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Umberto De Giovannangeli Russia-Ucraina, la guerra dello Stretto. L'Europa si schiera con Kiev. E l'Italia per ora nicchia...

Russia-Ucraina, la guerra dello Stretto. L'Europa si schiera con Kiev. E l'Italia per ora nicchia... (di U. De Giovannangeli) La battaglia navale. L'ambasciata presa d'assalto. Il Consiglio di Sicurezza che si riunisce in seduta straordinaria. Un Presidente che decreta la legge marziale e mobilita l'esercito. I venti di guerra tornano a spirare tra la Russia e l'Ucraina nello Stretto di Kerch, dove Mosca ha sequestrato tre navi della Marina di Kiev. Le tensioni sono esplose in un punto strategico della regione non solo per i due Paesi vicini, ai ferri corti dal 2014, ma anche per il mercato globale. È stata Mosca a denunciare uno sconfinamento delle navi ucraine nel Mar Nero. Da Kiev la contro accusa che parla di speronamenti e colpi d'arma da fuoco con due marinai ucraini rimasti feriti. Torna quindi a fare scintille il rapporto tra l'Ucraina e la Russia. Kiev, in particolare, ha denunciato che le navi da guerra russe hanno fatto fuoco

Vicario di Aleppo: ‘Sorpresa’ per l’attacco chimico dei ribelli, ora ‘abbiamo paura’

Vicario di Aleppo: ‘Sorpresa’ per l’attacco chimico dei ribelli, ora ‘abbiamo paura’ Nella notte del 24 novembre dalla periferia ovest lanciati missili col cloro. Mons. Georges: bombe “ogni sera”, stavolta “abbiamo visto fumo giallo, diverso dalle solite colonne nere”. Timori di una nuova escalation di violenze. Damasco e Mosca chiedono la condanna Onu. Silenzio in Occidente.Aleppo (AsiaNews) - I gruppi ribelli filo-turchi nella periferia occidentale di Aleppo “ogni sera lanciano mortai e razzi” sulla città, ma “l’attacco con uso di armi chimiche sferrato” la sera del 24 novembre “ci ha colto di sorpresa. Non ce lo aspettavamo e fa paura”. È quanto racconta ad  AsiaNews  il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, mentre sulla metropoli del nord della Siria torna l’incubo della guerra e delle peggiori violenze. Secondo fonti locali oltre 100 persone [almeno 107 per i media ufficiali, 94 per ong indipendenti] sono ricorse a cure mediche

Antisemitismo giudaico: vignette della destra ed estrema destra contro le organizzazioni israeliane per i diritti umani

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Robert Fisk : Noi ricordiamo la Grande Guerra, mentre i Palestinesi la vivono

Etichettare come “scudi umani” i migranti ha una motivazione precisa Il cessate il fuoco di Netanyahu intende mantenere imprigionata Gaza Noi ricordiamo la Grande Guerra, mentre i Palestinesi la vivono C’era qualcosa di terribilmente  familiare nel modo in cui abbiamo commemorato la presunta fune della Prima guerra mondiale, di cento anni fa. Non soltanto le cascate di papaveri e i nomi familiari – Mons, La Somme, Ypres, Verdun, ma il silenzio quasi totale su tutti coloro che sono morti nella Prima guerra mondiale, gli occhi dei quali non erano azzurri come potevano essere i nostri o la  cui pelle non era rosa come poteva essere la nostra o la cui sofferenza continua dalla Grande Guerra proprio fino a questo giorno. Perfino quei supplementi domenicali che osavano divagare dal fronte occidentale, soltanto brevemente accennavano agli effetti postumi della guerra nella nuova, Polonia, nella nuova Cecoslovacchia, nella nuova Jugoslavia e nella Russia bolscevica, con una

Neve Gordon e Nicola Perugini Etichettare come “scudi umani” i migranti ha una motivazione precisa

