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Umberto De Giovannangel L'ordine di servizio firmato al-Baghdadi per il nuovo inizio dell'Isis 2.0

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      L'ordine di servizio firmato al-Baghdadi per il nuovo inizio dell'Isis 2.0 (di U. De Giovannangeli) Il Califfo è tornato. Per rivendicare la leadership di un'organizzazione frantumata, dispersa, per ripristinare una catena di comando militare entrata in crisi dopo le sconfitte subite dalle milizie dell'Isis a Raqqa e Mosul. E, soprattutto, per indicare un "nuovo inizio" per Isis 2.0. Ieri, 22 agosto, lo Stato islamico ha diffuso un nuovo audio del suo leader Abu Bakr al-Baghdadi. A renderlo noto è stato il gruppo Site , che monitora le attività online dei jihadisti. Rita Katz riferisce che il messaggio si intitola "Give Glad Tidings to the Patient" e dura circa 55 minuti. Sempre secondo Katz, l'ultimo messaggio audio di al-Baghdadi risaliva al 28 settembre del 2017. Dopo oltre un anno di silenzio, il califfo dello Stato islamico smentisce la sua morte e incita i suoi seguaci a continuare la guerra santa. Nel messa

GAZA. L'assedio israeliano nega il diritto alla salute dei palestinesi

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nena-news.it       GAZA. L'assedio israeliano nega il diritto alla salute dei palestinesi Alessandra Mincone Roma, 20 agosto 2018, Nena News – L’assedio a Gaza peggiora: nelle ultime settimane sono state interrotte le forniture mediche e l’arrivo di strumenti necessari per i trattamenti sanitari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che il combustibile donato dalle Nazioni Unite per gli ospedali in emergenza sanitaria finirà entro la fine di agosto. L’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, ha registrato dal 30 marzo al 2 agosto, 17.259 casi di persone nei Territori Occupati Palestinesi con problemi di salute provocati dall’inalazione di gas nocivi, armi da fuoco ed altre patologie. La chiusura parziale del varco commerciale tra il confine di Karem Abu Salem e la Striscia di Gaza ha impedito l’accesso ai medicinali e alle attrezzature per eseguire radioterapie, terapie molecolari,

VIDEO-INTERVISTA. Suad Amiry: questione migranti usata da chi in Europa cerca di far dimenticare i palestinesi

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nena-news.it VIDEO-INTERVISTA. Suad Amiry: questione migranti usata da chi in Europa cerca di far dimenticare i palestinesi   Parla la scrittrice nota in Italia per “Sharon e mia suocera”, “Golda ha dormito qui”, “Niente sesso in città”, “Murad Murad”. Il suo ultimo libro è “Damasco”.  La legge su Israele stato nazionale degli ebrei è molto pericolosa per i diritti dei palestinesi, in Israele e nei Territori Occupati. Ma l’Occidente non ne comprende la gravità, spiega Amiry

Riyadh, per la prima volta una donna rischia la pena di morte per il suo attivismo

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    Riyadh, per la prima volta una donna rischia la pena di morte per il suo attivismo Il gruppo di cinque donne e due uomini è stato fermato lo scorso 18 maggio. Stavano portando avanti la campagna per il diritto a guidare delle donne. Sono considerati un “pericolo alla sicurezza nazionale” e rischiano 20 anni di prigione. Attivista saudita: è un messaggio a tacere. Ombre sulle riforme del principe saudita e l’effettivo impegno di Riyadh per il cambiamento. Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – “Pensavo, ‘Finalmente, posso sognare una nuova società’. Ma in questo momento, vedo il mio sogno infrangersi”. È così che Manal al-Sharif, 39 anni, attivista saudita che ora vive in Australia, commenta l’“allarmante” arresto di un gruppo di attivisti per i diritti delle donne. Al Sharif è una delle numerose voci dei gruppi per i diritti umani a chiedere il rilascio dei sette attivisti – cinque donne e due uomini – fermati lo s

Per un giorno gli abitanti del villaggio di Ein Samia hanno sconfitto i coloni israeliani più radicali

