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Amira Hass : I coloni violenti di Yitzhar

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Tre settimane fa ho ricevuto una telefonata da Mahmoud R. Ci ho messo un po’ per ricordarmi di lui: sulla cinquantina, abitante del villaggio di Einabus (a sud di Nablus, in Cisgiordania), proprietario di una copisteria, padre di almeno cinque figli e tre figlie. Mi ha chiesto se avessi saputo del pastore attaccato dai coloni. È suo figlio, Zaher. I coloni hanno massacrato le sue pecore. “Le avevamo comprate un anno fa, quando le speranze di mio figlio di ottenere un permesso di lavoro in Israele sono svanite”. Alcuni israeliani con il volto coperto, provenienti da un avamposto illegale dell’insediamento di Yitzhar, hanno preso a bastonate Zaher, che in quel momento era nei campi da solo. Poi hanno ucciso almeno cinque pecore e molte altre sono scomparse. Il ragazzo è rimasto sconvolto. Dieci giorni dopo Mahmoud mi ha chiamata di nuovo e mi ha dato un’altra notizia. Alcuni coloni di Yitzhar avevano attaccato l’autista di un trattore, distruggendo il mezzo. I ragaz

SCIENZA. Le invenzioni a mani nude di Gaza - NenaNews

SCIENZA. Le invenzioni a mani nude di Gaza - NenaNews di Chiara Cruciati – Il Manifesto Roma, 19 marzo 2018, Nena News – Far di assedio virtù: in uno dei territori più affollati del pianeta, quasi due milioni di persone chiuse in 365 chilometri quadrati, con il97%di acqua non potabile ed energia elettrica disponibile dalle quattro alle sei ore al giorno, Gaza si ingegna. Pannelli solari fatti in casa, auto elettriche assemblate sui tetti, mattoni costruiti con il carbone, sono alcune delle invenzioni che scandiscono da qualche anno la vita nella Striscia. E se l’assedio israeliano compie undici anni, è il periodo successivo all’ultima offensiva militare «Margine Protettivo» (luglio-agosto 2014) ad aver stimolato giovani studenti e ricercatori. Perché, a quasi quattro anni di distanza, Gaza non è mai stata ricostruita: l’intricato sistema imbastito dalle Nazioni unite, su idea dell’inviato speciale Robert Serry, si è presto arenato per la mancanza dell’elemento

Alberto Negri : Putin, Erdogan, l'Italia e il mito della solidarietà atlantica La Libyan Connection di Sarkozy: i soldi di Gheddafi e l’Italia nel mirino

http://notizie.tiscali.it/…/articoli/Italia-nemica-di-Putin/ Perché l’Italia dovrebbe fare la guerra fredda alla Russia? Uno dei ritornelli più consunti della politica internazionale che si leggono in queste ore sulla stampa italiana, dopo la scontata rielezione Putin alla presidenza russa e il caso Skripal, si chiama “solidarietà atlantica”. Ma per l’Italia in che cosa consiste? I termini militari questo: il nostro è il Paese della Nato con più ordigni nucleari americani in Europa anche se non li gestisce direttamente, oltre 70, di cui 20 nella base di Ghedi e 50 ad Aviano. Tra le testate ci sono anche bombe termonucleari della potenza di 50 chilotoni la cui presenza costituisce in caso di conflitto nucleare il motivo di un ipotetico attacco preventivo. Se poi si passa alla politica, la cosiddetta “solidarietà atlantica” per l’Italia ha aspetti paradossali. Le atomiche degli Usa in Italia, come le basi o le “facilities” delle forze armate americane, sono quasi semp

Oliviero Forti :Siria: il bimbo nella valigia e i figli della guerra

La scuola, i negozi, la passeggiata al parco sono esperienze che non hanno vissuto ma che ritrovano nelle tante storie raccontate dai loro genitori. Un modo per ricordare ai loro figli e a se stessi che una vita normale è possibile. Nessuno sa dove è diretto l’uomo dalla valigia di pelle. Tutti sappiamo però che porta con sé la cosa più preziosa che gli è rimasta, la speranza. Quel bimbo è la speranza e il grande desiderio di pace per la Siria  Da oltre 7 anni la Siria è teatro di una sanguinosa guerra fratricida che abbiamo imparato a conoscere attraverso le immagini dei media, quelle stesse immagini che credevamo di non dover più vedere, se non in quei vecchi documentari sulla seconda guerra mondiale che ogni tanto mandano in tv. Tutti immaginavamo e speravamo che l’ultimo grande conflitto della storia moderna sarebbe stato quello che, oltre mezzo secolo fa, ha seminato morte e devastazione e il cui ricordo è rimasto indelebile nella memoria collettiva. E invece no!