Etichettare come “scudi umani” i migranti ha una motivazione precisa Il cessate il fuoco di Netanyahu intende mantenere imprigionata Gaza Noi ricordiamo la Grande Guerra, mentre i Palestinesi la vivono Perché Trump si sbaglia riguardo agli incendi incontrollati in California La ” carovana migrante ” sta avanzando verso il confine degli Stati Uniti – e sta affrontando innumerevoli ostacoli e molta opposizione lungo la strada.  Di recente, sono scoppiate delle proteste quando un grande gruppo di migranti ha raggiunto la città di Tijuana, al confine con il Messico. Non sorprende che Donald Trump si sia affrettato a unirsi al clamore, accusandoli di causare “criminalità e grossi problemi in Messico”: Il sindaco di Tijuana, in Messico, ha appena  dichiarato che “la città non è preparata a gestire questo numero di migranti, la fila  potrebbe durare 6 mesi”. Allo stesso modo, gli Stati Uniti non sono preparati a questa

Gideon Levy Blaming Netanyahu is no solution to the Zionist left's occupation complex

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The Zionist left can’t deal with the most critical problem, the one that has shaped the face of Israel more than any other. It carries a great deal of guilt over the issue, it has no solution for it, and as a result it has lost its way. Aware of its situation, it has invented detours to divert attention away from what it’s incapable of addressing. The left has made up a narrative for itself that helps it to evade the main issue, which it also finds disturbing: After all, it is humane and moral. That way, it doesn’t have to confront the issue and to propose solutions. In light of its losing its way, its complexes, its guilt feelings, the left redirects the debate to two, related issues: Prime Minister Yitzhak Rabin’s assassination and the hatred for Benjamin Netanyahu. The insane obsession with both issues stems from the left’s suppressed guilt over having no answer for the occupation, the issue that defines Israel more than anything else. This fixation on Rabin’s murder an

Al Malki: "Senza uno Stato palestinese non c'è stabilità in Medio Oriente" (di U. De Giovannangeli)

Al Malki: "Senza uno Stato palestinese non c'è stabilità in Medio Oriente" (di U. De Giovannangeli) Pesa le parole, Riyad al-Malki, ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Lo fa da abile diplomatico qual è e perché sa che in questo momento di tutto hanno bisogno i Palestinesi tranne che di favorire la politica d'Israele che, rimarca al-Malki parlando con HuffPost , "punta alla delegittimazione della leadership palestinese e a portare a compimento il regime di apartheid nei Territori occupati". Pesa le parole, ma il suo, alla fine, è un possente j'accuse alla Comunità internazionale che "non si è assunta le responsabilità proprie ed ha voltato le spalle alla questione palestinese". Un concetto che al-Malki ha sostenuto nel suo intervento al Med Forum 2018 in corso a Roma. "La questione palestinese è ancora in attesa di essere risolta e aspetta che la comunità internazionale si assuma le proprie

Umberto De Giovannangeli Se Raed Fares viene ucciso nel silenzio

Se Raed Fares viene ucciso nel silenzio  La sua morte non ha conquistato le prime pagine dei giornali o titoli di testa dei tg, come è avvenuto per il barbaro assassinio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi. Le morti, anche in comunicazione, non hanno lo stesso peso. Ma l'uccisione di Raed Fares non può￲, non deve passare sotto silenzio. Per ciò￲ che Raed è stato, per quello che ha simboleggiato. Un giornalista libero, indipendente, con un'arma in più: la capacità di usare un linguaggio trasgressivo, "leggero", per raccontare la tragedia del suo popolo: il popolo siriano. Raccontarla dal di dentro, perché Raed nella martoriata Siria è voluto restare. Per condividere i giorni di speranza e gli anni della mattanza. Per dare voce a quanti non l'avevano più, attraverso la radio di cui era non solo l'animatore, ma l'anima: Radio Fresh. Raed è stato ucciso venerdì scorso a colpi d'arma da fuoco assieme ad un altro attivista