Post

Robert Fisk Gli stati occidentali si sottraggono alla colpa per i crimini di guerra

Gli stati occidentali si sottraggono alla colpa per i crimini di guerra Pedagogia critica, cultura fascista e speranza in tempi bui   Quando un crimine di guerra non è un crimine di guerra? Quando è commesso da noi, ovviamente. Ma questo truismo sta assumendo oggi un significato nuovo e sinistro e non solo perché Trump e i suoi svitati possono star pianificando un’altra covata di atrocità in Medio Oriente. Poiché oggi sta diventando evidente un pericoloso slittamento in cui stati occidentali sono più pronti che mai a consentire crimini militari contro l’umanità, ad accettarli, ad approvarli e ad attendersi che noi tolleriamo queste violazioni grossolane e rivoltanti della legge internazionale. Non sto semplicemente parlando del grottesco e patetico comportamento dell’” amnistia delle incriminazioni storiche ” del nostro più recente ministro della difesa, che significa che si possono uccidere iracheni e afgani e farla franca, ma occorre essere un

Robert Fisk – La prova che non dovevamo mai vedere riguardo all’attacco di Douma con il gas

La prova che non dovevamo mai vedere riguardo all’attacco di Douma con il gas Ci piace prendere sulla parola i nostri Adulti. Non crediamo più ai nostri piccoli leader ingannevole con le loro facili bugie e twitter: i Trump e le May e oggi tutti i nazionalisti d’Europa. Certamente non diamo alcun credito ai dittatori arabi. Ma quando, nonostante tutta la sua burocrazia e corruzione, l’ONU ci racconta che il mondo affronta un cambiamento climatico, in larga misura crediamo a quello che dice. Se la Croce Rossa Internazionale ci avverte di una catastrofe umanitaria in Africa, tendiamo a prenderla in parola. E quando l’Organizzazione per la Prevenzione delle Armi Chimiche (OPCW) – che rappresenta 193 stati membri di tutto il mondo – scrive di attacchi con il cloro in Siria, supponiamo di stare ascoltando la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. Finora. Poiché negli ultimissimi giorni è emersa una prova allarmante che nel suo rapporto finale sul presunto uso

Una scrittice esordiente esplora la storia della sua famiglia, e quella della Palestina

Immagine
Una scrittice esordiente esplora la storia della sua famiglia, e quella della Palestina    Di Joumana Khatib The New York Times, 04.04.2019 https://www.nytimes.com/2019/04/04/books/isabella-hammad-the-parisian.html Il viaggio dalla Giordania per Nablus, in Cisgiordania, richiede pianificazione e pazienza. C'è il percorso tortuoso al controllo di frontiera più vicino. Ci sono le code notoriamente lunghe, come i tempi di attesa per attraversare il confine. Ma se hai fortuna, come nel caso della scrittrice anglo-palestinese Isabella Hammad, potresti avere come guida una "forza della natura" di nonna, che viene preparata con un itinerario dettagliato e un piano di azione. Per Hammad, 27 anni, la prima visita della Palestina, avvenuta sei anni fa, è stato in un certo modo il culmine di un'infanzia in cui i ricordi e le storie di famiglia sulla regione - provenienti specialmente da sua nonna - sono sempre stati presenti. Duran

Israele attacca Quneitra, ,ucciso un ufficiale

Immagine
della redazione Roma, 28 maggio 2019, Nena News  – E’ di nuovo alta la tensione tra Israele e Siria dopo che  ieri alle 21:10 (le 20:10 in Italia) l’aviazione israeliana ha colpito il territorio siriano di Quneitra . Secondo l’esercito israeliano, l’attacco di Tel Aviv sarebbe una “risposta” al missile anti aereo di Damasco lanciato contro un jet con la stella di David.  Ma ieri sera, riferiscono i media libanesi, Israele avrebbe compiuto un secondo attacco: preso di mira sarebbe stato un centro di ricognizione dell’esercito libanese . Tel Aviv, al momento, non ha commentato quest’ultima notizia. L’attacco di Quneitra, invece, è stato riconosciuto sia dal governo siriano che da quello israeliano. Damasco ha anche riferito che il raid ha provocato la morte di un suo ufficiale e il ferimento di altri due militari . Secondo i siriani, il loro sistema difensivo è entrato in azione dopo che un aereo senza pilota ha violato il loro spazio aereo a sud di Quneitra. Per Israele, invece, il

