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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014
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Sciopero nel campo profughi  “Gli israeliani si sono fatti una bella risata quando ci hanno dato l’Autorità Nazionale Palestinese”, ha detto un giovane di un villaggio vicino a Ramallah, in Cisgiordania.Nella stessa stanza c’era un insegnante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Un­rwa), profugo, che ha ricordato tutte le volte in cui all’inizio degli anni novanta l’esercito israeliano chiuse la sua scuola per vendicarsi dei bambini che lanciavano pietre. Un giorno un ufficiale gli disse: “Arriverà il giorno in cui vi mancheremo”. L’insegnante ha ammesso: “Aveva ragione”. E il giovane ha risposto: “Invece gli israeliani non se ne sono mai andati”.Questa conversazione non mi ha sorpresa (ne sento di simili anche a Gaza), ma mi ha messo una grande tristezza. In Palestina negli ultimi vent’anni la vita è diventata sempre più difficile. L’occupazione è per natura un regime che agisce contro il benessere degli abitanti, ma anche l’Anp è strutt

Amira Hass : Pensando a Yarmuk

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  Pensando a Yarmuk Venerdì scorso, dopo la lezione di musica dei bambini, siamo andati a fare una passeggiata. Eravamo io e un’amica con suo figlio e un altro bambino. Ho proposto di raggiungere un villaggio vicino e proseguire a piedi lungo i sentieri degli agricoltori. I bambini si sono stancati della natura dopo neanche dieci minuti. Anche la mia amica ha confessato di aver faticato ad abituarsi ai paesaggi della Cisgiordania, ma alla fine ha imparato ad amarli (nata da rifugiati palestinesi in Siria, ha vissuto in Libano e in Europa orientale). Io invece sono sempre stata innamorata della bellezza dei mandorli pronti a fiorire e degli ulivi argentei della regione. “Non ci sono colonie”, ha notato con stupore la mia amica. Era la prima volta che visitava la zona, circa venti chilometri a nord di Ramallah. “È per questo che ti ho portato qui”, le ho risposto. L’assenza dell’architettura coloniale (aggressiva e invadente) aumentava il senso di p

Perché il boicottaggio spaventa Israele di Omar Barghouti

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  Omar Barghouti Gennaio 31, 2014 Se i tentativi del segretario di Stato John Kerry per rilanciare i colloqui tra Israele e l'Autorità palestinese fallissero a causa della continua costruzione da parte di Israele degli insediamenti illegali, è probabile che il governo israeliano debba fronteggiare un boicottaggio internazionale aumentato a dismisura, come Kerry ha avvertito lo scorso Agosto . In questi giorni, Israele sembra terrorizzato dalla crescita "esponenziale" del movimento del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (o BDS) guidato dai palestinesi così come dalla crescente influenza dell'Iran nella regione. Lo scorso giugno, il primo ministro Benjamin Netanyahu effettivamente ha dichiarato che il BDS è una minaccia strategica. Definendolo un movimento "di delegittimazione", ha attribuito la totale responsabilità di combatterlo al suo Ministero degli Affari Strategici. Ma il BDS non costituisce una minaccia all’esistenz

Why the Boycott Movement Scares Israel di OMAR BARGHOUTI

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Why the Boycott Movement Scares Israel By OMAR BARGHOUTI JAN. 31, 2014 JERUSALEM — If Secretary of State John Kerry’s attempts to revive talks between Israel and the Palestinian Authority fail because of Israel’s continuing construction of illegal settlements, the Israeli government will likely face an international boycott ‘‘ on steroids " as Mr. Kerry warned last August. These days, Israel seems as terrified by the ‘‘ exponential ’’ growth of the Palestinian-led Boycott, Divestment and Sanctions (or B.D.S.) movement as it is by Iran’s rising clout in the region. Last June, Prime Minister Benjamin Netanyahu effectively declared B.D.S. a strategic threat. Calling it the “delegitimization” movement, he assigned the overall responsibility for fighting it to his Strategic Affairs Ministry. But B.D.S. doesn’t pose an existential threat to Israel; it poses a serious challenge to Israel’s system of oppression of the Palestinian people,

I palestinesi lanciano una campagna contro l'annessione israeliana di Jordan Valley facendo rivivere il villaggio di Ein Hijleh

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    "Il nostro villaggio in fase di ricostruzione EinHijleh # # MelhAlArd" (Foto: Diana Alzeer via T witter ) Sintesi personale Centinaia di palestinesi hanno annunciato oggi il lancio della campagna "Melh Al-Ard" (Il sale della Terra) facendo rivivere il villaggio di Ein Hijleh nella Valle del Giordano edificato su un terreno appartenente alla Chiesa ortodossa e al  monastero di San Gerassimos. E'  una  protesta contro le  politiche israeliane volte a giudaizzazione e annettere la Valle del Giordano.   Gli organizzatori della campagna e partecipanti hanno dichiarato, Noi, figlie e figli della Palestina, annunciamo oggi la rinascita del villaggio di Ein Hijleh come parte della campagna Melh Al-Ard nella Valle del Giordano. L'azione mira a rifiutare lo status quo politico, soprattutto in considerazione dei negoziati inutili che distruggono i diritti del nostro popolo e la liberazione  della loro terra.   (Foto: Diana Alz

