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Ben Caspit :Netanyahu, Liberman spingono Israele verso la guerra?

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Sintesi personale     All'inizio della sua festa della Knesset il 23 ottobre, il ministro della Difesa Avigdor Liberman lanciò   una notizia bomba . “ Il   razzo lanciato   nel nord costituisce un attacco deliberato di una cellula     locale degli   Hezbollah . Considero il regime di Assad    responsabili di tutto ciò che succede nel suolo siriano    così   come     forze russe che si trovano lì per fermare gli Hezbollah ". Liberman si riferiva ai   quattro razzi sparati dal territorio siriano, secondo   le forze di difesa israeliane (IDF)  un attacco intenzionale ad   Israele. La dichiarazione pubblica di Liberman ha destato interesse   in Israele e in tutto il Medio Oriente. Le tensioni nel nord hanno raggiunto   nuovi livelli nelle ultime settimane e i commenti di Liberman sono stati considerati un avviso    per Nasrallah a Beirut, nonché una grave escalation nella recente guerra di parole tra le parti. L'intero episodio ha ricevuto una svolta bizzarr

Studio Ucla sconfessa Trump: l’Iran non Stato canaglia, ma una società in evoluzione

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Studio Ucla sconfessa Trump: l’Iran non Stato canaglia, ma una società in evoluzione La Repubblica islamica non una democrazia “falsa”, ma una nazione “attiva” pur a fronte di “vincoli”. Non è uno Stato assistenziale come le monarchie del Golfo. E vi è un’alta partecipazione popolare in occasione degli appuntamenti elettorali. Fondamentale “istituzionalizzare” il passaggio di potere dall’ala radicale alle aree moderate e riformiste. Teheran (AsiaNews) - L’Iran non è una democrazia “falsa in tutto”, quanto piuttosto una nazione dinamica, con un apparato politico e una società civile che presentano “vincoli” ma sono pur sempre “attivi” e vitali in un contesto in evoluzione. È quanto emerge da un recente studio dell’Università della California di Los Angeles (Ucla), che contraddice in larga parte l’opinione che viene diffusa dai circoli di potere di Washington e dal presidente Usa Donald Trump - che lo ha definito  “Stato canaglia”  - sulla Repubblica islamica. In un perio

Stefano Jesurum : scontro istituzionale in Israele

Scontro istituzionale   Come ha ha fatto notare su queste colonne Dario Calimani martedì scorso , in Israele è in atto uno scontro istituzionale di livello mai registrato prima sia per asprezza che per importanza dei “duellanti”. Il Presidente Reuven Rivlin attacca il governo di Bibi Netanyahu, accusato di fare il possibile per assoggettare il potere giudiziario, la stampa, le forze di sicurezza, l’esercito – che Rivlin definisce «pilastri della democrazia». Ancora più squallido è che l’intera operazione che qualcuno paragona a un piccolo e soft putsch governativo abbia come scopo principale mettere al riparo il premier dalle inchieste per corruzione. E quale metodo migliore se non delegittimare la Corte Suprema e i mezzi di informazione? Giustamente Calimani sottolinea che Rivlin non è certamente un militante di Peace Now & C bensì un uomo di destra, che ha sempre militato nel Likud, che è favorevole alla Grande Israele, che ha lavorato per l’intelligence dell’ese

Vicario in Israele: cattolici di lingua ebraica ‘operatori di pace’ in Terra Santa

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Articolo La piccola e “viva” comunità cattolica di lingua ebraica nasce negli anni Cinquanta. “Aiutiamo i giovani a formarsi un’identità cristiana chiara, senza paura, aperta”. L’impegno per il dialogo interreligioso. La necessità di riavvicinare i “cristiani dei due lati”. Il lavoro  religioso e sociale con i figli dei migranti. Gerusalemme (AsiaNews) – La vocazione dei cristiani in Terra Santa è di essere “operatori di pace”, di lavorare per avvicinare le persone, senza essere “pro uno o contro l’altro”. Sono le parole con cui p. Rafic Nahra, definisce l’esperienza di fede vissuta dalla comunità a lui affidata. Dal 21 ottobre egli è il nuovo responsabile del Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica in Israele. P. Rafic Nahra ha operato nel vicariato insieme al suo predecessore p. David Neuhaus SJ, e afferma di voler agire nel segno della “continuità”, seguendo

Oltre 300 rabbiani americani a Israele : smettere di vendere armi a Myanmar

Over 300 U.S. rabbis urge Israel to stop selling arms to Myanmar amid ethnic cleansing campaign *** haaretz.com sintesi personale    WASHINGTON - Più di 300 rabbini provenienti da tutti gli Stati Uniti hanno firmato una petizione per chiedere al governo israeliano di smettere di vendere armi a Myanmar, che sta commettendo quello che le Nazioni Unite hanno chiamato " pulizia etnica "  verso i musulmani di Rohingya. Haaretz ha riferito all'inizio di questa settimana che Israele ha continuato a vendere armi a Myanmar anche dopo le prove emerse delle atrocità che avvengono nello Stato . La petizione è stata organizzata da T'ruah, un'organizzazione di rabbini impegnati nei diritti umani. I rabbini invitano il governo israeliano a fermare le vendite di armi a Myanmar e al governo degli Stati Uniti di fermare i programmi di addestramento militare con la milizia di Myanmar. La petizione sottolinea il fatto che più di 50 r

James Renton :Il razzismo della dichiarazione di Balfour -

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Sintesi personale Opinion: The Balfour Declaration's racism - and why it still matters In tutto il mondo  gli  israeliani e i palestinese si preparano a ricordare il centenario della dichiarazione di Balfour , in questa occasione  il governo britannico ,il 2 novembre 1917, sostenne "l'istituzione in Palestina di una casa nazionale per il popolo ebraico" . Un decennio fa, non c'era molto interesse per questo documento,  generalmente considerato un vecchio pezzo di storia diplomatica, lontano dalla politica contemporanea. Ora il conflitto  è bloccato in una situazione di impasse, così  la questione della  legittimità è ancora importante. Mentre i sostenitori di Israele festeggiano e i pro-palestinesi protestano.permane la domanda: perchè la Dichiarazione ha creato un tale disordine? Una parte significativa della risposta si trova nel razzismo del governo britannico di  100 anni fa,razzismo  che  continua a riverberarsi  nel conflitto attuale   .