest’ultimo – confessa Yehoshua – è stato
l’anno più difficile della mia vita». Ika, come tutti la chiamavano, è
stata l’ispiratrice di tanti personaggi femminili dei suoi romanzi.
Anche l’ultimo, finito di scrivere una decina di giorni fa, è dedicato a
una donna e sarà pubblicato in Italia da Einaudi.
Anche nella
conferenza tenuta all'Accademia dei Lincei, dove ha ricevuto il premio
Feltrinelli, Yehoshua si è soffermato sul ritorno, negli ultimi anni,
della religione come fattore centrale nella vita sociale e politica in
alcune aree del pianeta. La causa sarebbe da rintracciare nella forte
capacità di fornire ai fedeli «codici di condotta morale, grazie alla
quale riescono a trovare delle chiavi di lettura, talvolta estreme, di
un mondo che cambia molto rapidamente». In questo contesto, il compito
dei «produttori di arte e cultura» è divenuto oggi quello di non
abbandonare la sfida morale all’interno dei loro lavori, ma anzi di
ricollocarla al centro dello sforzo creativo. In caso contrario si
abbandonerebbe «un importante ruolo che è sempre stato vitale nella
storia della cultura. Un lavoro che non può fare nessun altro» al loro
posto.
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