Individuato a Roma presunto autore invio teste maiale

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  Individuato a Roma il presunto autore dell’invio delle teste di maiale alla Sinagoga, al Museo di Roma in Trastevere e all’ambasciata israeliana lo scorso 24 gennaio. La digos della questura di Roma ha condotto delle perquisizioni, delegate dalla Procura della Repubblica capitolina, nei confronti di una persona indiziata di essere l’autore dell’invio dei tre pacchi contenenti le teste di maiale. Il perquisito è un 29enne romano legato agli ambienti dell’estrema destra. Alla sua identificazione si è arrivati incrociando i dati emergenti dall’esame dei materiali sequestrati, dalle testimonianze delle persone informate sui fatti e dal monitoraggio degli ambienti “d’area”. Roma –

Bennett’s ignorant and dangerous distortion of Jewish history

Not for the first time, the country owes a debt to Naftali Bennett – for speaking his mind in clear, unequivocal words. The debt is not for the chutzpadik, anti-democratic words with which Minister Bennett attacked  the prime minister's hysteria and “ethical befuddlement” about leaving some settlements inside the projected Palestinian state. The national debt to Bennett is rather for the "ideological" words that followed: "Two thousand years of longing for the Land of Israel did not pass so that we could live under the rule of Abu Mazen," Bennett asserted. "And whoever even considers having Jews live in the Land of Israel under Palestinian sovereignty undermines our presence in Tel Aviv." This assertion has two possible sources, not mutually exclusive: Ignorance of history, and adherence to today's dangerous dogma of Jewish religious nationalism. The ignorance cries out. Under whom over the generations of Jewish

Israele, dissidi interni al governo

di Roberto Prinzi Roma, 30 gennaio 2014, Nena News - Se non proprio una pace, le parole conciliatorie pronunciate ieri da Naftali Bennet rappresentano una tregua temporanea con il Primo Ministro Netanyahu. "Ci sono persone che provano a trasformare un importante dibattito sul futuro della nostra terra e sulla sua sicurezza in un attacco personale che non c'è mai stato e che non era nelle mie intenzioni" ha detto ieri il Ministro dell'Economia israeliano nel corso di una conferenza. "Io rispetto il Primo Ministro Netanyahu e la sua leadership in queste difficili condizioni, lo sostengo quando è necessario, lo critico quando è necessario perché è una mia responsabilità" ha aggiunto gettando acqua sul fuoco della polemica nata a inizio settimana. Il leader di "Casa Ebraica" (ufficialmente il Partito Nazionale religioso, megafono dei coloni) aveva attaccato duramente Bibi Netanyahu per la sua idea di lasciare i coloni i

Israele e Palestina : una settimana in foto (gennaio)

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Un richiedente asilo africano si trova all'interno del bus delle autorità dell'immigrazione israeliano   Foto: Keren Manor / Activestills.org)     attivisti israeliani  hanno organizzato una visita solidarietà fuori dal centro  di detenzione Holot, portando cibo e vestiti, 25 gennaio 2014.   (Foto: Oren Ziv / Activestills.org) ,  Studenti , insegnanti e sostenitori partecipano a  una veglia di solidarietà  con l'insegnante Adam Verete, a Kiryat Tivon, 25 gennaio, 2014 . Verete è un insegnante  denunciatoda uno studente di destra  per aver espresso punti  di vista di "sinistra"  in aula. (Foto: Oren Ziv / Activestills.org)   Centinaia di persone hanno manifestato vicino a Tel Aviv  contro i maltrattamenti inflitti a mucche e vitelli nel settore lattiero-caseario.   Israele, 25 gennaio 2014. . I manifestanti hanno distribuito cibo  vegan ai  passanti e chiesto loro di evitare di comprare e consumare  prodotti latt

Video : Checkpoint - Jasiri X

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Furiosa lite sui gay fra ultràs della destra filoisraeliana.

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Il sito “Informazione Corretta” è una delle voci del web più vicine al mondo della destra israeliana. Il sito è stato fondato dopo l’11 Settembre da Angelo Pezzana, noto attivista per i diritti dei gay ed in passato parlamentare eletto nelle file dei Radicali. Pezzana ha deciso di escludere da “Informazione Corretta” un giornalista del Foglio, Giulio Meotti , che in questi anni è stato spesso ripreso per le sue riflessioni molto schierate a favore del governo israeliano, come sempre capita su “Informazione Corretta”. Meotti è un giornalista di simpatie conservatrici, e le sue posizioni retrò in materia di diritti dei gay sono state pagate care. Il direttore di “Informazione Corretta” l’ha infatti escluso per un articolo dedicato ad un cacciatore americano , Phil Robertson, diventato molto famoso come protagonista di un reality show americano, “Duck Commander”. Robertson è finito nel mirino delle critiche per una sua intervista nella quale ha esaltato una visione ult

Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati : 7-13 gennaio

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Office for the Coordination of Humanitarian Affairs www.ochaopt.org Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati Riguardante il periodo:    7 – 13 gennaio 2014 nota: I Rapporti UN OCHAoPt vengono pubblicati ogni settimana in lingua inglese, araba ed ebraica. A partire dal gennaio 2013 il gruppo territoriale di Rivoli della “Associazione per la pace” (Assopacerivoli) ne fa la traduzione in italiano e la invia a chi ne è interessato. In questa pagina, immediatamente dopo il testo di questa nota, è contenuto il riassunto (in circa 1500 caratteri, spazi compresi) del Rapporto OCHAoPt relativo al periodo sopra indicato. Nelle pagine successive è invece riportato il testo completo del Rapporto, in italiano. I Rapporti originali (in lingua inglese, corredati di grafici statistici) sono reperibili sul sito Web di OCHAoPt, alla pagina: http://www.ochaopt.org/reports.asp