Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Israele-Palestina-Gaza: in migliaia contro il Piano Prawer(foto)

Immagine
Manifestanti contro il piano Prawer  nella città  di Hura, 30 novembre 2013. (Foto: Activestills.org) Beduini, attivisti palestinesi e israeliani hanno organizzato la 'Giornata della collera' contro il piano Prawer Sabato pomeriggio.Ci sono state  proteste in Israele ,in  Palestina  e  nelle città di tutto il mondo. La protesta centrale ha avuto luogo  a Hura nel deserto del Negev. Oltre 1.000 manifestanti arabi ed ebrei giunti da tutta Israele HANNO  chiesto di fermare il piano Prawer che se approvato sposterà  con la forza decine di migliaia di beduini, che sono cittadini dello stato.   Per saperne di più sul Piano Prawer-Begin I manifestanti sono stati raggiunti da decine di poliziotti in tenuta antisommossa  a cavallo  Entrambe le parti hanno portato i cavalli. a  Hura nel Negev, 30 Novembre 2013. (Foto: Activestills.org)     I bambini fanno volare gli aquiloni alla manifestazione contro il piano Prawer (Foto: Activesti

I bambini di Gaza fanno salpare Mini-Arche per sfidare il blocco.

Immagine
Il Popolo Che Non Esiste . Gaza Kids Sail Against Siege www.thunderclap.it I just supported Gaza Kids Sail Against Siege on @ThunderclapIt // @GazaArk Media Advisory 26, Novembre 2013I bambini di Gaza fanno salpare Mini-Arche per sfidare il blocco. Sali sull’Arca di Gaza il 30 novembre assieme a centinaia di bambini Palestinesi che fanno salpare le mini-Arche dal porto di Gaza . L’evento inizia alle 12:30PM ora di Gaza, Sabato 30 novembre, al porto di Gaza accanto all’Arca di Gaza in costruzione. Rappresentanze di organizzazioni della società civile palestinese chiamano attenzione agli effetti del blocco sui bambini di Gaza. “Puoi dare il tuo contributo per illuminare un sentiero oscuro. Indica la via per salpare con i bambini di Gaza verso la libertà ” afferma Heba Hayek da Gaza, un membro del comitato dell’Arca di Gaza. Questo progetto vuole portare attenzione verso le devastanti condizioni dei bambini che vivono all’interno della Striscia di Gaza, a c

NOUR, 14 ANNI UCCISA DALLA CHIUSURA DI UN CHECKPOINT ISRAELIANO

GERUSALEMME (Ma'an) - Un' adolescente palestinese di 14 anni  è morta giovedì   in quanto non ha potuto attraversare  il posto di blocco israeliano mentre si recava all' ospedale di Betlemme. Il  padre di Afaneh ha dichiarato a Ma'an   che Anafeh era stata colpita da una grave polmonite ed era fisicamente debilitata. L' ambulanza era  arrivata al checkpoint Container Road   ,ma lo aveva trovato chiuso Dopo aver tentato altre tre strade per raggiungere l'ospedale ,l'ambulanza si era diretta  all'ospedale governativo di Ramallah , ma la ragazzina è morta prima di arrivare. Il suo funerale si terrà giovedi . Il portavoce del Comitato popolare Hani Halbiya  ha detto a Ma'an che le forze israeliane hanno mantenuto il posto di blocco Container Road chiuso negli ultimi tre giorni. http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=652360

La Primavera Araba tre anni dopo di Noam Chomsky

Immagine
  di Noam Chomsky – 29 novembre 2013 Tre anni dopo l’inizio delle rivoluzioni arabe la regione ha assistito a un caleidoscopio di sviluppi drammatici che spaziano dalle libere elezioni alla repressione violenta del cambiamento. Come descriveresti oggi la Primavera Araba? In passato l’ho descritta come un “lavoro in corso”. Oggi, sfortunatamente, sarebbe più appropriata l’espressione “lavoro in regresso”. Le dittature petrolifere sono state in grado di reprimere la maggior parte di tentativi diretti a riforme anche modeste, la Siria sta precipitando nel suicidio e in una probabile partizione, lo Yemen è sottoposto alla campagna terroristica globale dei droni di Obama, la Tunisia è in una specie di limbo, la Libia è priva di un governo in grado di controllare le milizie e in Egitto, il più grande paese del mondo arabo, l’esercito ha agito con brutalità estrema – e con un sostegno popolare che, secondo me, non dovrebbe avere – in quello che sembra un tentativo di rip

Crisi energetica a Gaza, Hamas contro Fatah.

Immagine
Nena News 28.11.2013 http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=91904&typeb=0&Crisi-energetica-a-Gaza-Hamas-contro-Fatah Crisi energetica a Gaza, Hamas contro Fatah Il movimento islamista accusa l'ANP di aver aumentato le tasse sul carburante israeliano. Il governo di Ramallah vola in Qatar per trovare una soluzione. E per indebolire Hamas. dalla redazione Gerusalemme, 28 novembre 2013, Nena News - L'energia di Gaza diventa il nuovo terreno di scontro tra Hamas e Fatah: la crisi d'energia elettrica che la Striscia sta affrontando da settimane si sta traducendo in esondazioni di acque reflue, sale operatorie che lavorano a singhiozzo e il timore di epidemie per il consumo di carne avariata per il malfunzionamento dei frigoriferi e i congelatori. Il governo di Hamas punta il dito contro l'Autorità Palestinese: la scarsità di energia elettrica per il funzionamento