Alberto Negri : Non prendiamoci in giro, l’Europa è sempre stata sovranista (e non è vero che ha garantito 70 anni di pace)

Immagine
Informazioni su questo sito web LINKIESTA.IT Non prendiamoci in giro, l’Europa è sempre stata sovranista (e non è vero che ha garantito 70 anni di pace) La Jugoslavia, la Libia, i contrasti disastrosi sui migranti. L’Europa, di fatto, non ha mai garantito la pace a nessuno. E non ha mai agito per interesse comune. Non stupiamoci se ora arrivano i populismi Forse non ce ne eravamo accorti ma l’Europa era già sovranista prima che arrivassero sulla scena Salvini, Orbàn o Le Pen: non ha mai avuto una politica estera e di difesa comuni. La Francia ha dato il via alla guerra di Libia nel 2011 consultandosi con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, non con la Germania o l’Italia. Questa decisione, la più grave di tutte, perché si è trattato di andare in guerra, ha reso chiaro che a prevalere erano gli interessi nazionali. L’avventura libica è stato il maggiore disastro per l’Italia dalla seconda guerra mondiale ma anche per l’Unione europea. Tutti hanno

Dopo le Europee: dossier caldi e gioco delle nomine

A  due giorni dalla conclusione della tornata elettorale europea, questa sera i capi di Stato e di governo dei 28 Stati membri si riuniscono per un primo incontro informale. A risultati ormai consolidati, hanno ora inizio i negoziati che porteranno alla spartizione tra i diversi Stati membri delle tante cariche europee in scadenza. Le prime nomine su cui discutere saranno la presidenza della Commissione europea e l’indicazione dei singoli Commissari. Ma andrà anche raggiunto l’accordo su chi sarà il prossimo Presidente del Consiglio europeo. E nei prossimi mesi andrà rinnovata la Presidenza della Banca centrale europea. Che influenza avrà l’esito del voto sugli equilibri politici tra gli Stati membri? Quali scenari si potrebbero aprire sulle nomine? Quali sono i dossier più scottanti che dovrà affrontare l’Europa che esce dalle urne? E quale, infine, la specifica posizione italiana? Come cambiano gli equilibri a Bruxelles?Come ampiamente previsto dai sondaggi, la “grande coalizione”

Raniero La Valle L’eletta di Allah

Raniero La Valle 24 maggio alle ore 17:27 La Madonna delle lacrime di Siracus a non faceva che piangere sabato scorso per la violenza subita in piazza a Milano tra le mani di un buttafu ori che getta a mare i suoi figli e guai a chi si muove a pietà.  La Madonna della Misericordia di San Sepolcro era affranta per la sua larga veste strappata nella quale invano aveva cercato di nascondere e proteggere i miseri e i profughi. La Madonna del Rosario di Pompei era avvilita per il furto che aveva subito dell’umile rosario, trasformato in un’arma impropria di diffusione d’odio e rancore di massa. La Madonna di Fatima era contrariata a veder rivelato il segreto che avrebbe voluto restasse nascosto, che il peggio può sempre venire e che la madre della sacra ignoranza è sempre incinta. L a Madonna della Pietà era attonita non immaginando che ancora ci fosse un fantaccino superstite della battaglia di ponte Milvio lesto a brandire come segno di vittoria la croce da cui suo Figlio era stato

Amira Hass: i nuovi checkpoint per i palestinesi non sono altro che briciole di misericordia

Amira Hass: Opinion Renovated Checkpoints for Palestinians Are Nothing but Crumbs of Mercy Sintesi personale I redattori di Haaretz hanno osservato che il mio ultimo articolo   sui checkpoint   era carente di critica . In parte mi dichiaro colpevole. Quando ho iniziato a descrivere i miglioramenti, mi sono subito reso conto che le migliaia di strane parole utilizzate  non sarebbero state sufficienti per osservazioni analitiche e critiche riguardanti l'intero sistema dei checkpoint. Alcuni direbbero che questo è un problema che affligge qualsiasi scrittore : la necessità di tralasciare i dettagli a causa delle restrizioni di spazio. Direi che il problema è principalmente nostro, scrittori e giornalisti che lavorano al di fuori del mainstream e dell'agenda dettata  dall'esercito . Abbiamo bisogno di più parole  per descrivere la realtà così com'è, quindi, per spiegarla, analizzarla e concettualizzarla. I lettori vengono quotidianamente bombardati da rapporti uffi