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Assolti per lo striscione contro Israele sulla sinagoga di Vercelli: "Non fu odio razziale"

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          Assolti per lo striscione contro Israele sulla sinagoga di Vercelli: "Non fu odio razziale" Il giudice ha ritenuto che la protesta di due antagonisti non rappresentasse un caso di antisemitismo torino.repubblica.it Il tribunale di Vercelli ha assolto dall'accusa di incitamento all'odio razziale Alessandro Jacassi e Sergio Caobianco, due vercellesi che nel luglio 2014 avevano appeso uno striscione sulla sinagoga di via Foa con le scritte "Stop bombing Gaza", "Free Palestine" e "Israele Assassini". Assistiti dagli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli, i due avevano rivendicato la protesta, che era avvenuta nei giorni dell'operazione Margine protettivo condotta dall'esercito israeliano contro Hamas ma avevano anche spiegato che "l'azione non era a sfondo razzista: era un grido di dolore di fronte al bombardamento di Gaza.  Non aveva assolutame

Nathaniel Berman -Il dibattito sulla legalità delle colonie: domande ricorrenti

Nathaniel Berman – 11 maggio 2017 , Tikkun I . Perché adesso? Durante lo scorso decennio la ripresa dei dibattiti sulla legalità, in particolare sulla legalità delle colonie israeliane in Cisgiordania, è diventata un aspetto inatteso della discussione pubblica su Israele/Palestina. Questa ripresa è stata principalmente il prodotto di due tipi di forze. Per un verso, chi appoggia la colonizzazione ha sostenuto che la diffusa opinione internazionale sull’illegalità delle colonie è semplicemente sbagliata. Questi sostegni vanno da un “Rapporto sullo Stato delle Costruzioni nella Regione della Giudea e Samaria” (il “Rapporto della Commissione Levy”) del governo israeliano nel 2012, fino agli articoli pubblicati sulla stampa di destra e agli attivisti che appoggiano senza sosta queste posizioni nelle reti sociali. Dall’altro, l’illegalità delle colonie è stata fortemente sostenuta dagli attivisti delle campagne critiche nei confronti di Israele, soprattutto dal mov

Sciopero della fame detenuti palestinesi: Al Hussein (Onu), “seria preoccupazione. Israele rispetti i diritti umani dei prigionieri”

Sciopero della fame detenuti palestinesi: Al Hussein (Onu), “seria preoccupazione. Israele rispetti i diritti umani dei prigionieri” | AgenSIR agensir.it   “Seria preoccupazione” è stata espressa ieri dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Hussein, per lo sciopero della fame condotto in massa dai detenuti palestinesi nella carceri israeliane e giunto, oggi, al 39° giorno “senza che si sia trovata una soluzione e con la salute dei manifestanti che va deteriorandosi in modo significativo”. In una nota l’Alto Commissario ricorda che “secondo i vari report l’Israel Prison Service ha portato in ospedale almeno 60 prigionieri in sciopero della fame a causa del peggioramento delle loro condizioni sanitarie, mentre altri 592 sarebbero stati di recente condotti nelle infermerie delle carceri per osservazione”.  Al Hussein si dice “particolarmente allarmato dai rapporti relativi a misure punitive poste in essere dall

La bufala del bar di Pioltello in cui si sarebbe festeggiato l’attentato di Manchester

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            La bufala del bar di Pioltello in cui si sarebbe festeggiato l’attentato di Manchester | VICE News | Italian news.vice.com Sono le 10.30 del 23 maggio 2017 quando il giornalista Carmelo Abbate —in diretta sulla trasmissione Mattino Cinque — riferisce una circostanza inquietante: a Pioltello, comune di 37mila abitanti nell'hinterland milanese, qualcuno avrebbe festeggiato la strage di Manchester in un bar. "Sono stato contattato da cittadini di Pioltello che mi hanno raccontato che in un bar, verso le 11, c'era gente che esultava e brindava", afferma Abbate. "Alla fine di questa puntata chiederò ai carabinieri di accertarsi se era in corso una festa di compleanno e quale compleanno si festeggiava, visto che mi dicono che è un ritrovo di spacciatori extracomunitari, ed eventualmente di sapere qual è la quotidianità di queste persone." La voce si è sparsa nella serata del 22 maggio, e in un