Israele, privatizzare la sicurezza

Immagine
L’Indro 22.11.2013 http://www.lindro.it/politica/2013-11-22/108912-israele-privatizzare-la-sicurezza Is raele, privatizzare la sicurezza   I soldati sostituiti da compagnie private. Due obiettivi: fare business ed evitare le critiche internazionali.   di Emma Mancini Betlemme - Ieri mattina il checkpoint 300, posto di blocco militare tra Gerusalemme e Betlemme, era affollato. Ritardi nel passaggio, controlli eccessivi, ore perse nell'attesa di attraversare e arrivare finalmente dall'altra parte del Muro di Separazione. Di checkpoint come il 300, considerati 'l'ultima frontiera verso Israele', ce ne sono 33 in Cisgiordania e 3 a Gaza. A controllare carte di identità, permessi di lavoro, passaporti e bagagliai delle automobili sono i soldati israeliani, spesso militari di leva che nei tre anni di servizio trascorrono, armi in spalla, ore e ore ai posti di blocco tra i Territori Occupati Palestinesi e Israele. Ma accanto ai soldati con la divi

Colonizzazione a Gerusalemme di Sergio Yahni

Immagine
AIC – Alternative Information Center 25.11.2013 http://www.alternativenews.org/english/index.php/regions/jerusalem/7465-construction-restarts-in-jerusalem Colonizzazione a Gerusalemme Ad agosto di quest’anno, due giorni prima del primo incontro tra i team di negoziatori di Israele e OLP, il Ministero dell’Interno ha finalizzato il piano di costruzione di 890 nuove unità abitative a Gilo. Si è trattato della fase finale del piano “Gilo-Southern Slopes”, che espanderà la colonia verso Beit Jala e il monastero di Cremisan. La proposta è uno dei più vasti progetti residenziali approvati a Gerusalemme negli ultimi anni ed è particolarmente problematico perché non si limita alla costruzione entro i confini municipali, ma si espande oltre.   di Sergio Yahni Con una popolazione di 40mila persone, Gilo è stata fondata nel 1971 come parte dell’anello di colonie costruito interno a Gerusalemme dopo la guerr

GYBO : la disperata situazione di Gaza in un manifesto

Immagine
di Gaza Youth Breaks Out (GYBO) . No one seems to care.

Campi di concentramento italiani per sloveni e croati : la testimonianza dei bambini

Immagine
"C'è una pagina dimenticata della storia del '900, quella dei campi di concentramento italiani dove vennero internati gli abitanti di interi villaggi sloveni e croati e nei quali morirono di stenti migliaia di persone. Il documentario racconta l'inedita storia di un gruppo di bambini sopravvissuti ad uno di quei campi. 'Oltre il filo' accompagna i bambini di allora in un viaggio nella memoria..." 2 Rab, la Auschwitz dimenticata dagli italiani  Mettiamola così: se un Paese mettesse in piedi un campo di concentramento rinchiudendovi in meno di 14 mesi circa 10mila persone, e facendone morire 1.500, passerebbe alla storia come aguzzino (il tasso di mortalità, del 15 per cento, è pari a quello del lager di Buchenwald). Se lo fa l'Italia, invece, niente. Alzi la mano chi ha mai sentito parlare del campo di internamento di Arbe. Oppure di quelli di Gonars, Monigo, Renicci e vari altri. Probabilmente quasi nessuno. Eh già, perché l'

Video: una concreta e giusta soluzione per i beduini del Negev

Immagine

Gaza: i bambini per andare a scuola guadano il liquame

Immagine

Richard Silverstein : il conflitto con l'Iran ha poco a che fare con il nucleare

Immagine
  Sintesi personale Stephen Walt    un giornalista israeliano  esperto del mondo arabo  e  Jackie Hugi   hanno spiegato   le vere ragioni della tensione esistente  tra l'Iran e l'Occidente e l'Iran e i suoi vicini regional i. In breve non si tratta di armi nucleari. Si tratta di potere. ... Il vero problema non è se l'Iran   avrà una bomba, il vero problema è l'equilibrio  di  potere nel Golfo Persico e nel  Medio Oriente. L'Iran ha molto più potenziale  rispetto a tutti gli altri Stati della regione: una popolazione più ampia, una classe media abbastanza sofisticata e ben educata, alcune buone università,  abbondante petrolio  e gas per rilanciare la crescita economica (se usata saggiamente). Se l'Iran   evita le sanzioni internazionali e pone   persone competenti e responsabili nel settore economico , la sua influenza  nella rergione si accrescerà . Tale prospettiva è ciò che sta realmente dietro le preoccupazioni israeliane e saud

Appoggio solo verbale alla pace: l'Unione Europea facilita le politiche coloniali di Netanyahu

Immagine
http://www.zcommunications.org/lip-service-to-peace-eu-as-an-enabler-of-netanyahu-s-colonial-policies-by-ramzy-baroud.html Appoggio solo verbale  alla pace: l’UE facilita le  politiche coloniali di Netanyahu di Ramzy Baroud L’Europa è diversa, come spesso ci viene ricordato. Il buon senso generale  è diverso dal tipo di appoggio incondizionato degli Stati Uniti per Israele. I paesi europei tendono a essere più equilibrati nel loro approccio al conflitto israelo/palestinese. I loro politici sono meno disposti a essere comprati e venduti dalle lobby filo-israeliane. I loro mezzi di informazione  si occupano di molti più argomenti, a differenza dei media tradizionali statunitensi fermamente parziali che, a volte, sono molto più filo-israeliani degli stessi media di Israele. Mentre si deve ammettere che la politica estere di nessun paese è una copia carbone esatta di un’altra, ci sono poche prove che distinguono l’Unione Europea (UE)  come una piattaforma di imparzialità