Hana Salah : Gli esperti speculano sulle cause dell'aumento delle malformazioni fetali a Gaza

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Sintesi personale CITTÀ DI GAZA, Striscia di Gaza - Durante una operazione cerebrale all'ospedale Al-Shifa di Gaza City, il neurochirurgo Mahmoud Abu Khater è riuscito a rimuovere una crescita extra cerebrale   a Mayce Eid  di 4 mesi, ricostruendo  il suo cervello in un intervento chirurgico unico. Il ministero della salute ha coperto il costo dell'intervento. Il padre di Mayce, Shaker Sheikh Eid aveva invitato le autorità governative a intervenire per salvare la vita di sua figlia. Diversi ospedali nella Striscia di Gaza, come l'European Gaza Hospital di Khan Yunis e l'Al-Makassed Hospital di Gerusalemme Est, si erano rifiutati di eseguire l'operazione rischiosa .  Khater ha dichiarato ad Al-Monitor: " Parte del suo cervello era fuori dal cranio e collegato alla parte del cervello interna . " Eid ha detto che la famiglia ha saputo della deformità durante il settimo mese di gravidanza dopo diversi test. I medici avevano la speranza

Ron Lauder: nessuna soluzione a due stati, la mancanza di pluralismo religioso potrebbero mettere in pericolo l'esistenza di Israele

sintesi personale Ronald S. Lauder, il presidente del World Jewish Congress , ha avvertito che Israele affronta "due gravi minacce", che egli ritiene siano  dovute  sia alla  mancanza di una soluzione per creare due stati sia a una carenza di pluralismo religioso, in un articolo pubblicato su The Il New York Times di domenica. In qualità di leader degli ebrei statunitensi, Lauder è attivamente coinvolto in numerose organizzazioni, tra cui la Conferenza dei presidenti delle maggiori organizzazioni ebraiche americane, il Fondo nazionale ebraico e il comitato di distribuzione congiunta ebraico americano. "La prima minaccia è la possibile scomparsa della soluzione dei due stati: io sono un conservatore e un repubblicano, e ho sostenuto il partito del Likud sin dagli anni 80. Ma la realtà è che 13 milioni di persone vivono tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo E quasi la metà di loro sono palestinesi ", ha scritto Lauder. Nel su

Ron Lauder: No Two-state Solution, Lack of Religious Pluralism Could Endanger Israel’s Existence

Ron Lauder: No two-state solution, lack of religious pluralism could endanger Israel’s existence *** haaretz.com Ronald S. Lauder, the president of the  World Jewish Congress , warned that Israel faces "two grave threats," which he believes is due to not having a two-state solution and a lack of religious pluralism, in  an opinion piece  published in The New York Times on Sunday.  As a top U.S. Jewish leader, Lauder is actively involved in numerous organizations, including the Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations, the Jewish National Fund and the American Jewish Joint Distribution Committee.  "The first threat is the possible demise of the two-state solution. I am conservative and a Republican, and I have supported the Likud party since the 1980s. But the reality is that 13 million people live between the Jor

Ugo Tramballi : L'ISOLAZIONISMO EGEMONICO AMERICANO

Isolazionismo. Autarchia. Nativismo (degli americani bianchi). Sembra ormai assodato che gli Stati Uniti si stiano chiudendo nella loro inespugnabile fortezza continentale. Una muraglia d’acqua a Est e a Ovest; muri nel più stretto senso del termine a Nord e Sud, dove non ci sono gli oceani; dazi alle importazioni e alleanze ignorate per dare un senso concreto all’allontanamento dal sistema di valori che l’America stessa aveva creato: globalizzazione, internazionalismo e promozione della democrazia. Bene, non è così. O meglio, in parte lo è, ma l’obiettivo non è chiudersi dentro il continente Nord americano e buttare la chiave. Al contrario, è creare una potenza ancora più irraggiungibile, meno diplomatica e più militarizzata; egoista perché intende ambire a questa grandezza a scapito e non con il contributo dei tradizionali alleati né dei partner in affari. Se cerchiamo le prove del ritiro americano dagli scacchieri nei quali si era progressivamente impegnato negli ul

Fulvio Scaglione : Sedici Paesi hanno bombardato la Siria

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Ricorre proprio in questi giorni il settimo anniversario dall’inizio della guerra in Siria, che un vero e “ufficiale” inizio non ebbe mai ma che, per convenzione, si ritiene cominciata in un qualche momento degli scontri che nel Sud del Paese, e in particolare nella città di Dar’a, scoppiarono tra manifestanti ed esercito e videro già impegnate le prime formazioni islamiste armate. È il momento giusto, allora, per ricordare alcuni dati che di solito vengono trascurati e illuminano la natura dello sconvolgente massacro siriano che, da Ghouta ad Afrin non conosce sosta e ha già falciato quasi mezzo milione di vite. Una realtà cui troppo poco si pensa è questa: sono ben sedici i Paesi stranieri che hanno condotto bombardamenti e incursioni aeree sul territorio della Siria. Ecco l’elenco, in ordine di volume di fuoco impegnato: U sa, Russia, Francia, Regno Unito, Turchia, Israele, Australia, Canada, Danimarca, Olanda, Belgio, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bah