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Accompagnati da attivisti israeliani e internazionali, gli abitanti della comunità rurale palestinese Ein Samia hanno marciato verso i loro pascoli, situati tra gli avamposti  più violenti della Cisgiordania. Di Oren Ziv Gli abitanti del villaggio di Ein Samia sventolano bandiere palestinesi su una struttura abbandonata costruita dai coloni, come parte degli avamposti notoriamente radicali di Baladim, il 15 agosto 2018. (Oren Ziv / Activestills.org) La comunità di Ein Samia è composta da 40 famiglie che vivono adiacenti all'insediamento di Kochav Hashahar, appena a nord di Gerusalemme Est, nella West Bank. I residenti palestinesi furono espulsi dalla zona negli anni '70, quando l'IDF stabilì una base lì come parte dell'insediamento. Da allora gli abitanti del villaggio hanno vissuto su una collina vicina. Sei anni fa, gli avamposti di Kochav Hashahar, spesso definiti come avamposti di Baladim, iniziarono a diffondersi, c

Ugo Tramballi :Beirut e le capsule del tempo

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ilsole24ore.com Beirut e le capsule del tempo Riaperto il Museo sulla Linea Verde che separava cristiani e musulmani.…   Non si saprà mai se fu una provocazione musulmana o un’imboscata cristiana né se una o l’altra fosse premeditata. Il vecchio Pierre Gemayel, fondatore e capo supremo della Falange, era sceso a Ein Rummaneh per inaugurare una chiesa. È meno chiaro perché quell’autobus Dodge rosso e bianco, modello Fargo, con 46 fedayin palestinesi e musulmani libanesi a bordo (allora i musulmani erano di sinistra e i cristiani di destra), transitasse in quel quartiere maronita della periferia di Beirut. In Libano erano giorni già molto tesi. Passando davanti alla chiesa, i musulmani a bordo del Fargo insultarono i cristiani. I miliziani del Kataeb, la falange, spararono contro l’autobus. I morti furono 27, i feriti 19. Era la mattina del 13 aprile 1975. Quel giorno iniziava la guerra civile libanese che fra alti e bassi, con combattent

Chi è che distrugge i raccolti?

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Due sono gli argomenti su cui il notiziario sionista quotidiano United with Israel (UWI) batte  ogni giorno con uno o più articoli: il primo  è l’attacco a Corbyn, accusato di antisemitismo, Il secondo è l’allarme incendi provocati dagli aquiloni incendiari di Gaza Gli aquiloni incendiari occasione di businness Sugli aquiloni incendiari di Gaza si sta sviluppando un vero e proprio businness, drammatizzando e gonfiando il fatto oltre misura, enfatizzando il vittimismo e cogliendo l’occasione per chiedere soldi dall’estero. Ecco quale è il tono degli appelli: GLI ATTACCHI INCENDIARI DI HAMAS DEVASTANO IL SUD DI ISRAELE - Aiutiamo gli agricoltori israeliani piantando oggi stesso nuovi alberi da frutto! COMBATTIAMO GLI INCENDI CON LA FRUTTA. LORO BRUCIANO, NOI RIPIANTIAMO! - Mostriamo agli agricoltori di Israele che li abbiamo a cuore Loro incendiano, noi ripiantiamo...aiutate gli agricoltori israeliani a riparare i danni causati dagli incendi dolosi! VERRANNO PIAN

Umberto De Giovannangeli Uri Avnery, in memoria di un grande israeliano

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Giornalista indipendente, scrittore impegnato, paladino dei diritti umani... Sono tante le definizioni che vengono in mente a chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo. Ma nessuna di esse, neanche se assommate, riescono a contenere e dar conto appieno di chi sia stato Uri Avnery, scomparso ieri a Tel Aviv all'età di 94 anni . Se David Ben Gurion è stato il padre della patria, Uri Avnery ne è stato la coscienza critica, di certo il padre del pacifismo israeliano. Era un giornalista di talento - direttore per quarant'anni del settimanale Haolam Hazeh, ha scritto fino alla morte anche sul quotidiano Haaretz, un intell